§ V.3.19 - L.R. 11 maggio 2001, n. 13.
Norme regionali in materia di opere e lavori pubblici.


Settore:Codici regionali
Regione:Puglia
Materia:5. assetto e utilizzazione del territorio
Capitolo:5.3 lavori pubblici
Data:11/05/2001
Numero:13


Sommario
Art. 1.  (Ambito oggettivo di applicazione).
Art. 2.  (Funzioni regionali).
Art. 3.  (Ambito soggettivo di applicazione).
Art. 4.  (Programma triennale).
Art. 5.  (Programma annuale).
Art. 6.  (Responsabile del procedimento).
Art. 7.  (Catasto opere pubbliche).
Art. 8.  (Osservatorio dei lavori pubblici).
Art. 9.  (Spese ammissibili a finanziamento).
Art. 10.  (Interventi in gestione diretta della Regione).
Art. 11.  (Organi consultivi)
Art. 12.  (Attività di progettazione, direzione lavori e accessorie).
Art. 13.  (Elenco regionale prezzi).
Art. 14.  (Conferenza dei servizi).
Art. 15.  (Dichiarazione di pubblica utilità e di urgenza. Espropriazioni).
Art. 16.  (Acquisizione delle aree).
Art. 17.  (Realizzazione delle opere).
Art. 17 bis.  [16]
Art. 17 ter.  [17]
Art. 18.  (Trattativa privata).
Art. 19.  (Disciplina economica degli appalti e delle concessioni).
Art. 20.  (Piani di sicurezza).
Art. 21.  (Collaudo delle opere).
Art. 22.  (Albo regionale dei collaudatori).
Art. 23.  (Riserve dell'impresa e definizione delle controversie).
Art. 24.  (Rendiconto finale).
Art. 25.  (Rinvio alle norme statali).
Art. 26.  (Finanza di progetto).
Art. 27.  (Abrogazioni. Norme transitorie. Deleghe).
Art. 28.  (Disposizioni finali).


§ V.3.19 - L.R. 11 maggio 2001, n. 13.

Norme regionali in materia di opere e lavori pubblici.

(B.U. 15 maggio 2001, n. 70).

 

Art. 1. (Ambito oggettivo di applicazione).

     1. La presente legge disciplina la materia delle opere e dei lavori pubblici di interesse regionale. Ai fini della presente legge per lavori pubblici di interesse regionale si intendono tutti quelli che si realizzano nel territorio della Regione Puglia, con o senza l'intervento finanziario della Regione, o che siano proposti al finanziamento statale e/o comunitario da piani regionali, con esclusione dei lavori pubblici, comunque realizzati, attinenti allo svolgimento di compiti e funzioni mantenuti allo Stato, ai sensi della legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

 

     Art. 2. (Funzioni regionali).

     1. La Regione esercita, in materia di opere e lavori pubblici, le funzioni relative a:

     a) programmazione, monitoraggio e controllo, ivi compresa la valutazione tecnico-amministrativa e l'attività consultiva, relativamente ai lavori pubblici di interesse regionale così definiti dall'articolo 1;

     b) progettazione, affidamento ed esecuzione di lavori pubblici di competenza regionale nonché di lavori pubblici di competenza degli enti locali, su richiesta dei medesimi.

 

     Art. 3. (Ambito soggettivo di applicazione).

     1. Le norme della presente legge si applicano ai soggetti di seguito elencati:

     a) Comuni, Province e Comunità montane della Regione;

     b) Aziende unità sanitarie locali operanti nel territorio regionale e Aziende ospedaliere;

     c) Consorzi tra soggetti di cui alle lettere a) e b) ovvero i Consorzi degli enti di cui alla lettera a) con gli enti locali delle Regioni confinanti o con altri soggetti, anche privati;

     d) concessionari di lavori pubblici;

     e) organismi dotati di personalità giuridica, istituiti per soddisfare specifiche finalità di interesse generale non avente carattere industriale e commerciale, la cui attività è finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dalla Regione, dagli enti locali, da altri enti pubblici o organismi di diritto pubblico, o la cui gestione è sottoposta al loro controllo o i cui organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza sono costituiti da componenti designati dai medesimi soggetti pubblici. Fra i predetti organismi, in modo non esaustivo, sono compresi:

     1. Autorità portuali;

     2. aziende speciali, istituzioni e società di cui all'articolo 114 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché società per azioni a prevalente capitale privato di cui all'articolo 12 della legge 23 dicembre 1992, n. 498;

     3. Consorzi per opere idrauliche;

     4. Istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza;

     5. Consorzi di bonifica;

     6. Enti di sviluppo o di irrigazione;

     7. Consorzi per le aree industriali;

     f) soggetti privati relativamente ai lavori destinati a soddisfare un interesse generale per la cui realizzazione sia prevista una sovvenzione o un contributo in conto capitale o in conto interessi delle Amministrazioni committenti, che complessivamente superi il 50 per cento dell'importo complessivo, e comunque gli appalti per i quali l'Amministrazione committente eroghi una sovvenzione o un contributo superiore al controvalore in euro di 5 milioni di DSP;

     f bis) soggetti di cui all’articolo 2 della legge regionale 4 febbraio 1994, n. 4 e per gli interventi di cui all’articolo 1 della medesima legge [1].

 

     Art. 4. (Programma triennale).

     1. La Giunta regionale adotta annualmente un programma previsionale triennale per i diversi settori delle opere pubbliche, con l'indicazione dei soggetti attuatori, sulla base di studi di fattibilità e di identificazione e quantificazione dei bisogni, in conformità agli obiettivi assunti come prioritari.

     2. Nel programma è data priorità alla manutenzione e al recupero del patrimonio pubblico, nonché al completamento di lavori già iniziati.

 

     Art. 5. (Programma annuale).

     1. Per l'attuazione del piano previsionale triennale di cui all'articolo 4 la Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di approvazione del bilancio di previsione, adotta il programma annuale di finanziamento con riferimento alle risorse finanziarie disponibili, comprendente le opere da realizzare, i soggetti attuatori, i costi e i tempi di realizzazione.

     2. Possono essere inseriti nel piano annuale solo gli interventi dotati di progettazione preliminare approvata, salvo che per i lavori di manutenzione, per i quali è sufficiente l'indicazione degli interventi con la stima sommaria dei costi.

     3. Ciascun intervento è sempre finanziato per intero. E' tuttavia possibile il finanziamento di progetti per lotti purché, riferendosi a un progetto generale, siano dotati di una distinta funzionalità e prevedano la realizzazione di opere autonomamente fruibili da parte degli utenti.

     4. Il piano annuale comprende, altresì, sempre con riferimento al piano triennale e alle risorse appositamente previste in bilancio, il prefinanziamento della progettazione di opere regionali e la contribuzione della Regione per il prefinanziamento della progettazione di quelle di competenza degli enti di cui all'articolo 3, lettera a).

     5. I fondi erogati a titolo di anticipazione per la progettazione sono comunque recuperati al momento del finanziamento dell'opera e vanno ad alimentare apposito capitolo di entrata previsto in bilancio.

 

     Art. 6. (Responsabile del procedimento).

     1. I soggetti di cui all'articolo 3 nominano, nell'ambito del proprio organico, un responsabile unico del procedimento di attuazione di ogni singolo intervento previsto dal programma triennale dei lavori pubblici, per le fasi della progettazione, dell'affidamento e dell'esecuzione.

     2. Per la definizione e l'esercizio delle funzioni del responsabile unico del procedimento si rinvia alle disposizioni previste dalla normativa statale vigente.

 

     Art. 7. (Catasto opere pubbliche). [2]

     [1. La Regione provvede, direttamente e avvalendosi delle Province e dei Comuni, alla raccolta e all'elaborazione dei dati relativi alle opere pubbliche e alle infrastrutture sociali e civili esistenti nel territorio regionale, al fine di:

     a) definire criteri e parametri unitari e omogenei di gestione e manutenzione delle stesse;

     b) determinare gli indici di fabbisogno cui raccordare le indicazioni del programma di cui agli articoli 4 e 5.]

 

     Art. 8. (Osservatorio dei lavori pubblici).

     1. E' istituito, presso l'Assessorato regionale ai lavori pubblici, l'Osservatorio regionale dei lavori pubblici. L'Osservatorio opera mediante procedure informatiche in maniera coordinata con l'Osservatorio nazionale.

     2. La responsabilità dell'Ufficio "Osservatorio regionale dei lavori pubblici" è affidata a un funzionario regionale appartenente alla qualifica dirigenziale, nominato dalla Giunta regionale, che si avvale delle strutture e del personale dell'Assessorato ai lavori pubblici.

     3. L'Osservatorio regionale dei lavori pubblici provvede:

     a) alla raccolta ed elaborazione dei dati concernenti le forme e gli esiti degli appalti e delle concessioni, le ditte aggiudicatrici e subappaltatrici, i costi e gli scostamenti rispetto a quelli preventivati, le perizie di variante, i tempi di esecuzione, i ritardi e le relative cause, la regolarità contributiva nei confronti dell'INPS, INAIL e Casse Edili delle Province di Puglia ed Edilcassa di Puglia;

     b) alla formazione di archivi appositi da mettere a disposizione delle Amministrazioni interessate.

     4. Gli enti e i soggetti di cui all'articolo 3 sono tenuti a fornire all'Osservatorio i dati dallo stesso richiesti per la realizzazione dei suoi obiettivi entro i termini e nei modi previsti dalla normativa nazionale. La mancata osservanza di quanto innanzi comporta l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla normativa nazionale.

     5. Fenomeni particolari di inosservanza della normativa o di applicazione distorta sono segnalati ai competenti organismi statali.

 

     Art. 9. (Spese ammissibili a finanziamento).

     1. Le spese ammissibili a finanziamento regionale sono quelle elencate nell'articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554.

     2. Eventuali maggiori oneri correlati alla realizzazione delle opere sono a totale carico degli enti e soggetti appaltanti.

     2 bis. In presenza di eventi straordinari ed eccezionali la Regione Puglia può concedere alle Province e ai Comuni che ne fanno richiesta finanziamenti per l’esecuzione degli interventi di somma urgenza, di cui all’articolo 147 del decreto del Presidente della Repubblica italiana 21 dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n.109 e successive modificazioni), nonché per quelli già rendicontati a partire dall’anno 2002 [3].

     2 ter. Ai sensi dell’articolo 23 del capitolato generale d’appalto approvato con decreto del Ministro dei lavori pubblici 19 aprile 2000, n. 145, il quadro economico può prevedere la disponibilità di somme da utilizzare quale premio di acceleramento, in favore dell’appaltatore, per l’ultimazione dell’opera anticipatamente al tempo contrattuale [4].

 

     Art. 10. (Interventi in gestione diretta della Regione).

     1. Per gli interventi di competenza diretta della Regione, come individuati dalla legge regionale 30 novembre 2000, n. 20, la Giunta regionale individua le strutture interne all'organizzazione regionale che devono provvedere alla loro realizzazione.

     2. Con deliberazione di Giunta regionale è approvato, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, apposito regolamento regionale con cui sono definiti i criteri e le modalità per l'attuazione del presente articolo, con la determinazione della procedura di spesa e ogni fase di essa, con particolare riguardo all'assunzione degli impegni a carico del bilancio regionale.

     2 bis. La Giunta regionale, con propri atti, può disporre l'erogazione di contributi per spese di investimento ai Comuni, alle Province, agli enti pubblici fieristici di rilevanza regionale nonché in favore dei soggetti di cui all'articolo 2 della legge regionale 4 febbraio 1994, n. 4 (Norme in materia di edilizia di culto e di utilizzazione degli oneri di urbanizzazione), per gli interventi di cui all'articolo 1 della medesima legge [5].

 

     Art. 11. (Organi consultivi) [6]

     1. Il Consiglio Regionale dei lavori pubblici (CRLLPP) è organo della Regione istituito presso l'Assessorato ai lavori pubblici della Regione Puglia.

     2. Il CRLLPP è composto da:

     a) l'Assessore regionale competente in materia di lavori pubblici, che lo presiede;

     b) il dirigente coordinatore del Settore regionale competente in materia di lavori pubblici;

     c) un numero di esperti non superiore a sette, competenti nelle materie di idraulica e opere marittime, impianti tecnologici, trasporti, ingegneria strutturale, geologia, architettura e beni culturali e architettonici, scienze agrarie e forestali;

     d) due esperti nella legislazione dei lavori pubblici;

     e) un esperto, da scegliersi fra cinque nominativi indicati dagli Ordini professionali provinciali degli ingegneri;

     f) un esperto, da scegliersi fra cinque nominativi indicati dagli Ordini professionali provinciali degli architetti;

     g) i dirigenti responsabili delle strutture tecniche provinciali del Settore lavori pubblici;

     h) un dirigente del Settore regionale competente nelle sotto specificate materie, designato dagli Assessori competenti: territorio e urbanistica, trasporti, ambiente, sanità, istruzione, lavoro, assistenza, bilancio, agricoltura.

     2 bis. Ai componenti esterni del Consiglio regionale lavori pubblici, che non siano funzionari regionali in servizio, compete l’indennità lorda di euro 77,46 per ogni effettiva partecipazione alle sedute del Consiglio. A tutti i componenti spetta, se e in quanto dovuto, il rimborso delle spese di viaggio per la partecipazione alle sedute del Consiglio. Per i viaggi effettuati con mezzo proprio è dovuta un’indennità forfettaria pari al 20 per cento del costo di un litro di benzina super, vigente al momento, per ogni chilometro percorso nonché il rimborso dell’eventuale pedaggio autostradale [7].

     3. Quali componenti aggiunti, in funzione consultiva per le sole materie di competenza ed escluso, quindi, il diritto di voto, sono invitati a partecipare alle sedute del CRLLPP:

     a) il Soprintendente regionale scolastico, o suo delegato;

     b) i Soprintendenti per i beni ambientali e architettonici in Puglia, o loro delegati;

     c) il Soprintendente archeologico per la Puglia, o suo delegato.

     4. Le attività ausiliarie sono svolte dall'Ufficio di segreteria affidato alla responsabilità di un funzionario regionale appartenente alla qualifica dirigenziale, nominato dalla Giunta regionale. Esso svolge anche le funzioni di Segretario del Consiglio. In caso di assenza del Presidente, il CRLLPP è presieduto dal dirigente del Settore lavori pubblici.

     5. Il CRLLPP è nominato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di lavori pubblici.

     6. Il CRLLPP dura in carica per il periodo di legislatura regionale nel corso della quale risulta costituito.

     7. E' applicabile ai componenti esterni del CRLLPP la disciplina delle cause di esclusione e di incompatibilità vigente per i consiglieri regionali.

     8. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, emana delibera di determinazione delle modalità organizzative e di funzionamento del CRLLPP.

     9. Il CRLLPP è competente a esprimere pareri relativi a:

     a) strumenti programmatori predisposti dai settori regionali riferiti ai lavori pubblici di competenza regionale;

     b) progetti di competenza diretta della Regione d’importo pari o superiore a 10 milioni di euro e relative varianti se comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell’importo originario del contratto [8];

     c) progetti di lavori pubblici relativi a opere di eccezionale rilevanza sotto il profilo tecnico nonché alle relative varianti comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell'importo originario del contratto, qualora ricorrano giustificati motivi e su richiesta del responsabile del procedimento;

     d) controversie relative ai lavori pubblici, anche sussidiati, sorte con le imprese in corso d'opera ovvero in sede di collaudo per maggiori compensi o per l'esonero da penalità contrattuali, proposte di accordo bonario ex articolo 31 bis della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni nonché proposte di risoluzione o di rescissione dei contratti;

     e) ogni altro oggetto previsto dalle disposizioni vigenti di legge o di regolamento ovvero che l'Assessore ai lavori pubblici ritenga opportuno sottoporre alla valutazione del CRLLPP.

     10. Il CRLLPP esprime, inoltre, pareri nei casi previsti da disposizioni di legge o regolamentari, ovvero su richiesta degli uffici regionali interessati. Svolge altresì funzioni di assistenza nei confronti dei settori regionali preposti alla realizzazione di lavori pubblici, al fine di assicurare uniformità di procedure e interventi, anche mediante fissazione di appositi standard operativi.

     11. Sono oggetto di parere delle strutture tecniche regionali periferiche competenti nei rispettivi territori provinciali in materia di lavori pubblici:

     a) i progetti di opere pubbliche e lavori pubblici di competenza diretta della Regione di importo inferiore a 10 milioni di euro e relative varianti se comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell’importo originario del contratto [9];

     b) i progetti di lavori e opere pubbliche che non rientrano nelle competenze professionali del dirigente dell'Ufficio tecnico dell'ente attuatore e relative varianti se comportanti un aumento superiore al 5 per cento dell'importo originario del contratto.

     12. I pareri di cui al comma 9, lettere b), c) e d) e al comma 11 sono resi entro il termine di novanta giorni dalla data di ricezione della richiesta corredata della documentazione tecnica. Decorso il termine suddetto, il parere si intende reso favorevolmente [10].

 

     Art. 12. (Attività di progettazione, direzione lavori e accessorie).

     1. Le prestazioni relative alla progettazione, direzione dei lavori, nonché a incarichi di natura tecnico-amministrativa di supporto al responsabile unico del procedimento e al dirigente competente per la redazione del programma triennale, per le opere pubbliche di cui alla presente legge, sono espletate dagli uffici tecnici delle stazioni appaltanti. In caso di carenza in organico di personale tecnico o di difficoltà di rispettare i tempi della programmazione dei lavori, ovvero di lavori di speciale complessità o di rilevanza architettonica o ambientale, casi che devono essere accertati e certificati dal responsabile del procedimento, le prestazioni suddette possono essere affidate a liberi professionisti, società di professionisti o società di ingegneria, singoli o raggruppati temporaneamente secondo le modalità riportate al comma 2 e seguenti. Qualora la prestazione riguardi la progettazione di lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico- artistico e conservativo nonché tecnologico, le stazioni appaltanti valutano in via prioritaria l'opportunità di applicare la procedura del concorso di progettazione o del concorso di idee.

     2. Gli incarichi il cui importo stimato sia pari o superiore a euro 100 mila sono affidati secondo le disposizioni di cui alle direttive 92/50/Cee e 97/52/Cee e al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157 e successive modificazioni e integrazioni. Per la compilazione dei bandi e la definizione delle modalità di gara, le Amministrazioni si possono avvalere degli schemi riportati nel regolamento di cui al d.p.r. 554/1999 [11].

     3. Per gli incarichi di progettazione il cui importo stimato è inferiore a euro 100 mila, le stazioni appaltanti possono procedere all'affidamento diretto degli stessi ai soggetti di loro fiducia indicati al comma 1, previa verifica dell'esperienza e della capacità professionale, motivando la scelta in relazione al progetto da affidare [12].

     4. Per tutte le altre disposizioni inerenti le attività di cui al presente articolo si rimanda alle norme e ai regolamenti statali vigenti in materia.

     5. A valere sull'apposito capitolo nell'obiettivo "lavori pubblici" del bilancio regionale viene destinata annualmente una quota complessiva non superiore al 10 per cento del totale degli stanziamenti stessi alle spese necessarie alla redazione dei progetti di tutti gli studi, piani e indagini necessari, nonché all'aggiornamento di progetti già esistenti degli interventi per i quali perdura l'interesse pubblico alla realizzazione dell'opera.

     6. La Giunta regionale può concedere agli enti di cui all'articolo 3 contributi in conto capitale per la progettazione ai vari livelli di opere pubbliche, a titolo di anticipazione sulle somme per spese generali. La concessione dell'anticipazione non costituisce titolo per l'ente beneficiario per l'ottenimento del finanziamento dell'opera. Con il provvedimento di finanziamento vengono fissati i modi e i termini per l'affidamento delle attività di progettazione, nonché i termini entro cui i progetti devono essere redatti e dotati dei pareri necessari. Il mancato rispetto di tali condizioni produce la revoca del finanziamento.

 

     Art. 13. (Elenco regionale prezzi).

     1. Al fine di garantire un'uniforme, omogenea e congrua determinazione dei prezzi di tutti gli enti attuatori degli interventi, la Giunta regionale approva annualmente l'elenco regionale dei prezzi delle opere pubbliche.

     2. Tale elenco, che riguarda beni e lavori afferenti ai settori delle opere pubbliche nelle loro varie fasi e le relative attrezzature impiantistiche, deve essere utilizzato per la formazione e l'aggiornamento degli elenchi prezzi negli appalti di opere pubbliche. L'adozione di prezzi superiori deve essere adeguatamente motivata.

 

     Art. 14. (Conferenza dei servizi).

     1. [Per l'acquisizione di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta e assensi comunque denominati, necessari al fine della esecuzione degli interventi di cui alla presente legge, l'Amministrazione aggiudicatrice, su proposta del responsabile unico del procedimento, convoca una Conferenza di servizi con le modalità stabilite dalla vigente normativa, legislativa e regolamentare, statale] [13].

     2. [Ai fini della realizzazione di opere di competenza regionale, il dirigente regionale del Settore lavori pubblici, per le finalità di cui al comma 1, su proposta del responsabile unico del procedimento, può convocare una Conferenza di servizi. Sulla base delle risultanze di tale Conferenza la conclusione con parere favorevole sul progetto sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, fatte salve le procedure relative alla valutazione di impatto ambientale (VIA) ] [14].

     3. Qualora il progetto costituisca variante agli strumenti urbanistici comunali o provinciali, l'approvazione del progetto costituisce adozione di variante allo strumento urbanistico; entro quindici giorni dalla data del deposito della delibera presso la Segreteria della Regione, l'ente interessato e chiunque possono presentare proprie osservazioni e/o opposizioni, anche ai sensi dell'articolo 9 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche e integrazioni. La delibera con cui la Giunta regionale, tenuto conto delle osservazioni, si pronuncia definitivamente costituisce variante urbanistica.

 

     Art. 15. (Dichiarazione di pubblica utilità e di urgenza. Espropriazioni).

     1. Il dirigente del Settore lavori pubblici esercita le funzioni comunque attribuite alla Regione in materia di dichiarazione di pubblica utilità delle opere e di urgenza e di indifferibilità dei lavori, per tutte le opere di competenza regionale.

     2. Il dirigente del Settore lavori pubblici esercita altresì le funzioni amministrative in ordine ai procedimenti espropriativi, ivi comprese le occupazioni temporanee di urgenza, le determinazioni delle indennità, le retrocessioni e provvede ai relativi atti preparatori e successivi, per tutte le opere di competenza regionale.

     3. Sono trasferite, per i lavori di rispettiva competenza, ai Comuni, alle Comunità montane, alle Province, ai Consorzi tra Comuni o tra Comuni e Province le funzioni amministrative concernenti:

     a) la dichiarazione di pubblica utilità nonché di urgenza e indifferibilità dei lavori;

     b) l'occupazione temporanea d'urgenza e le relative attività previste dagli articoli 7 e 8 della legge 25 giugno 1865, n. 2359.

     4. Sono altresì delegate alle Comunità montane per i lavori localizzati nell'ambito territoriale delle Comunità stesse e, per i restanti lavori, alle Province le funzioni amministrative previste dal comma 3, lettere a) e b), preordinate alla realizzazione di lavori o interventi di pubblica utilità realizzati da altri enti pubblici o da soggetti privati, interessanti il territorio di più Comuni.

     5. Nel caso di opere interessanti il territorio di più Province o di opere pubbliche la cui esecuzione è di competenza della Regione, si applicano le norme di cui ai commi 1 e 2.

     6. I provvedimenti relativi ai procedimenti amministrativi previsti dal presente articolo sono adottati dai dirigenti dei rispettivi uffici competenti.

 

     Art. 16. (Acquisizione delle aree).

     1. Le aree occorrenti per l'esecuzione delle opere di cui alla presente legge devono essere scelte nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti o di quelli adottati e trasmessi alla Regione per l'approvazione, nonché dei vincoli e delle limitazioni di qualsiasi natura costituiti o comunque operanti a tutela del pubblico interesse.

     2. Nei casi in cui lo strumento urbanistico vigente contenga destinazioni specifiche di aree per la realizzazione di servizi pubblici, l'approvazione di progetti di opere pubbliche ai sensi della presente legge, anche se non conformi alle specifiche destinazioni di piano, non comporta necessità di varianti allo strumento urbanistico medesimo.

     3. Nel caso in cui le opere ricadano su aree che negli strumenti urbanistici approvati non sono destinate a pubblici servizi, la deliberazione del Consiglio comunale di approvazione del progetto costituisce adozione di variante degli strumenti stessi.

     4. Entro quindici giorni dal deposito della delibera di approvazione del progetto presso la segreteria comunale, chiunque può presentare proprie osservazioni, anche ai sensi dell'articolo 9 della l. 241/1990 e successive modifiche e integrazioni. La delibera con cui il Consiglio comunale, tenuto conto delle osservazioni, si pronuncia definitivamente determina variante urbanistica senza necessità di controllo regionale.

     4 bis. La delibera di cui al comma 4 è assunta dal Consiglio comunale entro quarantacinque giorni dalla data di scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni [15].

     5. Per le opere di edilizia scolastica e ospedaliera e per gli asili nido, la deliberazione di approvazione di cui ai commi 2 e 3 deve essere adottata previa dichiarazione di idoneità dell'area rilasciata da una commissione costituita da:

     a) dirigente del Comune interessato, o suo delegato, che la presiede;

     b) dirigente dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici, o suo delegato;

     c) dirigente dell'Assessorato provinciale interessato, limitatamente alle opere di edilizia scolastica di competenza provinciale;

     d) coordinatore medico della AUSL competente per territorio, o suo delegato.

     I deliberati della Commissione sono validi e sono subordinati ai risultati positivi derivanti dalla relazione geologica.

 

     Art. 17. (Realizzazione delle opere).

     1. All'affidamento ed esecuzione delle opere e dei lavori pubblici di cui alla presente legge si provvede con le modalità previste dalle norme statali, di legge e di regolamento, vigenti in materia.

     2. L'affidamento dei lavori e di ogni opera di importi non superiori a euro 150 mila, la cui esecuzione offre possibilità di impiego da parte di imprese artigiane, deve avvenire mediante gara da esperirsi fra ditte artigiane iscritte all'Albo delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443 e successive integrazioni e modificazioni, per le attività riferite ai lavori e alle opere da appaltare.

 

     Art. 17 bis. [16]

     1. Nell’affidamento di lavori, finanziati anche parzialmente dalla Regione, di importo inferiore a euro 5 milioni per i quali si proceda con il sistema dell’aggiudicazione al prezzo più basso determinato mediante offerta a prezzi unitari come disciplinato dall’articolo 90 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni), ove il ribasso ecceda il quinto dell’importo a base di gara, le ditte concorrenti corredano la propria offerta economica con le giustificazioni sugli elementi costitutivi della stessa in relazione a ciascun prezzo unitario inferiore di oltre un quinto a quello di progetto, nonché con la relativa analisi economica. Le giustificazioni possono riguardare esclusivamente:

     a) le soluzioni tecniche adottate;

     b) le documentate condizioni eccezionalmente favorevoli di cui la ditta dispone per eseguire i lavori.

     La mancata produzione, anche parziale, delle giustificazioni e dell’analisi economica comporta l’esclusione dell’offerta anticipatamente all’applicazione del meccanismo di esclusione automatica di cui al comma 1 bis, ultima parte, dell’articolo 21 della legge 11 febbraio 1994, n.109 (Legge quadro in materia di lavori pubblici). E’ obbligo della stazione appaltante procedere in contraddittorio con la ditta aggiudicataria alla verifica del merito delle giustificazioni prodotte.

     2. Per i lavori d’importo inferiore a euro 1 milione 250 mila non opera l’obbligo delle giustificazioni per le offerte il cui ribasso ecceda il quinto dell’importo a base d’asta.

 

     Art. 17 ter. [17]

     1. Per l’affidamento di contratti di lavori pubblici d’importo inferiore a euro 1 milione, iva esclusa, fermo restando quanto previsto dal comma 1 dell’articolo 18, si procede mediante licitazione privata semplificata come disciplinata dai successivi commi.

     2. Entro il 31 dicembre di ogni anno le amministrazioni aggiudicatrici approvano e pubblicano sul Bollettino ufficiale della Regione, sul sito internet regionale e all’albo della stazione appaltante l’elenco dei lavori da affidare mediante licitazione privata semplificata. La procedura di affidamento a mezzo licitazione privata semplificata può essere esperita anche per lavori non inseriti nell’elenco. In tal caso il bando di gara deve prevedere un adeguato termine per consentire alle imprese di richiedere l’inserimento nell’elenco.

     3. Le ditte che intendono partecipare presentano domanda indicando le categorie di proprio interesse così come individuate dal decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 (Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori dei lavori pubblici, ai sensi dell’articolo 8 della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni), fornendo la documentazione relativa al possesso dei requisiti di ordine generale e speciale. Le domande presentate hanno validità per il triennio successivo.

     4. Le imprese possono presentare una sola domanda per ogni categoria come singole o come partecipanti ai soggetti di cui all’articolo 10, comma 1, della l. 109/1994.

     5. La scelta delle imprese da invitare a ciascuna licitazione privata semplificata per ogni categoria viene effettuata mediante sorteggio.

     6. Il sorteggio si deve svolgere secondo le seguenti modalità:

     a) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato domanda da quindici a venti imprese ne vengono sorteggiate dieci;

     b) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato domanda da ventuno a trenta imprese ne vengono sorteggiate quindici;

     c) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato domanda da trentuno a quaranta imprese ne vengono sorteggiate venti;

     d) se per la categoria dei lavori da eseguire hanno presentato domanda più di quaranta imprese ne vengono sorteggiate trenta.

     7. Le imprese invitate sono escluse dai sorteggi relativi a gare successive fino a esaurimento delle domande presentate per le singole categorie di lavori. Nel caso in cui il numero delle ditte rimanenti sia inferiore al numero di quelle da sorteggiare come previsto dal comma 6, esso viene integrato mediante ulteriore sorteggio tra le ditte già invitate alle precedenti licitazioni semplificate.

     8. Nel caso in cui per determinate categorie di lavori abbiano presentato domanda meno di quindici imprese in possesso dei requisiti necessari i lavori sono affidati mediante procedura aperta o ristretta.

 

     Art. 18. (Trattativa privata).

     1. L’affidamento a trattativa privata è ammesso solo nei casi previsti dalla normativa statale e per lavori d’importo non superiore a euro 200 mila [18].

     2. Nel caso di opere a rete, le somme rivenienti dal ribasso d'asta dell'impresa aggiudicataria possono essere impiegate, per un importo complessivo dei lavori non superiore al controvalore in euro di 300 mila DSP e per una sola volta, per l'estendimento della rete; le nuove opere possono essere affidate a trattativa privata alla stessa impresa aggiudicataria, agli stessi prezzi, patti e condizioni del contratto principale, senza la formulazione di nuovi prezzi.

 

     Art. 19. (Disciplina economica degli appalti e delle concessioni).

     1. Per tutte le opere e i lavori pubblici di cui alla presente legge si applicano le norme statali che disciplinano gli aspetti economici dei contratti di appalto e delle concessioni.

 

     Art. 20. (Piani di sicurezza).

     1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale procede al recepimento del regolamento nazionale in materia dei piani di sicurezza nei cantieri edili conformi alle direttive CEE e alla normativa nazionale.

 

     Art. 21. (Collaudo delle opere).

     1. Per le opere e i lavori pubblici di cui alla presente legge deve essere effettuato il collaudo tecnico amministrativo, entro sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori, in aggiunta alle verifiche e agli eventuali collaudi tecnici specifici prescritti per legge o per contratto.

     2. Il collaudo tecnico amministrativo deve essere espletato secondo le modalità previste dalla normativa di legge e regolamentare nazionale.

     3. Il conferimento degli incarichi di collaudo delle opere finanziate anche parzialmente dalla Regione di importo superiore a lire 3 miliardi è di competenza del dirigente del Settore lavori pubblici dell'Assessorato regionale con il rispetto del criterio della rotazione. Nel caso di opere fronteggiate con fondi propri di bilancio il collaudatore è nominato dalla stazione appaltante all'interno delle proprie strutture. Qualora venga accertata dal responsabile del procedimento carenza di organico per l'espletamento dell'attività di collaudo, l'incarico deve essere affidato dalla stazione appaltante a soggetti iscritti all'Albo regionale dei collaudatori.

     4. Per le operazioni di collaudo tecnico amministrativo vengono nominati da uno a tre componenti. Nel caso di interventi di notevole rilevanza tecnica o di importo superiore al controvalore in euro di 5 milioni DSP, al collaudo provvede apposita commissione composta da non più di tre componenti; di detta commissione può far parte un dirigente amministrativo della Regione Puglia, esperto in materia di lavori pubblici.

     5. I compensi spettanti ai dipendenti della stazione appaltante per il collaudo sono determinati ai sensi dell'articolo 18, comma 1, della l. 109/1994 e successive modificazioni e integrazioni. I compensi spettanti ai collaudatori non appartenenti all'organico della stazione appaltante vengono determinati ai sensi delle disposizioni regolamentari statali.

     6. Nel caso di lavori di importo sino al controvalore in euro di 200 mila DSP il certificato di collaudo è sostituito da quello di regolare esecuzione; per i lavori di importo superiore sino al controvalore in euro di 1 milione DSP è in facoltà del soggetto appaltante la sostituzione del certificato di regolare esecuzione con quello di collaudo. In tale ultimo caso dovrà provvedersi alla nomina del collaudatore ai sensi del comma 3.

 

     Art. 22. (Albo regionale dei collaudatori).

     1. Ai fini del conferimento dell'incarico di collaudo è istituito l'Albo regionale dei collaudatori.

     2. All'Albo possono essere iscritti, su domanda corredata di curriculum e di adeguata documentazione, distinti per specializzazione e competenza professionale, i soggetti in possesso dei requisiti fissati dal comma 3.

     3. Costituiscono requisito abilitante allo svolgimento dell’incarico di collaudo tecnico-amministrativo e quindi all’iscrizione all’albo le lauree in ingegneria e architettura e, limitatamente a un solo componente della Commissione, le lauree di geologia, scienze agrarie e forestali, il diploma di geometra secondo quanto previsto dalla legge 11 febbraio 1994, n. 109 (Legge quadro in materia di lavori pubblici), l’abilitazione all’esercizio della professione nonché, a esclusione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, l’iscrizione da almeno cinque anni nel rispettivo albo professionale [19].

     4. L'iscrizione all'Albo regionale, nonché la cancellazione dallo stesso, viene disposta con decreto motivato dell'Assessore regionale ai lavori pubblici.

     5. Apposito regolamento, da emanarsi dalla Giunta regionale entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce le categorie di iscrizione e le modalità per la costituzione e la tenuta dell'Albo da parte dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici.

 

     Art. 23. (Riserve dell'impresa e definizione delle controversie).

     1. Per la disciplina delle riserve e la definizione delle controversie relative alle opere e lavori di cui alla presente legge si applicano i principi delle disposizioni statali in materia. Per le norme di dettaglio applicative di tali principi la Giunta regionale adotta specifico regolamento.

     2. Qualora, a seguito dell'iscrizione delle riserve da parte dell'impresa sui documenti contabili, l'importo economico dell'opera variasse in aumento rispetto all'importo contrattuale, l'impresa è tenuta alla costituzione di un deposito cauzionale a favore dell'Amministrazione pari allo 0,5 per cento dell'importo del maggior costo presunto, a garanzia dei maggiori oneri per l'Amministrazione per il collaudo dell'opera. Tale deposito deve essere effettuato in valuta presso la Tesoreria dell'ente o polizza fidejussoria assicurativa o bancaria con riportata la causale entro quindici giorni dall'apposizione delle riserve. Decorso tale termine senza il deposito delle somme suddette, l'impresa decade dal diritto di far valere, in qualunque termine e modo, le riserve iscritte sui documenti contabili. Da tale deposito verrà detratta la somma corrisposta al collaudatore e il saldo verrà restituito all'impresa in uno con il saldo dei lavori [20].

 

     Art. 24. (Rendiconto finale).

     1. Le Amministrazioni aggiudicatrici, entro sei mesi dalla data dell’atto di collaudo o del certificato di regolare esecuzione, rendono all’Assessorato regionale alle opere pubbliche, ovvero al competente Assessorato regionale, che ne ha disposto il finanziamento, apposito provvedimento con il quale sono approvate le risultanze rivenienti dall’omologazione delle spese sostenute per la realizzazione di ciascuna opera finanziata anche parzialmente dalla Regione. All’omologazione delle spese sostenute alle quali si commisura il finanziamento regionale concesso provvede il Responsabile del procedimento secondo quanto previsto dall’articolo 6. [Sulla base degli atti ricevuti, il Dirigente del competente Settore o Struttura regionale provvede all’adozione di specifico provvedimento di presa d’atto] [21].

     2. [Il dirigente del Settore lavori pubblici provvede con proprio provvedimento alla omologazione delle spese sostenute alle quali commisura il finanziamento regionale concesso] [22].

     3. Non sono ammesse a contributo spese a qualsiasi titolo derivanti da ritardi ingiustificati nella esecuzione dei lavori e da comportamenti comunque in contrasto con norme di legge.

     4. Il responsabile del procedimento è tenuto all'osservanza di quanto previsto dal comma 1.

 

     Art. 25. (Rinvio alle norme statali).

     1. Per quanto non previsto dalla presente legge si rinvia alle norme statali vigenti in materia.

     2. Nei capitolati speciali di appalto e nei disciplinari di appalto concorso devono essere esplicitamente richiamate le norme della presente legge.

 

     Art. 26. (Finanza di progetto).

     1. La Regione Puglia favorisce il più ampio coinvolgimento nella realizzazione e nella gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità di soggetti pubblici o privati in relazione agli aspetti finanziari, progettuali, realizzativi e gestionali.

     2. Gli interventi di cui al comma 1 riguardano le opere pubbliche o di pubblica utilità atte a garantire redditività attraverso la remunerazione dei servizi dalle stesse derivanti da realizzarsi nel territorio della Puglia.

     3. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione Puglia, gli enti pubblici, compresi quelli economici, gli enti e le amministrazioni locali, le loro associazioni e consorzi, nonché gli altri organismi di diritto pubblico, situati sul territorio regionale, individuano le opere di cui al comma 2 in relazione alla funzionalità delle stesse al perseguimento degli obiettivi inseriti negli strumenti di programmazione, al fine del loro inserimento nel programma triennale previsto dalla vigente normativa in materia di lavori pubblici.

     4. Qualora i soggetti promotori presentino ai soggetti di cui al comma 3 delle proposte relative alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità non previste nei programmi triennali, le Amministrazioni possono inserirle negli stessi, successivamente a un'analisi relativa alla fattibilità tecnico-finanziaria, nonché sull'utilità pubblica che deriverebbe dalla loro realizzazione.

     5. Le procedure per la presentazione e la valutazione delle proposte da parte dei soggetti promotori, nonché per l'affidamento della concessione, sono regolate dalla normativa nazionale.

 

     Art. 27. (Abrogazioni. Norme transitorie. Deleghe).

     1. Con l'entrata in vigore della presente legge è abrogata la legge regionale 16 maggio 1985, n. 27 nonché tutte le disposizioni regionali relative alla realizzazione di opere pubbliche risultanti in contrasto con quelle previste nella presente legge.

     2. Restano ferme le disposizioni particolari per le zone sismiche e gli abitati da consolidare di cui al Titolo XI della l.r. 27/1985, ad eccezione dell'esercizio delle funzioni delegate ai Comuni con l'articolo 5, comma 2, lettere b) e c), della l.r. 20/2000.

     2 bis. Restano altresì attribuite ai dirigenti delle strutture tecniche regionali periferiche le funzioni tecnico-amministrative di cui ai Testi Unici approvati con regi decreti 25 luglio 1909, n. 523 e 11 dicembre 1933, n. 1775 limitatamente alle materie di opere idrauliche e acque pubbliche [23].

     3. Le procedure in atto per le opere pubbliche in corso di esecuzione sono adeguate a quelle previste nella presente legge in tutti i casi in cui queste ultime non alterino i rapporti contrattuali in atto tra ente appaltante e impresa.

     4. [24].

 

     Art. 28. (Disposizioni finali).

     1. Alla presente legge non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 20, commi 4 e 5, della legge regionale 30 maggio 1977, n. 17 e successive modifiche e integrazioni in quanto la stessa ha la finalità di adeguare la legislazione regionale ai principi desumibili dalla l. 109/1994 "Legge quadro in materia di lavori pubblici" e successive modificazioni e integrazioni.

 

 


[1] Lettera aggiunta dall’art. 18 della L.R. 7 gennaio 2004, n. 1.

[2] Articolo abrogato dall'art. 3 della L.R. 31 dicembre 2007, n. 40. Tale disposizione di modifica è stata abrogata dall'art. 10 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19.

[3] Comma aggiunto dall’art. 34 della L.R. 4 agosto 2004, n. 14 e così sostituito dall’art. 13 della L.R. 12 gennaio 2005, n. 1.

[4] Comma aggiunto dall’art. 2 della L.R. 25 ottobre 2004, n. 16.

[5] Comma aggiunto dall’art. 34 della L.R. 4 agosto 2004, n. 14.

[6] Articolo abrogato dall'art. 10 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19.

[7] Comma inserito dall'art. 16 della L.R. 2 luglio 2008, n. 18.

[8] Lettera così sostituita dall'art. 30 della L.R. 30 aprile 2009, n. 10.

[9] Lettera così sostituita dall'art. 30 della L.R. 30 aprile 2009, n. 10.

[10] Comma così sostituito dall'art. 3 della L.R. 31 dicembre 2007, n. 40.

[11] Comma così modificato dall’art. 34 della L.R. 4 agosto 2004, n. 14.

[12] Comma così sostituito dall’art. 34 della L.R. 4 agosto 2004, n. 14.

[13] Comma abrogato dall'art. 10 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19.

[14] Comma abrogato dall'art. 10 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19.

[15] Comma inserito dall'art. 6 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19.

[16] Articolo aggiunto dall’art. 1 della L.R. 25 ottobre 2004, n. 16.

[17] Articolo aggiunto dall’art. 1 della L.R. 25 ottobre 2004, n. 16.

[18] Comma così sostituito dall’art. 3 della L.R. 25 ottobre 2004, n. 16.

[19] Comma così sostituito dall’art. 63 della L.R. 12 gennaio 2005, n. 1.

[20] La Corte costituzionale, con sentenza 27 giugno 2023, n. 132, ha dichiarato l'illegittimità del presente comma.

[21] Comma sostituito dall'art. 3 della L.R. 31 dicembre 2007, n. 40. Tale disposizione di modifica è stata abrogata dall'art. 10 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19. L'ultimo periodo è stato soppresso dall'art. 30 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 1.

[22] Comma abrogato dall'art. 3 della L.R. 31 dicembre 2007, n. 40. Tale disposizione di modifica è stata abrogata dall'art. 10 della L.R. 19 luglio 2013, n. 19.

[23] Comma aggiunto dall’art. 51 della L.R. 21 maggio 2002, n. 7.

[24] Sostituisce il punto 4, lett. b), comma 1, art. 4 della L.R. 30 novembre 2000, n. 20.