§ 80.4.147 - Del.CIPE 27 dicembre 2002, n. 143.
Sistema per l'attribuzione del codice unico di progetto di investimento pubblico (CUP).


Settore:Normativa nazionale
Materia:80. Pubblica amministrazione
Capitolo:80.4 organizzazione
Data:27/12/2002
Numero:143


Sommario
Art. 1.  Sistema di codice unico di progetto, CUP
Art. 2.  Ulteriore sviluppo del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici, MIP


§ 80.4.147 - Del.CIPE 27 dicembre 2002, n. 143.

Sistema per l'attribuzione del codice unico di progetto di investimento pubblico (CUP).

(G.U. 14 aprile 2003, n. 87)

 

IL COMITATO INTERMINISTERIALE

PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 

     Visto l'art. 1, commi 1 e 5, della legge 17 maggio 1999, n. 144, che prevede, fra l'altro, l'istituzione, presso questo Comitato, di un sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP), basato su una banca dati comune a tutte le amministrazioni;

     Visto l'art. 11, commi 1 e 2, del disegno di legge recante "Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione" (A.S. n. 1271-B), approvato definitivamente dal Senato il 20 dicembre 2002, il quale prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ai fini del suddetto monitoraggio, ogni progetto d'investimento pubblico, nuovo o in corso di attuazione, sia dotato di un "codice unico di progetto" (CUP), demandando a questo Comitato il compito di disciplinarne modalità e procedure attuative;

     Visto l'art. 28 del disegno di legge finanziaria 2003 (A.C. n. 3200-bis-B), approvato definitivamente dalla Camera dei deputati il 23 dicembre 2002, che, al comma 3, al fine di garantire la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell'art. 104 del trattato istitutivo della Comunità europea e delle norme conseguenti, stabilisce, fra l'altro, che tutti i pagamenti delle amministrazioni pubbliche siano codificati con criteri uniformi su tutto il territorio nazionale, e, al comma 5, prevede, fra l'altro, che il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata Stato-regioni, stabilisca con propri decreti la codificazione, le modalità ed i tempi per l'attuazione delle disposizioni di cui al comma 3;

     Vista la propria delibera 6 agosto 1999, n. 134, che, fra l'altro, ha istituito, presso questo Comitato, un gruppo di coordinamento per le attività connesse alla predisposizione del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP);

     Vista la propria delibera 15 febbraio 2000, n. 12 (Gazzetta Ufficiale n. 91/2000), con la quale, fra l'altro, è stata prevista l'individuazione di tutti gli investimenti pubblici attraverso un codice identificativo unico (CUP) e sono stati costituiti due gruppi di lavoro per l'attivazione del codice unico di progetto (CUP) e per le attività propedeutiche all'avvio del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP);

     Vista la propria delibera 21 dicembre 2000, n. 144 (Gazzetta Ufficiale n. 64/2001), con la quale si è dato avvio, in linea con il documento approvato dalla Conferenza Stato-regioni il 9 novembre 2000, alla procedura di assegnazione automatica del codice unico di progetto (CUP), prevedendo che detto codice - basato sui dati caratteristici del singolo progetto - sia assegnato con apposita procedura, operante in ambito CIPE, partendo dall'immissione guidata di alcune informazioni di base;

     Considerato che con la citata delibera n. 144/2000 è stata avviata anche la fase di realizzazione dell'infrastruttura di base per fornire le informazioni raccolte ed organizzate attraverso l'attribuzione del CUP, in linea con il documento relativo all'architettura del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP), approvato dalla Conferenza Stato-regioni nella predetta seduta del 9 novembre 2000;

     Tenuto conto del lavoro svolto e delle linee d'indirizzo definite dall'apposito gruppo di coordinamento, di cui alla propria delibera n. 134/1999, e dell'attività svolta dai gruppi tecnici, di cui alla propria delibera n. 12/2000 con il coinvolgimento anche delle regioni e degli altri soggetti interessati;

     Tenuto conto in particolare degli esiti positivi della fase di messa a punto e di sperimentazione del meccanismo di assegnazione del CUP, come da informativa resa a questo Comitato il 21 dicembre 2001;

     Ritenuto di dover disciplinare, ai sensi dell'art. 11 della citata legge "ordinamentale" (A.S. 1271-B), le modalità e le procedure necessarie per consentire l'uso del CUP a partire dal 2003 e per lo sviluppo del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP);

     Considerato che il ristretto tempo disponibile fra l'approvazione della legge "ordinamentale" e l'entrata in funzione del sistema CUP rende necessario utilizzare il primo semestre 2003 per consentire l'effettiva andata a regime di tale sistema e per garantire al contempo un'adeguata attività di informazione per confronti dei soggetti responsabili, nonché il loro accreditamento e l'eventuale delega ai soggetti "concentratori";

     Tenuto conto che è in corso di formalizzazione uno specifico accordo fra il servizio centrale di segreteria del CIPE e la Consip S.p.a., relativo in particolare alle dotazioni di hardware e di software ed ai servizi necessari per il funzionamento del sistema CUP, ivi compreso il servizio di help desk;

     Acquisito, nella riunione del 19 dicembre 2002, il parere della Conferenza unificata Stato-regioni e Stato, città ed autonomie locali;

     Su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze;

 

Delibera:

 

     Art. 1. Sistema di codice unico di progetto, CUP

     1.1. Obbligatorietà del CUP.

     Nei casi in cui i detti progetti d'investimento pubblico siano parte di un unico complesso di interventi e siano rispettate le condizioni di seguito indicate, l'amministrazione responsabile può richiedere un solo codice, e non tanti codici quanti sono i singoli progetti.

     Tale codice prende il nome di CUP «cumulativo».

     Il CUP cumulativo può essere richiesto quando i progetti consistono nella concessione di contributi a soggetti che non sono unità produttive e l'amministrazione responsabile ha adottato un unico apposito provvedimento amministrativo, relativo al complesso di interventi, quale ad esempio una delibera, un provvedimento dirigenziale, un decreto, un provvedimento di approvazione di una o più graduatorie, e simili.

     All'atto della richiesta del CUP cumulativo, i dati di costo e di finanziamento pubblico da inserire sono i valori complessivi di costo e di finanziamento dei progetti in questione, come risultanti dall'atto amministrativo citato, che va esplicitato nella descrizione del progetto.

     Il CUP cumulativo non può comunque essere utilizzato in tutti i casi in cui i sistemi di monitoraggio «Monit web» della Ragioneria generale dello Stato e «Sistema gestione progetti» del Ministero dello sviluppo economico richiedano che ciascun singolo intervento sia monitorato a livello di singolo destinatario [1].

     1.2. Progetti d'investimento da assoggettare al sistema CUP.

     Si considera, ai fini del sistema CUP, la definizione d'investimento pubblico adottata dalla Conferenza Stato-regioni nella seduta del 10 febbraio 2000, nell'ambito del parere reso sulle "Proposte d'indirizzi generali ai fini della progettazione e costruzione delle reti dei nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, di cui all'art. 4, comma 3 della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 settembre 1999".

     La definizione di progetto d'investimento pubblico adottata è descritta nell'allegato (punto A.1), che costituisce parte integrante della presente delibera.

     1.3. Struttura del CUP.

     Come stabilito in sede di approvazione del sistema CUP da parte della Conferenza Stato-regioni nella riunione del 9 novembre 2000 di cui alle premesse e come meglio specificato nell'allegato (punto A.2), il CUP è un codice alfanumerico a 15 posizioni, articolato su due componenti, alle quali sono associate, a livello concettuale, le seguenti caratteristiche informative:

     primo componente: consente la classificazione del progetto tramite indicatori relativi a soggetto richiedente, localizzazione e categoria d'investimento, oltre alla descrizione dell'oggetto progettuale;

     secondo componente: consente la caratterizzazione degli aspetti finanziari del progetto, tramite elementi relativi all'anno di finanziamento, al costo complessivo ed al finanziamento pubblico assegnato, nonché all'articolazione di tutte le fonti di cui il progetto si avvale.

     1.4. Soggetti competenti per la richiesta del CUP, soggetti abilitati e procedura di accreditamento

     1.4.1. La responsabilità della richiesta del CUP è attribuita ai soggetti titolari dei progetti, cui compete l'attuazione di detti interventi, che - a seconda della loro natura, come di seguito specificato - possono anche consistere nella mera erogazione delle relative risorse finanziarie pubbliche.

     Sono quindi soggetti responsabili della richiesta del CUP:

     a. nel caso della realizzazione dei lavori pubblici: le stazioni appaltanti, ad eccezione dei casi di:

     • infrastrutture realizzate con operazioni di finanza di progetto, per cui detta responsabilità spetta ai concessionari;

     • opere realizzate a scomputo senza ricorrere a gare di evidenza pubblica, per le quali detta responsabilità spetta al Comune nel cui territorio si realizzano tali opere;

     b. nel caso della concessione di incentivi a unità produttive: i soggetti pubblici cui spetta la competenza per la concessione delle risorse pubbliche; ove tale funzione risulti delegata ad altri soggetti anche privati, la responsabilità della richiesta del CUP si trasferisce a questi ultimi;

     c. nel caso della concessione di aiuti a soggetti diversi da unità produttive: le Amministrazioni e gli Enti pubblici cui spetta la titolarità della concessione delle risorse pubbliche;

     d. nel caso dell'acquisto di beni: le Amministrazioni e gli Enti pubblici cui spetta la titolarità della decisione di spesa delle risorse pubbliche; sono assimilati a Enti pubblici anche gli Enti e le società di proprietà pubblica o che svolgono attività a valenza pubblica ai sensi della vigente normativa;

     e. nel caso dell'acquisto di servizi: le Amministrazioni e gli Enti pubblici cui spetta la titolarità della decisione di spesa delle risorse pubbliche; sono assimilati a Enti pubblici anche gli Enti e le società di proprietà pubblica o che svolgono attività a valenza pubblica ai sensi della vigente normativa;

     f. nel caso della realizzazione di servizi: le Amministrazioni e gli Enti pubblici che realizzano il progetto, con le precisazioni di seguito indicate:

     • per i progetti di formazione realizzati da Amministrazioni o Enti pubblici, gli stessi sono responsabili della richiesta del CUP; ove il progetto di formazione sia realizzato da strutture private, la natura del progetto rientra in quella di "acquisto di servizi" e il relativo CUP va richiesto dall'Amministrazione o dall'Ente pubblico cui spetta la titolarità della decisione di spesa delle risorse pubbliche; sono assimilati a Enti pubblici anche gli Enti e le società di proprietà pubblica o che svolgono, attività a valenza pubblica ai sensi della vigente normativa, o comunque riconducibili alla figura di "organismi di diritto pubblico"; gli istituti scolastici devono chiedere il codice solo per gli interventi che non sono destinati alla utenza "interna", dovendolo invece richiedere comunque se finanziati anche con fondi comunitari; gli istituti universitari devono chiedere il codice solo per gli interventi che non sono destinati a studenti iscritti ai corsi di laurea e/o finanziati anche con fondi comunitari o convenzioni stipulate con Enti esterni, pubblici o privati;

     • analogamente, per i progetti di ricerca realizzati da Amministrazioni o Enti pubblici, gli stessi sono responsabili della richiesta del CUP; ove il progetto di ricerca sia realizzato da strutture private, la natura del progetto diviene "acquisto di servizi" o "concessione di incentivi" e il relativo CUP va richiesto dal soggetto cui spetta la titolarità della decisione di spesa delle risorse pubbliche, come sopra definito; sono assimilati a Enti pubblici anche gli Enti e le società di proprietà pubblica o che svolgono, per norma, attività a valenza pubblica ai sensi della vigente normativa, o comunque riconducibili alla figura di "organismi di diritto pubblico";

     g. per l'acquisto di partecipazioni azionarie e per conferimenti di capitale: le Amministrazioni e gli Enti pubblici cui spetta la titolarità della decisione di spesa delle risorse pubbliche; sono assimilati a Enti pubblici anche gli Enti e le società di proprietà pubblica o che svolgono, attività a valenza pubblica ai sensi della vigente normativa, o comunque riconducibili alla figura di "organismi di diritto pubblico".

     2.  Premesso che l'obbligo, previsto dalla delibera n. 143/2002, di richiedere il CUP per tutti i progetti ammissibili al cofinanziamento dei fondi strutturali, è esteso a tutti i fondi comunitari e che la normativa relativa al CUP vale solo per le Amministrazioni, gli Enti e le società operanti in Italia, si precisa quanto segue:

     - per i progetti rientranti nell'Obiettivo Cooperazione Territoriale europea, premesso che a ciascun contributo concesso corrisponde un progetto, occorre distinguere due casi a seconda del beneficiario del contributo:

     a. i contributi sono erogati a enti pubblici (Comuni, Comunità montane ecc): il CUP è chiesto dall'Ente;

     b. i contributi sono erogati a soggetti privati: in questo caso i CUP (tanti quanti sono i soggetti privati) vanno richiesti dall'autorità di gestione, se italiana, o, altrimenti, dall'ente pubblico che coordina il programma per la parte italiana;

     - per quanto riguarda i progetti di ricerca realizzati da più partner, è sufficiente richiedere un solo CUP unicamente nei casi in cui si tratti effettivamente di progetti "unici e indivisibili", quali quelli realizzati con personale di un partner e attrezzature di un altro; altrimenti, è più corretto parlare di "programmi" composti da più progetti, e ciascun progetto deve essere dotato di un suo specifico CUP, richiesto dal soggetto responsabile, come identificato in precedenza a seconda della natura ("concessione di incentivi" o "realizzazione e acquisto di servizi");

     - per quanto riguarda i progetti realizzati da uno o più partner e finanziati esclusivamente dalla Commissione europea, o altri Enti esteri, la richiesta dei CUP rientra nella responsabilità del lead partner italiano o della struttura di coordinamento italiana; nel caso non vi siano lead partner o struttura di coordinamento italiani, la responsabilità ricade sui soggetti che realizzano i progetti, anche se privati [2].

     1.4.2. I soggetti responsabili, cui è riservata la funzione di richiesta del CUP, sono abilitati ad accedere al sistema mediante idonea procedura d'accreditamento, definita nell'allegato (punto A.3), ed hanno facoltà di richiedere l'abilitazione di uno o più utenti, anche in tempi successivi.

     Gli utenti accreditati dai soggetti responsabili rispondono ad esigenze organizzative proprie di ciascun soggetto; in relazione a tali esigenze, è facoltà dei soggetti suddetti, fra l'altro, di delegare, sulla base di specifici accordi, le funzioni di richiesta del CUP ad idoneo soggetto pubblico abilitato (cosiddetto "concentratore") che ne darà evidenza nel sistema, ferme restando le responsabilità dei primi per quanto concerne l'obbligo di richiesta di assegnazione del CUP e la correttezza dei dati inseriti nel sistema.

     1.4.3. Possono altresì interagire con il sistema CUP anche altri soggetti pubblici, al fine di ricevere le informazioni di proprio interesse. A tal fine, la procedura di accreditamento prevede diversi profili di utenza, per consentire ad alcuni soggetti di immettere e di leggere informazioni sul sistema CUP, e ad altri solo di leggere dette informazioni (vedi allegato, punti A.3.3. ed A.3.4.).

     1.4.4. - Tutti i progetti d'investimento, all'atto della richiesta di mutui con oneri di ammortamento a totale o parziale carico dello Stato, devono essere dotati del CUP.

Qualora detto codice non sia stato richiesto ed evidenziato nella documentazione presentata agli istituti ed enti che erogano mutui, questi possono provvedere direttamente alla generazione dello stesso dandone tempestiva comunicazione, anche in via telematica, al soggetto stesso ed alla struttura di supporto CUP di cui al successivo punto 1.7.1.

Il soggetto, che resta ai sensi del precedente punto 1.4.1. responsabile della validita' dei dati del progetto per il quale e' stato generato il CUP, deve entro 15 giorni dalla comunicazione dell'istituto o ente, provvedere alla loro eventuale modifica interagendo direttamente con la struttura di supporto CUP di cui sopra.

Il CUP attribuito dall'istituto o ente erogatore del mutuo, si intende comunque confermato, qualora il soggetto responsabile del progetto, entro il predetto termine di 15 giorni, non comunichi variazioni [3].

     1.5. Modalità e tempi di registrazione dei progetti di investimento pubblico al sistema CUP.

     1.5.1. Dal 1° gennaio 2003 è operativa la citata procedura di accreditamento al sistema CUP dei soggetti responsabili, di cui al precedente comma 1.4.

     Dalla stessa data, i soggetti responsabili possono richiedere la registrazione dei progetti d'investimento pubblico al sistema CUP.

     Per i motivi indicati in premessa, l'andata a regime del sistema CUP decorre dal 1° luglio 2003, relativamente ai progetti che comportano un investimento complessivo superiore a Euro 100.000.

     Per i progetti di investimento complessivo fino a Euro 100.000 l'andata a regime decorre dal 1° gennaio 2004.

     1.5.2. La registrazione al sistema CUP dei progetti che comportano un investimento complessivo di importo superiore a Euro 100.000, in corso al 1° luglio 2003, è obbligatoria:

     entro la data della prima richiesta formale di risorse pubbliche o il primo provvedimento di pagamento che utilizzi tali risorse, successivi al 1° luglio 2003;

     prima della pubblicazione dei bandi di gara, successivi al 1° luglio 2003, e nelle procedure previste per l'appalto dei lavori;

     comunque entro il 31 dicembre 2003.

     1.5.3. La registrazione al sistema CUP dei progetti che comportano un investimento complessivo di importo superiore a Euro 100.000 ed attivati successivamente al 1° luglio 2003 è obbligatoria:

     per i lavori pubblici, entro il momento dell'emissione dei provvedimenti amministrativi che ne determinano il finanziamento pubblico o ne autorizzano l'esecuzione nel caso in cui risulti indiretto il finanziamento pubblico;

     per gli aiuti e le altre forme d'intervento, entro il momento dell'approvazione dei provvedimenti amministrativi di concessione o di decisione del finanziamento.

     1.5.4. Nell'allegato (punti A.2.2 ed A.2.3), è disciplinata la facoltà dei soggetti responsabili di richiedere ed assegnare CUP provvisori, con solo la prima componente, ai progetti d'investimento pubblico non ancora finanziati.

     1.6. Registrazione dei progetti ad elevata complessità realizzativa: CUP Master

     1.6.1. Nell'ambito del sistema CUP deve essere consentita la riconoscibilità dei progetti con un livello di complessità realizzativa tale da prevederne l'esecuzione mediante una serie di progetti distinti, ma integrati sotto il profilo logico funzionale o temporale; pertanto, nel caso d'interventi che risultino attuati secondo articolazioni progettuali distinte, funzionalmente o temporalmente, le amministrazioni, all'atto della richiesta dei CUP per ciascuna delle suddette articolazioni, registrano riferimento al CUP relativo alla prima articolazione inserita nel sistema CUP: tale CUP di riferimento assume la definizione di CUP Master del progetto globale.

     In tal modo, dato che i CUP dei singoli progetti attuativi fanno riferimento ad un unico CUP Master, il sistema CUP consente la riconducibilità di tale serie di progetti al suddetto progetto complesso, e quindi la sommabilità, specie sotto il profilo della spesa e dei finanziamenti, delle informazioni relative ai progetti attuativi.

     1.6.2. Il CUP Master risulta coincidente con il codice del progetto che avvia la fase realizzativa dello schema progettuale globale: pertanto il CUP Master è di norma assegnato, come CUP definitivo, al primo fra i progetti integrati che consegue un finanziamento pubblico cui è possibile il connettere tutti i successivi progetti afferenti lo stesso schema progettuale globale.

     1.6.3. I criteri ed i casi di utilizzazione del CUP Master sono descritti nell'allegato (punto A.4.).

     1.7. Istituzione della struttura di supporto al sistema CUP.

     1.7.1. Per l'ulteriore sviluppo del Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e del CUP il servizio centrale di segreteria del CIPE provvede, entro un mese dalla data di pubblicazione della presente delibera, ad attivare un apposito gruppo tecnico di coordinamento, nel quale saranno rappresentati i nuclei di valutazione e verifica delle amministrazioni centrali e regionali e gli uffici di statistica regionale ex lege n. 144/1999, gli enti locali, l'osservatorio per i lavori pubblici; gli altri soggetti interessati e l'ISTAT, quest'ultimo, in particolare, per gli aspetti connessi al sistema di classificazione adottato.

     Al fine di assicurare la necessaria assistenza alla gestione del sistema CUP, il predetto servizio organizzerà altresì, entro lo stesso termine, un'idonea struttura con il compito di supportare i soggetti abilitati e l'help desk del sistema, in particolare per i problemi connessi alla fase d'introduzione del CUP ed alle connesse attività di informazione nei confronti dei soggetti responsabili.

     1.7.2. Al fine di consentire la necessaria tempestività della risposta ai quesiti che le saranno posti dagli utenti, la suddetta struttura potrà avvalersi di una rete di funzionari di riferimento, i cui componenti saranno tempestivamente individuati dal servizio centrale di segreteria del CIPE, in base alle designazioni da richiedere, con riferimento alle diverse tipologie d'investimento pubblico, alle amministrazioni ed agli altri enti interessati.

     1.7.3. La suddetta struttura riferirà, con periodicità semestrale, al servizio sopra richiamato, facendosi carico anche di eventuali proposte di aggiornamento, e comunque di evoluzione del sistema CUP.

 

          Art. 2. Ulteriore sviluppo del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici, MIP

     Entro il 30 settembre 2003 questo Comitato approverà, d'intesa con la Conferenza unificata Stato-regioni e Stato, città ed autonomie locali, la proposta concernente l'ulteriore sviluppo del sistema di "monitoraggio degli investimenti pubblici” (MIP) e l'alimentazione della connessa banca dati operante nell'ambito del Comitato, tenuto conto delle proposte formulate al riguardo dal gruppo tecnico di coordinamento di cui al precedente punto 1.7.1.

 

 

Allegato A.1.

Progetti d'investimento pubblico da assoggettare al sistema CUP.

 

     A.1.1. Come richiamato al 1.2. del deliberato, si recepisce, ai fini del sistema CUP, la definizione d'investimento pubblico adottata dalla Conferenza Stato-regioni, nella seduta del 10 febbraio 2000, nell'ambito del parere reso sulle "Proposte d'indirizzi generali ai fini della progettazione e costruzione delle reti dei nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, di cui all'art. 4, comma 3, della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 settembre 1999".

     Pertanto saranno registrati al sistema CUP i progetti di investimento pubblico, finanziati con risorse provenienti da bilanci di enti pubblici (amministrazioni centrali, regionali, locali, altri enti pubblici) o di società partecipate, direttamente o indirettamente, da capitale pubblico, destinate al finanziamento o al cofinanziamento di lavori pubblici (come individuati dalla legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni ed integrazioni) ed all'agevolazione di servizi ed attività produttive e finalizzate alla promozione delle politiche di sviluppo.

     Saranno comunque registrate al sistema CUP tutte le tipologie progettuali ammissibili al cofinanziamento dei fondi strutturali o ricomprese negli strumenti di programmazione negoziata.

     Per i progetti di ricerca e di formazione realizzati da soggetti pubblici deve essere richiesto il CUP anche se finanziati esclusivamente con risorse private [4].

     A.1.2. In linea di massima, un progetto s'identifica in un complesso di attività realizzative e/o di strumenti di sostegno economico afferenti un medesimo quadro economico di spesa, oggetto della decisione di finanziamento pubblico.

     Ad esempio, nel caso di lavori pubblici il progetto coincide con l'entità progettuale oggetto di comunicazione per la formulazione dei Piani annuali ai sensi della citata legge n. 109/1994; nel caso degli aiuti il progetto coincide con la singola iniziativa agevolata; nel caso degli interventi formativi il progetto coincide con l'aggregato di moduli formativi afferenti la singola concessione di finanziamento.

     A.1.3. Il CUP non è richiesto per i trasferimenti di risorse finanziarie fra Stato e regioni o province autonome o comuni, o fra Stato, regioni, province e comuni e società da questi partecipate, direttamente o indirettamente: il CUP dovrà tuttavia essere successivamente richiesto, da parte dei soggetti responsabili di cui al punto 1.4 del deliberato, in sede di utilizzo di tali risorse.

     A.2. Descrizione del CUP e delle sue due componenti

     A.2.1. Come accennato al comma 1.3., il CUP è un codice alfanumerico a 15 posizioni, ed è articolato su due componenti, alle quali sono associate, a livello concettuale, le seguenti caratteristiche informative:

     primo componente: consente la classificazione del progetto tramite indicatori relativi al soggetto richiedente, alla localizzazione e categoria d'investimento, oltre alla descrizione dell'oggetto progettuale;

     secondo componente: consente la caratterizzazione degli aspetti finanziari del progetto, tramite elementi relativi all'anno di finanziamento, al costo complessivo ed al finanziamento pubblico assegnato, nonché all'articolazione di tutte le fonti di cui il progetto si avvale.

     A.2.2. La registrazione delle informazioni di primo e di secondo componente può avvenire in maniera contestuale o in tempi diversi. In particolare:

     primo componente: contiene le informazioni della registrazione, facoltativa, eventualmente effettuata all'atto della richiesta di finanziamento o dell'inserimento in un Piano;

     secondo componente: contiene le informazioni della registrazione, obbligatoria, effettuata secondo quanto previsto al punto 1.5. del deliberato e comunque all'atto dell'assegnazione del finanziamento, in aggiunta alle informazioni della prima componente, ove questa sia stata già attribuita; ove non si sia proceduto alla registrazione facoltativa di cui sopra, la prima componente sarà definita ed assegnata unitamente alla seconda.

     A.2.3. L'eventuale registrazione delle informazioni relative alla sola prima componente permette di assegnare un codice parziale (CUP provvisorio), da completare successivamente con l'inserimento delle informazioni sottese dalla seconda componente, perfezionando così la fase di generazione del CUP.

     La registrazione con il CUP provvisorio non comporta di massima la pubblicità dei dati immessi, che restano accessibili alla sola amministrazione che ha provveduto alla registrazione stessa, finché non è richiesto il CUP completo.

     A.3. Procedura di accreditamento

     A.3.1. Il sistema CUP, operante presso il CIPE, consente di accreditare e di riconoscere gli utenti che devono poter interagire con il sistema stesso.

     A.3.2. Su richiesta scritta, trasmessa per via telematica, dei soggetti responsabili e degli altri soggetti di cui al comma 1.4.3., il sistema CUP provvede a rilasciare agli stessi un codice d'identificazione ed una parola chiave, che consentono d'interagire con il sistema CUP.

     A.3.3. Il codice d'identificazione e la parola chiave sono associati, in base a quanto indicato dal richiedente, a diversi profili di utenza, definiti in base a tipologie standard di utenti, ciascuna delle quali abilitata a specifiche classi di funzionalità (richiesta ed ottenimento del CUP e/o consultazione) secondo le indicazioni del gruppo tecnico di coordinamento di cui al punto 1.7.1.

     A.3.4. I soggetti abilitati hanno la facoltà di richiedere, in base alle loro esigenze operative, la registrazione anche di più utenti, eventualmente proponendo per ciascuno uno specifico profilo di utenza.

     A.4. Criteri di utilizzazione del CUP Master

     A.4.1. Nel caso di:

     interventi infrastrutturali di particolare complessità realizzativa (ospedali, dighe, aeroporti, porti, strutture per la logistica, centri per la ricerca, lo studio ed il commercio, impianti di trattamento reflui e rifiuti, impianti di produzione e distribuzione dell'energia);

     grandi opere a rete (strade, ferrovie, schemi acquedottistici e per il ciclo integrato dell'acqua), i soggetti responsabili, all'atto della richiesta dei CUP, dovranno riferire la registrazione delle sotto-articolazioni progettuali al CUP Master corrispondente al progetto complesso, in cui la singola articolazione s'inquadra.

     A.4.2. In linea di massima, nel caso ad esempio di lavori pubblici di cui alla legge n. 109/1994, l'avvio di uno schema progettuale globale a realizzabilità non unitaria è identificabile con il finanziamento dello studio di fattibilità, per cui il CUP Master può coincidere con il CUP relativo a detto studio; i successivi progetti, afferenti il medesimo disegno progettuale globale, risulteranno riferiti al CUP assegnato allo studio di fattibilità, CUP che da quel momento assumerà la funzione di CUP Master dell'insieme di progetti facenti capo al disegno progettuale globale.

     Particolare attenzione andrà quindi posta dai soggetti responsabili nell'identificare quei progetti la cui esecuzione è da considerarsi unitaria e che sono riconducibili ad un unico CUP Master.

 


[1] Punto modificato dalla Del.CIPE 29 settembre 2004, n. 24 e così sostituito dalla Del.CIPE 17 novembre 2006, n. 151.

[2] Punto così sostituito dalla Del.CIPE 17 novembre 2006, n. 151.

[3] Punto aggiunto dalla Del.CIPE 19 dicembre 2003, n. 126.

[4] Punto così modificato dalla Del.CIPE 5 maggio 2011, n. 45/2010.