§ 77.6.126 - D.P.R. 30 aprile 1970, n. 639.
Attuazione delle deleghe conferite al Governo con gli articoli 27 e 29 della legge 30 aprile 1969, n. 153, concernente revisione degli ordinamenti [...]


Settore:Normativa nazionale
Materia:77. Previdenza
Capitolo:77.6 pensioni
Data:30/04/1970
Numero:639


Sommario
Art. 1. 
Art. 2. 
Art. 3. 
Art. 4. 
Art. 5. 
Art. 6. 
Art. 7. 
Art. 8. 
Art. 9. 
Art. 10. 
Art. 11. 
Art. 12. 
Art. 13. 
Art. 14. 
Art. 15. 
Art. 16. 
Art. 17. 
Art. 18. 
Art. 19. 
Art. 20. 
Art. 21. 
Art. 22. 
Art. 23. 
Art. 24. 
Art. 25. 
Art. 26. 
Art. 27. 
Art. 28. 
Art. 29. 
Art. 30. 
Art. 31. 
Art. 32. 
Art. 33. 
Art. 34. 
Art. 35. 
Art. 36. 
Art. 37. 
Art. 38. 
Art. 39. 
Art. 40. 
Art. 41. 
Art. 42. 
Art. 43. 
Art. 44. 
Art. 45. 
Art. 46. 
Art. 47. 
Art. 47 bis.  [33]
Art. 48. 
Art. 49. 
Art. 50. 
Art. 51. 
Art. 52. 
Art. 53. 
Art. 54. 
Art. 55. 
Art. 56. 
Art. 57. 
Art. 58. 
Art. 59.  (Disposizioni finali e transitorie).


§ 77.6.126 - D.P.R. 30 aprile 1970, n. 639.

Attuazione delle deleghe conferite al Governo con gli articoli 27 e 29 della legge 30 aprile 1969, n. 153, concernente revisione degli ordinamenti pensionistici e norme in materia di sicurezza sociale.

(G.U. 8 settembre 1970, n. 227).

 

Titolo I

ORGANI DELL'ISTITUTO

 

     Art. 1.

     Sono organi dell'Istituto nazionale della previdenza sociale:

     1) il presidente;

     2) il consiglio di amministrazione;

     3) il comitato esecutivo;

     4) i comitati amministratori delle gestioni, fondi e casse;

     5) i comitati regionali;

     6) i comitati provinciali;

     7) il collegio dei sindaci;

     8) il direttore generale [1] .

     Tutti gli organi centrali, regionali e provinciali disciplinati dal presente decreto sono rinnovati ogni quattro anni. I membri degli organi collegiali cessano dalle funzioni allo scadere del termine anche se sono stati nominati nel corso del quadriennio in sostituzione di altri dimissionari, decaduti dalla carica o deceduti.

     Alla scadenza del mandato, i membri degli organi indicati al precedente comma possono essere confermati.

     Il presidente dell'Istituto ed i vice presidenti possono essere confermati nelle rispettive cariche una sola volta.

     Alla scadenza del mandato, tutti gli organi disciplinati dal presente decreto restano in carica fino all'insediamento dei nuovi organi.

 

Capo I

PRESIDENTE, CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E COMITATO ESECUTIVO

 

          Art. 2.

     Il presidente dell'Istituto è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, promosso dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro, sulla base di una terna di nominativi proposta dal consiglio di amministrazione.

     Il presidente ha la legale rappresentanza dell'Istituto ed esercita le seguenti funzioni:

     1) firma gli atti ed i documenti che comportano impegni per l'Istituto;

     2) convoca e presiede il consiglio di amministrazione, il comitato esecutivo ed i comitati per i quali non sia diversamente previsto dalla legge e può delegare ad un componente del consiglio di amministrazione la presidenza dei comitati anzidetti [2] ;

     3) predispone l'ordine del giorno degli argomenti da sottopone agli organi suddetti, ad eccezione dei comitati per i quali sia diversamente previsto dalla legge, ne promuove l'eventuale istruttoria e vigila sull'esecuzione delle deliberazioni di tutti gli organi collegiali dell'Istituto [3] ;

     4) in relazione a casi di assoluta necessità, può disporre, su proposta del direttore generale e sentiti i vice presidenti, provvedimenti urgenti ed indispensabili per ovviare, con tempestività, a situazioni di danno per l'Istituto, salvo l'obbligo di riferirne al comitato esecutivo entro quarantotto ore e agli altri organi competenti, per la ratifica, nella prima riunione successiva all'adozione del provvedimento.

     Il presidente ha facoltà di invitare alle sedute del consiglio di amministrazione, del comitato esecutivo e degli altri organi centrali i capi dei servizi dell'Istituto, quando ritenga opportuno che gli stessi forniscano chiarimenti su argomenti tecnici di rispettiva competenza.

     Il presidente è coadiuvato da due vice presidenti eletti dal consiglio di amministrazione ai quali può affidare, sentito il consiglio medesimo, particolari funzioni inerenti alla sua carica e, per determinati atti, la legale rappresentanza dell'Istituto. In caso di assenza o impedimento o quando la carica si sia comunque resa vacante, il presidente è sostituito dal vice presidente eletto tra i rappresentanti dei lavoratori e, in caso di assenza o impedimento anche di quest'ultimo, dall'altro vicepresidente. In caso di assenza o impedimento di ambedue i vice presidenti, l'esercizio delle funzioni vicarie è assunto da uno dei membri del consiglio di amministrazione all'uopo delegato dal presidente, sentito il consiglio medesimo. In mancanza di delega, l'esercizio di dette funzioni spetta al membro del comitato esecutivo più anziano di età.

     Nell'ambito dei criteri generali stabiliti dal consiglio di amministrazione, il presidente, ferme restando le disposizioni di cui al decreto-legge 11 gennaio 1985, n. 2, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 8 marzo 1985, n. 72, e successive modificazioni ed integrazioni, può delegare la rappresentanza legale dell'ente al direttore generale, ai dirigenti preposti alle unità centrali e, nell'ambito delle circoscrizioni periferiche, ai dirigenti periferici. In caso di assenza o impedimento dei titolari dei poteri di rappresentanza, l'esercizio dei poteri medesimi è assunto dai funzionari designati a farne le veci, salvo diversa disposizione di regolamento [4] .

     (Omissis) [5].

 

          Art. 3. [6]

     1. Il consiglio di amministrazione è composto, oltre che dal presidente dell'Istituto, che lo presiede, da venti rappresentanti dei lavoratori dipendenti, di cui uno in rappresentanza dei dirigenti di azienda, da quattro rappresentanti dei lavoratori autonomi, da nove rappresentanti dei datori di lavoro, dal presidente dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e da quattro funzionari dell'Amministrazione dello Stato, in rappresentanza rispettivamente del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, del Ministero del tesoro, del Ministero del bilancio e della programmazione economica e del Ministro per la funzione pubblica.

     2. I rappresentanti dei lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi e dei datori di lavoro sono designati dalle rispettive organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale.

     3. I membri del consiglio di amministrazione sopra elencati sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministro del tesoro.

 

          Art. 4. [7]

 

          Art. 5.

     Il consiglio di amministrazione delibera la proposta di una terna di nomi per la nomina del presidente dell'Istituto, mediante votazione a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei voti dei componenti il consiglio medesimo, escluso il presidente uscente. Se necessario, la votazione è ripetuta fino a quando non sia stata raggiunta la prescritta maggioranza dei voti.

     Il presidente uscente dell'Istituto convoca il consiglio di amministrazione entro venti giorni dalla scadenza del suo mandato, ai fini della deliberazione di cui al precedente comma. Il presidente uscente resta in carica fino all'insediamento del successore e provvede ai necessari atti di consegna relativi alla Gestione alla presenza del collegio dei sindaci.

     Qualora il presidente cessi dalla carica, per qualsiasi motivo nel corso del quadriennio, il consiglio è convocato, entro trenta giorni dalla data in cui la vacanza della carica si è determinata, a cura di chi sostituisce il presidente a norma dell'art. 2.

 

          Art. 6.

     Il comitato esecutivo è presieduto dal presidente dell'Istituto ed è composto, oltre che dal presidente e dai due vice presidenti, dai seguenti membri eletti dal consiglio di amministrazione nel proprio seno:

     1) sei consiglieri scelti tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti;

     2) due consiglieri scelti tra i rappresentanti dei datori di lavoro;

     3) due consiglieri scelti per turni biennali tra i rappresentanti dei lavoratori autonomi;

     4) i rappresentanti del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministero del tesoro in seno al consiglio di amministrazione [8] .

     I membri di cui ai precedenti numeri sono scelti dal consiglio di amministrazione mediante votazione a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei voti dei componenti il consiglio. Se necessario, le votazioni sono ripetute fino a quando non sia stata raggiunta per tutti i membri la prescritta maggioranza di voti.

 

          Art. 7.

     Il comitato esecutivo ha i seguenti compiti:

     1) esaminare i bilanci consuntivi con gli stati patrimoniali e i bilanci preventivi di tutte le gestioni dell'Istituto, corredati dalle relazioni del direttore generale e dal parere dei comitati speciali preposti alle gestioni medesime, nonché i bilanci preventivo e consuntivo generali con lo stato patrimoniale generale dell'Istituto, predisposti a norma delle vigenti disposizioni legislative, da sottoporre a deliberazioni del consiglio di amministrazione; esaminare ed esprimere il parere sulle relazioni e sui bilanci tecnici delle gestioni dell'Istituto per le conseguenti determinazioni del consiglio di amministrazione;

     2) deliberare l'impiego dei fondi disponibili delle gestioni dell'Istituto, secondo i criteri stabiliti dal consiglio di amministrazione ed in attuazione del piano degli impieghi dallo stesso deliberato, sentito il parere del comitato speciale di singoli Fondi, Gestioni speciali o Casse, se previsto dalle vigenti disposizioni e salva diversa competenza attribuita per legge;

     3) vigilare sull'andamento delle gestioni e proporre tempestivamente gli eventuali provvedimenti necessari ad assicurare l'equilibrio, qualora la competenza in materia non sia attribuita ad altri organi in base alle vigenti disposizioni legislative;

     4) esaminare le risultanze delle indagini e degli accertamenti tecnici eseguiti dalla direzione generale sulle diverse gestioni assicurative dell'Istituto, riferendone al consiglio di amministrazione per i conseguenti provvedimenti;

     5) fare proposte ai competenti organi circa l'eventuale adozione o modificazione di sistemi speciali per la determinazione, nei limiti di legge o di regolamento, dei contributi assicurativi per singole categorie professionali, nonché fare proposte, o deliberare nei limiti anzidetti e salve competenze attribuite in materia ad altri organi, circa l'eventuale adozione o modificazione di sistemi speciali per la riscossione dei contributi stessi;

     6) proporre al consiglio di amministrazione, nei limiti delle disposizioni vigenti, l'istituzione delle sedi dell'Istituto e degli uffici locali;

     7) deliberare sulle domande per cancellazione o surrogazione o riduzione delle ipoteche iscritte a garanzia dell'Istituto e sulle annotazioni relative alle ipoteche stesse, nei limiti di competenza stabiliti dal consiglio di amministrazione;

     8) provvedere allo svincolo delle cauzioni prestate dagli impiegati dell'Istituto;

     9) deliberare in via definitiva sui ricorsi in prima o in seconda istanza che esulano dalla competenza dei singoli comitati speciali;

     10) deliberare sulle rateazioni contributive entro i limiti stabiliti dal consiglio di amministrazione;

     11) esercitare le funzioni attribuitegli dai regolamenti che riguardano il personale dell'Istituto;

     12) deliberare, su proposta del direttore generale, nell'ambito della regolamentazione generale adottata dal consiglio di amministrazione, i regolamenti interni dei vari servizi;

     13) esaminare in genere le proposte da sottoporre al consiglio di amministrazione per la deliberazione e gli argomenti che il presidente creda di sottoporgli per le sue deliberazioni;

     14) deliberare le modalità di erogazione delle prestazioni e di riscossione dei contributi per quanto non previsto dalle disposizioni vigenti;

     15) deliberare in merito agli argomenti di cui ai numeri 8), 14) e 20) dell'art. 4 che abbiano carattere di urgenza, dandone comunicazione al consiglio di amministrazione, per la ratifica, nella sua prima seduta;

     16) esercitare tutte le altre attribuzioni che siano ad esso espressamente demandate da leggi e regolamenti.

 

Capo II

STRUTTURE BUROCRATICHE DELL'ISTITUTO

 

          Art. 8. [9]

     1. Il direttore generale dell'INPS: sovraintende all'organizzazione, all'attività e al personale dell'Istituto, assicurandone l'unità operativa e di indirizzo tecnico-amministrativo, nel rispetto dei criteri generali e delle direttive stabilite dal consiglio di amministrazione; partecipa con voto consultivo alle sedute del consiglio di amministrazione, del comitato esecutivo e dei comitati amministratori delle gestioni, fondi o casse con facoltà di iniziativa e proposta e dispone l'esecuzione delle deliberazioni dagli stessi adottate.

     2. Il direttore generale formula proposte in materia di ristrutturazione operativa dell'Istituto, consistenza degli organici e promozione dei dirigenti ed esercita ogni altro potere attribuitogli dal presidente, dal consiglio di amministrazione, dal comitato esecutivo o dai comitati di Gestione, speciali o di vigilanza.

     3. [Il direttore generale è scelto tra i dirigenti generali dell'Istituto ovvero tra esperti delle discipline attinenti ai compiti dell'Istituto stesso ed è nominato con decreto del Presidente della Repubblica promosso dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, su proposta del consiglio di amministrazione, per un periodo di cinque anni rinnovabile] [10].

     4. Il trattamento economico del direttore generale è determinato con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, su proposta del consiglio di amministrazione dell'Istituto.

     5. In caso di assenza o di impedimento, il direttore generale è sostituito dal dirigente generale che esplica le funzioni di vicario, che ne assume tutte le funzioni comprese quelle delegate, salvo diversa determinazione dell'organo delegante.

     6. In caso di vacanza dell'ufficio di direttore generale, il presidente convoca il consiglio di amministrazione entro il termine di trenta giorni per la proposta di competenza. Fino alla nomina del nuovo direttore generale, le funzioni sono assunte dal dirigente generale che esplica le funzioni di vicario.

 

          Art. 9.

     Il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato esecutivo, nomina non più di quattro vice direttori generali e determina quali di essi sostituisce il direttore generale medesimo in caso di assenza o di impedimento.

     Al direttore generale e ai vice direttori generali si applicano le disposizioni sulle incompatibilità nonché quelle sul limite massimo di età per la permanenza in servizio, stabilite dalle norme sullo stato giuridico degli impiegati civili dell'amministrazione dello Stato.

 

          Art. 10.

     In relazione alle esigenze tecnico-sanitarie connesse all'attuazione dei propri compiti, l'Istituto può utilizzare - secondo i criteri generali deliberati dal consiglio di amministrazione e mediante convenzioni - oltre i servizi degli enti ospedalieri, anche gli ambulatori ed i presidi sanitari di enti pubblici operanti nel settore della assistenza di malattia, nonché i servizi di ogni altra istituzione, legalmente autorizzata, che ha tra i propri compiti l'assistenza sanitaria curativa o preventiva.

 

          Art. 11.

     La dotazione organica e la regolamentazione dello stato giuridico e del trattamento economico di attività e di fine servizio del personale dell'Istituto sono deliberate dal consiglio di amministrazione; la regolamentazione conterrà anche norme sul rapporto di impiego del direttore generale e dei vice direttori generali dell'Istituto, il cui trattamento giuridico ed economico di attività e di fine servizio può formare, peraltro, oggetto di separate deliberazioni.

     Le deliberazioni del consiglio di amministrazione, escluse quelle recanti mere modalità di attuazione, sono soggette all'approvazione del Ministro del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministro del tesoro, ai quali vanno contemporaneamente rimesse a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno.

     Entro sessanta giorni dalla data in cui le deliberazioni risultano pervenute, il Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, di concerto con il Ministro per il tesoro, le approva o le restituisce all'Istituto con motivati rilievi per il riesame da parte del consiglio di amministrazione. I rilievi sono comunicati, per conoscenza, anche al presidente del collegio dei sindaci dell'Istituto.

     Trascorso tale termine oppure qualora nonostante i rilievi le deliberazioni siano motivatamente confermate dal consiglio di amministrazione, le medesime diventano esecutive, semprechè i rilievi mossi non attengano alla legittimità dell'atto. In tal caso il presidente del collegio dei sindaci è tenuto ad informare la Corte dei conti per l'eventuale esercizio dei poteri di sua competenza.

     Eventuali situazioni di deficit nel bilancio dell'Istituto, che riscuote contributi ed eroga prestazioni regolate per legge, non costituiscono motivo di irregolarità delle delibere adottate.

 

Capo III

COMITATI SPECIALI

 

          Art. 12.

     A decorrere dal 1° maggio 1970, la Gestione dell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti è fusa, a norma dell'art. 29 della legge 30 aprile 1969, n. 153, con il Fondo per l'adeguamento delle pensioni, che assume la denominazione di Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti.

     Con decorrenza dalla data prevista al precedente comma, sovraintende alla Gestione del Fondo un comitato speciale presieduto dal vice presidente dell'istituto rappresentante dei lavoratori dipendenti e composto, oltre che dal vice presidente medesimo, dai seguenti membri componenti il consiglio di amministrazione:

     1) quattro membri scelti dal consiglio tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti;

     2) due membri scelti dal consiglio tra i rappresentanti dei datori di lavoro;

     3) il rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e il rappresentante del Ministero del tesoro nel consiglio di amministrazione.

     La scelta dei membri di cui ai numeri 1) e 2) è fatta dal consiglio di amministrazione a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei voti dei componenti il consiglio medesimo. Se necessario, le votazioni sono ripetute fino a quando non sia stata raggiunta per tutti i membri la prescritta maggioranza di voti.

     La carica di membri elettivi del comitato speciale del Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti è incompatibile con quella di membri elettivi del comitato esecutivo.

     In caso di assenza o impedimento del presidente del comitato o quando il presidente medesimo cessi dalla carica nel corso del quadriennio, ne assume le funzioni un consigliere dallo stesso delegato scelto tra i rappresentanti dei lavoratori nel consiglio di amministrazione, sentito il consiglio medesimo. In mancanza di delega, ne fa le veci il più anziano di età tra i consiglieri rappresentanti dei lavoratori, che non faccia parte del comitato speciale.

 

          Art. 13. [11]

 

          Art. 14.

     Ferme restando, in quanto non modificate dal presente decreto, le disposizioni relative alla nomina, alla presidenza e alle attribuzioni dei comitati che sovraintendono alle Gestioni speciali, ai Fondi e Casse sostitutivi-integrativi della assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti amministrati dall'Istituto, la composizione dei comitati medesimi è stabilita come dai successivi articoli da 15 a 28. Ai componenti indicati negli articoli medesimi si aggiunge il presidente.

 

          Art. 15.

     La composizione del comitato di vigilanza della Gestione speciale dell'assicurazione per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni è così modificata:

     1) cinque rappresentanti dei coltivatori diretti;

     2) tre rappresentanti di mezzadri e coloni;

     3) due rappresentanti degli agricoltori concedenti terreni a mezzadria o colonia;

     4) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 16.

     La composizione del comitato di vigilanza della Gestione speciale per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti degli artigiani e loro familiari è così modificata:

     1) sei rappresentanti degli artigiani;

     2) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 17.

     La composizione del comitato di vigilanza per la Gestione speciale dell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti degli esercenti attività commerciali e loro familiari è così modificata:

     1) quattro rappresentanti degli esercenti aziende commerciali;

     2) un rappresentante dei venditori ambulanti;

     3) un rappresentante degli agenti e rappresentanti di commercio;

     4) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 18.

     La composizione del comitato di vigilanza per la Gestione speciale di previdenza integrativa dell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti ai dipendenti da imprese esercenti miniere, cave e torbiere, con lavorazione ancorché parziale in sotterraneo è così modificata:

     1) sette rappresentanti dei lavoratori dipendenti del settore;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 19.

     La composizione del comitato speciale per l'amministrazione del Fondo di previdenza per gli impiegati dipendenti dalle esattorie e ricevitorie delle imposte dirette è così modificata:

     1) sette rappresentanti dei lavoratori del settore;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata;

     4) un rappresentante dell'I.N.A., con voto consultivo.

 

          Art. 20.

     La composizione del comitato speciale amministratore del Fondo di previdenza per il personale addetto alle gestioni appaltate delle imposte di consumo è così modificata:

     1) sette rappresentanti dei lavoratori del settore;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata;

     4) un rappresentante dell'I.N.A., con voto consultivo.

 

          Art. 21.

     La composizione del comitato di vigilanza sul Fondo di previdenza per il personale addetto ai pubblici servizi di telefonia in concessione è così modificata:

     1) sette rappresentanti dei lavoratori del settore;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 22.

     La composizione del comitato amministratore del Fondo di previdenza per il personale dipendente dalle aziende private del gas è così modificata:

     1) sette rappresentanti dei lavoratori del settore;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparato.

 

          Art. 23.

     La composizione del comitato amministratore del Fondo di previdenza per i dipendenti dell'Ente nazionale per l'energia elettrica e delle aziende elettriche private è così modificata:

     1) sette rappresentanti dei lavoratori del settore;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro del settore, dei quali due designati dall'Ente nazionale per l'energia elettrica;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 24.

     La composizione del comitato di vigilanza sulle liquidazioni degli assegni al personale addetto ai pubblici servizi di trasporto in concessione è così modificata:

     1) otto rappresentanti dei lavoratori del settore;

     2) quattro rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 25.

     La composizione del comitato amministratore della Cassa nazionale per la previdenza marinara è così modificata:

     1) otto rappresentanti dei lavoratori del settore, dei quali: cinque per il personale marittimo (tecnico e amministrativo) e per quello di terra della marina da traffico, due per il personale marittimo e per quello di terra della marina da pesca e uno per i dirigenti di mare e di terra;

     2) quattro rappresentanti dei datori di lavoro del settore dei quali: due per la marina da traffico (passeggeri e traffico), uno per la marina da pesca e uno per l'armamento minore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 26.

     La composizione del comitato di vigilanza del Fondo di previdenza per il personale di volo dipendente dalle aziende di navigazione aerea è così modificata:

     1) otto rappresentanti dei lavoratori del settore, dei quali: tre piloti, quattro assistenti di volo e un tecnico di volo [12] ;

     2) quattro rappresentanti dei datori di lavoro del settore;

     3) un rappresentante del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un rappresentante del Ministero del tesoro, di qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata.

 

          Art. 27. [13]

     Il comitato di vigilanza del Fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è composto dai seguenti membri:

     1) il presidente dell'I.N.P.S., che presiede il comitato;

     2) un funzionario del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed un funzionario del Ministero del tesoro, con qualifica non inferiore a direttore di sezione o equiparata;

     3) cinque rappresentanti del clero, designati dalla federazione tra le associazioni del clero in Italia;

     4) due rappresentanti delle confessioni religiose acattoliche, iscritti al Fondo, designati dagli organi esecutivi delle confessioni medesime su conforme parere del Ministro per l'interno.

     I membri del comitato di vigilanza sono nominati con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale; essi durano in carica per il tempo stabilito dall'art. 1 del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 639 e successive modificazioni ed integrazioni.

 

          Art. 28. [14]

 

Capo IV

COLLEGI DEI SINDACI E LORO FUNZIONI

 

          Art. 29. [15]

 

          Art. 30. [16]

 

          Art. 31. [17]

 

          Art. 32. [18]

 

Capo V

COMITATI REGIONALI E COMITATI PROVINCIALI

 

          Art. 33.

     In ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Istituto composto da:

     1) dodici rappresentanti dei lavoratori dipendenti, dei quali uno in rappresentanza dei dirigenti di azienda;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro;

     3) tre rappresentanti dei lavoratori autonomi, di cui uno in rappresentanza dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni, uno in rappresentanza degli artigiani ed uno in rappresentanza degli esercenti attività commerciali;

     4) un rappresentante dell'ente regione;

     5) il dirigente dell'ufficio regionale del lavoro o dell'ispettorato regionale del lavoro;

     6) il dirigente della locale ragioneria regionale dello Stato od un funzionario del medesimo ufficio dallo stesso designato;

     7) il dirigente della sede regionale dell'Istituto;

     8) i presidenti dei comitati provinciali della regione [19] .

     Il comitato è costituito con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro.

     I membri di cui ai numeri 1), 2) e 3) del primo comma sono nominati su designazione delle rispettive confederazioni sindacali più rappresentative a carattere nazionale [20] .

     Il comitato, nella seduta di insediamento che deve esse convocata dal membro più anziano di età entro quindici giorni dalla pubblicazione del decreto di costituzione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, elegge il presidente tra i membri rappresentanti dei lavoratori dipendenti ed un vice presidente tra membri rappresentanti dei datori di lavoro. Le nomine anzidette sono deliberate a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei voti dei componenti il comitato. Se necessario, le votazioni sono ripetute fino a quando non sia stata raggiunta la prescritta maggioranza dei voti.

     (Omissis) [21].

 

          Art. 34.

     Presso ogni sede provinciale dell'Istituto è istituito un comitato composto da:

     1) undici rappresentanti dei lavoratori dipendenti, dei quali uno in rappresentanza dei dirigenti di azienda;

     2) tre rappresentanti dei datori di lavoro;

     3) tre rappresentanti dei lavoratori autonomi;

     4) il direttore dell'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione o il direttore dell'ispettorato provinciale del lavoro. Il titolare può farsi rappresentare in singole sedute da un funzionario dell'ufficio all'uopo delegato, di qualifica non inferiore a primo dirigente;

     5) il direttore della locale ragioneria provinciale dello Stato il quale può farsi rappresentare in singole sedute da un funzionario dell'ufficio all'uopo delegato, di qualifica non inferiore a primo dirigente;

     6) il dirigente della sede provinciale dell'Istituto [22] .

     Il comitato, nella seduta di insediamento, che deve essere convocata dal membro più anziano di età entro quindici giorni dalla pubblicazione del decreto di costituzione del comitato medesimo nel Foglio degli annunzi legali della provincia, nomina nel proprio seno il presidente tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti ed un vice presidente tra i rappresentanti dei datori di lavoro. Le nomine anzidette sono deliberate a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei voti dei componenti del comitato. Se necessario, le votazioni sono ripetute fino a quando non sia stata raggiunta la prescritta maggioranza di voti.

     Il presidente può delegare al vice presidente particolari funzioni inerenti alla sua carica; in caso di assenza o impedimento, l'esercizio delle funzioni del presidente è assunto dal vice presidente. In caso di assenza o di impedimento anche di quest'ultimo, l'esercizio delle funzioni vicarie è assunto dal membro del comitato più anziano di età.

     In caso di successiva vacanza delle cariche anzidette il comitato delibera la sostituzione con le modalità ed alle condizioni fissate al secondo comma. Il comitato è convocato per la sostituzione del presidente entro un mese dalla data in cui la vacanza della carica si è determinata.

 

          Art. 35.

     Il comitato provinciale dell'Istituto è costituito con decreto del direttore dell'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione.

     Ai fini delle nomine, il direttore dell'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione provvede - sulla base dei dati forniti dalla camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato territorialmente competente nonché dei dati acquisiti dall'ufficio al quale il direttore medesimo è preposto e sentite le locali organizzazioni sindacali - alla ripartizione dei membri di cui ai punti 1), 2) e 3) del precedente articolo tra i settori economici interessati all'attività dell'Istituto e in particolare alle funzioni dei comitati provinciali, tra cui il potere di decisione dei ricorsi, in relazione:

     - alla importanza ed al grado di sviluppo delle diverse attività produttive nella provincia;

     - alla consistenza numerica ed al diverso indice annuo di occupazione delle forze di lavoro che vi sono impiegate;

     - al rapporto numerico tra le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro nel consiglio di amministrazione dell'istituto.

     I membri previsti ai punti 1), 2) e 3) del precedente articolo sono nominati su designazione delle rispettive organizzazioni sindacali più rappresentative operanti nella provincia.

     Il decreto di costituzione del comitato provinciale è pubblicato nel Foglio degli annunzi legali della provincia.

 

          Art. 36.

     Il comitato provinciale ha i seguenti compiti:

     1) [23];

     2) si pronuncia sugli eventuali problemi relativi all'applicazione delle norme concernenti i trattamenti gestiti dall'Istituto entro la circoscrizione provinciale; [24];

     3) delibera sulle domande di composizione, in via amministrativa, delle contravvenzioni elevate per mancato adempimento degli obblighi assicurativi, secondo criteri, limiti e direttive stabiliti dal consiglio di amministrazione;

     4) propone, o adotta nei limiti consentiti dalle disposizioni vigenti, i provvedimenti più idonei per coordinare, nell'ambito della provincia, l'attività della sede dell'Istituto con quella degli altri enti pubblici operanti nel settore della previdenza e assistenza sociale e per la comune utilizzazione e l'eventuale istituzione in comune di uffici locali ed attrezzature tecnico-sanitarie al fine di rendere i vari servizi più aderenti alle esigenze locali e di contenere gli oneri di gestione;

     5) propone, o adotta nei limiti consentiti dalle disposizioni vigenti, le procedure più idonee a coordinare, nell'ambito della circoscrizione territoriale, l'attività della sede dell'Istituto con quella delle organizzazioni sindacali e degli istituti di patronato e assistenza sociale, dell'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione e delle sue sezioni zonali, comunali e frazionali, dell'ufficio provinciale per i contributi agricoli unificati, dei comitati provinciali per la compilazione degli elenchi degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, soggetti all'obbligo delle assicurazioni gestite dall'Istituto, e in genere con l'attività delle istituzioni locali di mutualità, di previdenza e di assistenza;

     6) studia e suggerisce ai competenti organi, in relazione alle esigenze locali, le provvidenze adatte a disciplinare la prevenzione e la cura dell'invalidità, a intensificare l'efficienza dell'attività assistenziale degli uffici dipendenti dalla sede ed a collaborare, nell'interesse delle assicurazioni sociali, all'opera di profilassi contro le malattie sociali;

     7) promuove le assicurazioni facoltative e favorisce le iniziative delle organizzazioni sindacali nel campo della previdenza sociale;

     8) esprime parere circa l'adozione di tabelle di salari medi e di quelle delle industrie aventi disoccupazione stagionale o normali periodi di sospensione;

     9) suggerisce norme adatte per rendere i servizi delle assicurazioni sociali aderenti alle contingenze locali;

     10) formula proposte per la diffusione delle assicurazioni sociali, e per promuovere lo spirito della previdenza nel campo scolastico e culturale;

     11) [25];

     12) attua ogni altro compito che sia ad esso affidato dal consiglio di amministrazione dell'Istituto.

     Il ministro per il lavoro e la previdenza sociale può chiedere ai comitati di compiere studi e di esprimere pareri su determinati argomenti che interessino la sfera di attività dell'Istituto.

 

          Art. 37.

     I comitati regionali e quelli provinciali possono costituire nel loro seno, alle condizioni previste nel regolamento deliberato dal consiglio di amministrazione, una o più commissioni per l'istruttoria dei ricorsi. Ogni commissione deve avere una composizione che rifletta proporzionalmente quella del comitato in seno al quale è costituita.

     Per l'istruttoria dei ricorsi avverso i provvedimenti concernenti la concessione delle pensioni a carico delle Gestioni speciali dell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori autonomi, la commissione è integrata da uno dei rappresentanti dei predetti lavoratori nel comitato provinciale, qualora non ne faccia già parte istituzionalmente.

     Il comitato provinciale, ad eccezione della decisione dei ricorsi che è ad esso riservata, può svolgere i suoi compiti anche suddiviso in sezioni, costituite nei limiti ed alle condizioni previsti dal regolamento deliberato dal consiglio di amministrazione.

 

Titolo II

NORME GENERALI SUGLI ORGANI

 

          Art. 38.

     Le organizzazioni sindacali sono tenute a fare le designazioni di loro competenza, per la nomina dei rappresentanti di categoria, nel termine, non inferiore a trenta giorni, ad esse assegnato dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, per gli organi centrali e regionali, e dal direttore dell'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione territorialmente competente, per i comitati provinciali.

     Qualora le designazioni non pervengano nel termine prescritto, l'autorità statale competente si sostituisce alla organizzazione inadempiente.

 

          Art. 39.

     Gli organi di amministrazione disciplinati dalle norme del presente decreto - intendendosi per tali anche i comitati centrali speciali, i comitati regionali e quelli provinciali - sono convocati con la periodicità stabilita dal consiglio di amministrazione nel regolamento di cui al punto 5) del precedente art. 4 e quando i rispettivi presidenti lo ritengano necessario.

     Salve le difformi espresse disposizioni del presente decreto, il consiglio di amministrazione ed il comitato esecutivo devono essere convocati di norma ad intervalli non superiori, rispettivamente, a un mese ed a quindici giorni; i comitati speciali, i comitati regionali e quelli provinciali ad intervalli non superiori a un mese.

     Il consiglio di amministrazione, il comitato esecutivo, i comitati speciali e quelli regionali e provinciali devono essere convocati, in via straordinaria, quando ne sia fatta motivata richiesta scritta al presidente dei singoli organi, con l'indicazione degli argomenti da trattare, da almeno un terzo dei rispettivi componenti o dal collegio dei sindaci; il comitato esecutivo ed i comitati speciali devono essere convocati in via straordinaria anche su motivata deliberazione assunta dal consiglio di amministrazione con il voto favorevole di almeno la maggioranza assoluta dei componenti.

 

          Art. 40.

     L'avviso di convocazione delle adunanze deve essere spedito, con l'indicazione degli argomenti all'ordine del giorno e nei termini e con le modalità previsti dal regolamento di cui al punto 5) dell'art. 4, sia ai componenti dei singoli organi sia ai membri effettivi e supplenti dei competenti collegi dei sindaci.

     L'avviso deve essere comunque spedito ordinariamente non meno di otto giorni prima e, in caso di urgenza, non meno di tre giorni prima delle adunanze.

     Per i singoli argomenti iscritti all'ordine del giorno, sarà preventivamente distribuita ai componenti gli organi ed ai sindaci una memoria illustrativa, contenente i necessari elementi di valutazione.

     Nel corso della seduta, ogni organo può pronunciarsi a maggioranza assoluta sulla presa in considerazione o meno di argomenti proposti da singoli membri o da gruppi di essi, salva la facoltà del presidente di porli all'ordine del giorno quando lo ritenga necessario secondo un criterio di organicità dei lavori.

     Ciascun organo può deliberare, con la maggioranza dei 2/5 dei voti dei presenti, che l'argomento sia posto all'ordine del giorno entro un determinato termine quando ricorrano motivi di urgenza da indicarsi espressamente.

 

          Art. 41.

     Salvo quanto diversamente disposto dal presente decreto o da altre disposizioni di legge, per la validità delle adunanze di tutti gli organi di gestione centrali e periferici dell'istituto, è necessaria la presenza della maggioranza assoluta dei componenti i singoli organi con voto deliberativo; per la validità delle deliberazioni, è necessario il voto favorevole della maggioranza dei presenti. In caso di parità, prevale il voto del presidente.

     Alle adunanze degli organi centrali deve comunque partecipare il direttore generale dell'istituto o chi ne fa le veci; il voto consultivo deve risultare dal verbale. Dal verbale delle adunanze del comitato regionale deve risultare il voto consultivo del rappresentante dell'istituto.

 

          Art. 42.

     I membri degli organi di gestione debbono essere dichiarati decaduti dalla carica qualora, per più di tre volte consecutive e senza giustificato motivo, si astengano dal partecipare alle adunanze dell'organo di cui fanno parte.

     I membri del collegio dei sindaci debbono essere dichiarati decaduti qualora si astengano, senza giustificato motivo, dal partecipare a più di tre riunioni del collegio medesimo nel corso di un esercizio, oppure qualora si astengano dall'assistere, senza giustificato motivo e per più di tre sedute, alle adunanze degli organi alle quali sono tenuti a presenziare a norma dell'art. 31 del presente decreto.

     La decadenza è pronunciata da chi è competente alla nomina, su proposta motivata dell'organo al quale il membro appartiene - che è tenuto a contestare preventivamente all'interessato le assenze, per le eventuali giustificazioni da presentare nel termine di quindici giorni - e previa valutazione delle giustificazioni eventualmente presentate all'organo medesimo.

     Le dimissioni debbono essere rassegnate con atto scritto secondo le norme sulla competenza alla nomina e debbono essere contemporaneamente comunicate all'organo di cui il dimissionario è membro. Esse diventano operanti dalla data dell'accettazione.

 

          Art. 43.

     Al presidente dell'istituto, ai vice presidenti ed ai componenti il consiglio di amministrazione, i collegi dei sindaci e gli altri organi centrali, regionali sono dovuti, per l'esercizio delle funzioni inerenti alle rispettive cariche, emolumenti stabiliti con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro [26].

     L'indennità di carica al presidente dell'istituto è determinata in misura che tenga conto delle funzioni inerenti alla carica in relazione al complesso ordinamento dell'istituto medesimo.

     Ai componenti il consiglio di amministrazione ed il comitato esecutivo è corrisposta una indennità fissa, oltre alla medaglia di presenza a titolo di rimborso spese per la partecipazione a ciascuna seduta, nelle misure stabilite a norma del primo comma. Tale indennità è maggiorata per i vice presidenti in relazione alle funzioni che sono chiamati a svolgere normalmente.

     Una indennità fissa e la medaglia di presenza per l'intervento alle adunanze degli organi di amministrazione dell'istituto spettano anche al presidente ed agli altri componenti i collegi dei sindaci.

     Ai titolari delle cariche di cui al primo comma è corrisposto un trattamento di missione quando, per l'esercizio delle funzioni inerenti alle rispettive cariche, debbano recarsi fuori della loro residenza. Tale trattamento è stabilito, quanto alla forma, alle condizioni ed alla misura, con deliberazione del consiglio di amministrazione dell'istituto da approvarsi con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro.

     La deliberazione deve essere contemporaneamente rimessa ai Ministeri anzidetti, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, e deve essere approvata o restituita con motivati rilievi entro centoventi giorni dalla data in cui è pervenuta ai Ministeri medesimi.

     Qualora entro il termine stabilito al precedente comma il Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro non abbia comunicato all'istituto rilievi in ordine alla deliberazione, la stessa diventa esecutiva.

 

          Art. 44. [27]

 

          Art. 45. [28]

 

          Art. 46. [29]

 

          Art. 47.

     Esauriti i ricorsi in via amministrativa, può essere proposta l'azione dinanzi l'autorità giudiziaria ai sensi degli articolo 459 e seguenti del codice di proceduta civile.

     Per le controversie in materia di trattamenti pensionistici l'azione giudiziaria può essere proposta, a pena di decadenza, entro il temine di tre anni dalla data di comunicazione della decisone del ricorso pronunziata dai competenti organi dell'istituto o dalla data di scadenza del termine stabilito per la pronunzia della predetta decisione, ovvero dalla data di scadenza di termini prescritti per l'esaurimento del procedimento amministrativo, computati a decorrere dalla data di presentazione della richiesta di prestazione [30] .

     Per le controversie in materia di prestazioni della Gestione di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n. 88, l'azione giudiziaria può essere proposta, a pena di decadenza, entro il termine di un anno dalle date in cui al precedente comma [31] .

     Dalla data della reiezione della domanda di prestazione decorrono, a favore del ricorrente o dei suoi aventi causa, gli interessi legali sulle somme che risultino agli stessi dovute.

     L'Istituto nazionale della previdenza sociale è tenuto ad indicare ai richiedenti le prestazioni o ai loro aventi causa, nel comunicare il provvedimento adottato sulla domanda di prestazione, i gravami che possono esser proposti, a quali organi debbono essere presentati ed entro quali termini. E' tenuto, altresì, a precisare i presupposti ed i termini per l'esperimento dell'azione giudiziaria.

     Le decadenze previste dai commi che precedono si applicano anche alle azioni giudiziarie aventi ad oggetto l'adempimento di prestazioni riconosciute solo in parte o il pagamento di accessori del credito. In tal caso il termine di decadenza decorre dal riconoscimento parziale della prestazione ovvero dal pagamento della sorte [32].

 

     Art. 47 bis. [33]

     1. Si prescrivono in cinque anni i ratei arretrati, ancorchè non liquidati e dovuti a seguito di pronunzia giudiziale dichiarativa del relativo diritto, dei trattamenti pensionistici, nonchè delle prestazioni della gestione di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n. 88, o delle relative differenze dovute a seguito di riliquidazioni.

 

          Art. 48. [34]

 

          Art. 49.

     I bilanci e gli stai patrimoniali delle gestioni amministrate dall'istituto sono predisposti o sono presi in esame, secondo le vigenti disposizioni legislative, dai comitati speciali che sovrintendono alle gestioni medesime e sono corredati dai rispettiva pareri. i bilanci e gli stati patrimoniali delle gestioni per le quali le norme vigenti non prevedono comitati speciali, sono predisposti dai competenti servizi dell'istituto, così come i bilanci preventivo e consuntivo e lo Stato patrimoniale generali.

     Tutti i bilanci e gli stai patrimoniali, corredati dalla relazione del direttore generale e dal parere dei competenti comitati speciali, se previsti dalle norme vigenti, sono presi in esame dal comitato esecutivo che si pronunzia in merito. Il presidente dell'istituto li sottopone alla deliberazione del consiglio di amministrazione con una propria relazione e con i pareri anzidetti.

 

          Art. 50. [35]

 

          Art. 51.

     Le variazioni agli stanziamenti del bilancio preventivo, che si rendano necessarie, debbono essere apportate nel corso dell'esercizio con la procedura prescritta per il bilancio medesimo.

     Le note di variazione agli stanziamento debbono essere trasmesse ai Ministeri del lavoro e della presenza sociale e del tesoro entro cinque giorni della deliberazione del consiglio di amministrazione.

     Il termine per le osservazioni dei Ministeri stabilito in trenta giorni dalla data in cui la deliberazione ad essi pervenuta; trascorso tale termine le variazioni diventano esecutive.

     Nessuna spesa, che non sia obbligatoria e determinata per legge oppure per regolamento approvato nelle forme prescritte, può essere disposta in eccedenza allo stanziamento iscritto nello stato di previsione fino a quando non siano divenute esecutive le note di variazione allo stanziamento medesimi.

 

          Art. 52. [36]

 

          Art. 53. [37]

     1. L'Istituto è sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministro del tesoro, che esercitano le relative funzioni secondo le vigenti disposizioni e nel rispetto dell'autonomia e delle finalità dell'istituto.

     2. I regolarmente e le delibere contenenti criteri direttivi generali adottati dal consiglio di amministrazione, nonché gli atti non espressamente soggetti per legge ad approvazione ministeriale sono immediatamente esecutivi e vengono trasmessi, ai sensi del comma 1, al Ministero del lavoro e delle previdenza sociale e al Ministro del tesoro.

     3. Le delibere con cui il consiglio di amministrazione definisce o modifica la dotazione organica del personale o quella dei dirigenti sono trasmesse per l'approvazione al Ministro dl lavoro e delle previdenza sociale, il quale entro sessanta giorni dalla data di ricezione dalle delibare stesse le approva o le restituisce, con motivati rilievi, per il riesame del consiglio di amministrazione. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale provvede all'approvazione di concerto con il Ministro per la funzione pubblica.

     4. Peri rilievi riguardanti i vizi di legittimità devono essere espressamente indicate le norme di legge che si ritengono violate.

     5. Trascorso il termine di sessanta giorni, le delibere non restituite diventano esecutive. In caso di motivata richiesta di chiarimenti, il decorso del termine è sospeso fino alla data in cui sono forniti i chiarimenti richiesti.

     6. Le delibere diventano comunque esecutive qualora, nonostante i rilievi, siano motivatamente confermate con nuova deliberazione del consiglio di amministrazione, sempreché i rilievi mossi non attengano a vizi di legittimità.

     7. I controlli di cui al presente articolo sostituiscono quelli previsti dall'art. 29 della L. 20 marzo 1975, n. 70, e successive modificazioni ed integrazioni.

     8. La Corte dei conti esercita il controllo continuativo sulla Gestione dell'istituto con le modalità previste dall'art. 12 della L. 21 marzo 1958, n. 259, in quanto compatibili e riferisce al Parlamento sulla efficienza economica e finanziaria dell'attività svolta nell'esercizio esaminato.

 

          Art. 54.

     Il presidente dei singoli organi deliberanti dell'Istituto, informato, nel termine prescritto, del motivato parere del collegio dei sindaci sulla illegittimità della deliberazione assunta dagli organi medesimi, convoca per il riesame l'organo deliberante entro quindici giorni dalla data in cui ha ricevuto il paese.

     Qualora il Presidente non vi provveda, il predetto organo convocato da un commissario nominato dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro.

     Se le definitive deliberazioni del competente organo sono difformi dal parere dl collegio dei sindaci, il Presidente del collegio medesimo ne informa la Corte dei conti ed i Ministri per il lavoro la previdenza sociale e per il tesoro.

 

          Art. 55.

     In caso di gravi carenze o irregolarità di funzionamento del comitato esecutivo o del comitato speciale preposto al Fondo pensioni di lavoratori dipendenti, il Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, di concerto con il Ministro per il tesoro , può rivolgere motivato invito al consiglio di amministrazione perché assuma i provvedimenti idonei al precedente comma data notizia al Presidente del Collegio dei sindaci ed alla Corte dei conti.

 

          Art. 56.

     In caso di gravi violazioni di legge o di regolamento gravi carenze o irregolarità di funzionamento, imputabili al presidente dell'istituto per inosservanza degli obblighi che incombono sul medesimo nei riguardi del consiglio di amministrazione o degli altri collegiali dell'Istituto per inosservanza degli obblighi che incombono sul medesimo nei riguardi del consiglio di amministrazione o degli altri organi collegiali dell'istituto medesimi, può essere disposta la revoca della nomina con decreto del Presidente della Repubblica promosso dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro sentito il consiglio di amministrazione.

     Il parere deve essere assunto dal consiglio con le modalità previste per la proposta di nomina del presidente.

 

          Art. 57.

     In caso di gravi violazioni di legge o di regolamento oppure di gravi carenze od irregolarità di funzionamento, il consiglio di amministrazione dell'istituto può essere sciolto con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il Ministro per il tesoro. Lo scioglimento del consiglio di amministrazione comporta, in ogni caso, l'automatico scioglimento sia del comitato esecutivo, sia del comitato preposto al Fondo pensioni del lavoratori dipendente che sono emanazione dl consiglio medesimo.

     Con lo stesso decreto sono nominati un commissario straordinario per la gestione dell'istituto, due vie commissari ed una commissione consultiva composta di quattro membri, dei quali due in rappresentanza dei lavoratori dipendenti, uno di rappresentanza dei lavoratori autonomi ed uno in rappresentanza dei datori di lavoro, scelti dal Ministro per il lavoro la previdenza sociale sentite le rispettive organizzazioni sindacali di cui all'ultimo comma dell'art. 3.

     Per ciascun membro della commissione consultiva prevista al precedente comma nominato un supplente con le stesse modalità.

     Il commissario, salvo eventuali espresse limitazioni stabilite nel decreto di nomina., assume i poteri del presidente dell'istituto, del consiglio di amministrazione, del comitato esecutivo e del comitato speciale per la gestione del Fondo pensioni di lavoratori dipendenti. Egli può delegare particolari funzioni inerenti alla sua carica ai vie commissari.

     Entro tre mesi dalla data d'insediamento del commissario straordinario, deve essere ricostituito consiglio di amministrazione; qualora ne ricorra la necessità, la gestione commissariale può essere prorogata per non più di un altro trimestre.

 

          Art. 58.

     In caso di gravi violazioni di legge o di regolamento oppure di gravi carenze od irregolarità di funzionamento di singoli comitati speciali centrali - che non siano emanazione del consiglio di amministrazione - o di singoli comitati regionali e provinciali dell'istituto, può esserne disposto lo scioglimento, con decreto del ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con il ministro per il tesoro, su opposta del direttore dell'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione, per i comitati regionali, e del direttore dell'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupano, per i comitati provinciali. con lo stesso decreto nomi nato un commissario che assume le funzioni dell'organo per non più di tre mesi; entro tale termine deve essere ricostituito l'organo collegiale.

 

          Art. 59. (Disposizioni finali e transitorie).

     Il presente decreto entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dalla Repubblica italiana, salvo quanto disposto nei seguenti commi.

     Entro novanta giorni dalla data prevista al precedente comma debbono essere emanati i decreti per la costituzione degli organi collegiali dell'istituto secondo le norme del presente decreto. Gli organi preesistenti, individuale e collegiali, restano in carica fino all'insediamento dei nuovi organi. Nel frattempo i compiti del comitato speciale del Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti sono esercitati dal consiglio di amministrazione e dal comitato esecutivo in carica, nel quadro delle rispettive competenze.

     Entro novanta giorni dell'entrata in vigore del presente decreto, debbono essere costituiti i comitati regionali e provinciali dell'istituto a norma del decreto medesimo.

     I ricorsi avverso i provvedimenti concernenti le prestazioni previste dall'art. 44, pendenti dinanzi agli organi centrali dell'istituto alla data di entrata in vigore del presente decreto sono decisi dagli organi medesimi secondo le procedure e le competenze in vigore anteriormente alla data stessa.

     Alla scadenza del novantesimo giorno dall'entrata in vigore de presente decreto, gli eventuali ricorsi di cui al comma precedente non decisi dagli organi predetti sono rimessi d'ufficio, per la decisione, ai comitati provinciali territorialmente competenti.

     Resta ferma, per i ricorsi presentati anteriormente all'entrata in vigore del presente decreto, la facoltà dell'interessato di adire l'autorità giudiziaria trascorso il termine di novanta giorni previsto dall'art. 1 della legge 5 febbraio 1957, n. 18.

     Nella prima applicazione del presente decreto, il termine [38] per la divisione dei ricorsi da parte dei comitati provinciali decorre dalla data si pubblicazione del decreto di costituzione di ciascun comitato nel Foglio degli annunzi legali della provincia.

     Abrogata ogni disposizione contraria od incompatibile con quelle del presente decreto.


[1] Comma così sostituito dall'art. 2 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[2] Numero così sostituito dall'art. 3 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[3] Numero così sostituito dall'art. 3 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[4] Comma così sostituito dall'art. 3 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[5] Comma abrogato dall' art. 3 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[6] Articolo modificato dall'art. 13 del D.L. 22 dicembre 1981, n. 791 e così sostituito dall'art. 4 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[7] Articolo abrogato dall'art. 5 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[8] Comma così sostituito dall'art. 6 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[9] Articolo sostituito dall'art. 12 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[10] Comma abrogato dall'art. 1 del D.L. 10 maggio 2023, n. 51, convertito dalla L. 3 luglio 2023, n. 87.

[11] Articolo abrogato dall'art. 23 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[12] Numero così sostituito dall'art. 18 della L. 31 ottobre 1988, n. 480.

[13] Articolo così sostituito dall'art. 4 della L. 22 dicembre 1973, n. 903.

[14] Articolo abrogato dall'art. 4 della L. 22 dicembre 1973, n. 903.

[15] Articolo abrogato dall'art. 10 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[16] Articolo abrogato dall'art. 10 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[17] Articolo abrogato dall'art. 10 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[18] Articolo abrogato dall'art. 10 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[19] Comma così sostituito dall'art. 42 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[20] Comma così sostituito dall'art. 42 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[21] Comma abrogato dall'art. 42 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[22] Comma così sostituito dall'art. 44 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[23] Numero abrogato dall'art. 46 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[24] Numero così modificato dall'art. 15 della L. 12 giugno 1984, n. 222.

[25] Numero abrogato dall'art. 46 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[26] Comma così modificato dall'art. 20 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla L. 6 agosto 2008, n. 133.

[27] Articolo abrogato dall'art. 46 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[28] Articolo abrogato dall'art. 46 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[29] Articolo modificato dall'art. 23 noniesdecies del D.L. 30 giugno 1972, n. 267 e abrogato dall'art. 46 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[30] Comma così sostituito dall'art. 4 del D.L. 19 settembre 1992, n. 384.

[31] Comma così sostituito dall'art. 4 del D.L. 19 settembre 1992, n. 384.

[32] Comma aggiunto dall'art. 38 del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla L. 15 luglio 2011, n. 111.

[33] Articolo inserito dall'art. 38 del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla L. 15 luglio 2011, n. 111.

[34] Articolo abrogato dall'art. 20 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[35] Articolo abrogato dall'art. 20 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[36] Articolo abrogato dall'art. 20 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[37] Articolo così sostituito all'art. 8 della L. 9 marzo 1989, n. 88.

[38] Per una proroga del termine di cui al presente comma vedi l'art. 1 del D.L. 20 aprile 1971, n. 161.