§ VI.4.9 - L.R. 23 dicembre 2003, n. 29.
Disciplina delle funzioni amministrative in materia di tratturi.


Settore:Codici regionali
Regione:Puglia
Materia:6. programmazione, finanza, demanio e patrimonio
Capitolo:6.4 demanio e patrimonio
Data:23/12/2003
Numero:29


Sommario
Art. 1.  (Parco dei tratturi della Puglia).
Art. 2.  (Piano comunale dei tratturi).
Art. 3.  (Aree tratturali di interesse archeologico).
Art. 4.  (Aree tratturali prive di interesse archeologico).
Art. 5.  (Norme di attuazione).
Art. 6.  (Reimpiego proventi dell’alienazione).
Art. 7.  (Abrogazione).
Art. 8.  (Norma finanziaria).


§ VI.4.9 - L.R. 23 dicembre 2003, n. 29. [1]

Disciplina delle funzioni amministrative in materia di tratturi.

(B.U. 29 dicembre 2003, n. 152).

 

Art. 1. (Parco dei tratturi della Puglia).

     1. I tratturi, in quanto monumento della storia economica e sociale del territorio pugliese interessato dalle migrazioni stagionali degli armenti e in quanto testimonianza archeologica di insediamenti di varia epoca, vengono conservati al demanio armentizio regionale di cui all’articolo 1 della legge regionale 9 giugno 1980, n. 67 e costituiscono il “Parco dei tratturi della Puglia”.

 

     Art. 2. (Piano comunale dei tratturi).

     1. E’ fatto obbligo ai Comuni, nel cui ambito territoriale ricadono tratturi, tratturelli, bracci e riposi, di redigere il piano comunale dei tratturi, anche ai fini del piano quadro di cui al decreto del ministro 23 dicembre 1983, entro e non oltre il 31 dicembre 2012 [2].

     2. Il piano, nel rispetto della continuità comunale e intercomunale dei percorsi tratturali, deve individuare e perimetrare:

     a) i tronchi armentizi che conservano l’originaria consistenza o che possono essere alla stessa reintegrati, nonché la loro destinazione in ordine alle possibilità di fruizione turistico-culturale;

     b) i tronchi armentizi idonei a soddisfare riconosciute esigenze di carattere pubblico, con particolare riguardo a quella di strada ordinaria;

     c) i tronchi armentizi che hanno subìto permanenti alterazioni, anche di natura edilizia.

     3. Il piano comunale dei tratturi ha valenza di Piano urbano esecutivo (PUE) ai sensi della vigente normativa regionale in materia urbanistica, anche in variante allo strumento urbanistico generale vigente (PRG).

     4. Il piano comunale dei tratturi apporta le necessarie modificazioni al PUTT-P, così come previste dagli articoli 5.06 e 5.07 dello stesso PUTT-P, rilevando il livello di interazione con gli altri ambiti territoriali distinti.

     5. Esso è proposto dal Comune, che convoca una Conferenza dei servizi che si svolge ai sensi dell’articolo 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, come modificata dall’articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127.

     6. La convocazione della Conferenza dei servizi è resa pubblica e alla stessa possono partecipare i soggetti portatori di interessi pubblici o privati cui possa derivare un pregiudizio dall’approvazione del piano comunale dei tratturi.

     7. Il verbale recante le determinazioni assunte dalla Conferenza dei servizi, con i vincolanti pareri della Regione Puglia, della Soprintendenza archeologica e della Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio, costituisce proposta di variante sulla quale si pronuncia definitivamente il Consiglio comunale.

     8. Il parere definitivo della Soprintendenza archeologica è espresso anche ai fini dell’articolo 55 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, approvato con decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, limitatamente alle fattispecie delle lettere b) e c) del comma 2 del presente articolo.

     9. Il piano comunale dei tratturi comprende l’elenco di cui al regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2000, n. 283.

     10. Il piano, approvato dal Consiglio comunale, ha una validità pari a cinque anni e, se non modificato con la medesima procedura di cui al presente articolo, si rinnova automaticamente per lo stesso periodo di tempo.

     11. In caso di inerzia, allo scadere del termine prefissato, il Presidente della Giunta regionale, nei

trenta giorni successivi, invita il Sindaco a provvedere fissando un nuovo termine.

     12. In caso di persistente inadempienza del Comune obbligato, il Presidente della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore al demanio e patrimonio, nomina con proprio decreto un Commissario ad acta, scelto tra funzionari regionali ed esperti in materia, perché provveda secondo i termini e le procedure del presente articolo.

     13. Tutti gli oneri finanziari derivanti dalla redazione del piano comunale dei tratturi, inclusi quelli del Commissario ad acta, sono a carico del Comune obbligato.

 

     Art. 3. (Aree tratturali di interesse archeologico).

     1. I tronchi tratturali di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a), sottoposti a vincolo di inedificabilità assoluta, sono conservati e tutelati dalla Regione Puglia, che ne promuove la valorizzazione anche per mezzo di forme indirette di gestione.

     2. La Giunta regionale, acquisito il parere favorevole della Soprintendenza archeologica, può autorizzare la realizzazione da parte di enti pubblici di opere pubbliche e di pubblico interesse in deroga al comma 1.

     3. Fermi restando tutti gli altri vincoli territoriali, sono regolarizzabili secondo la vigente normativa le costruzioni già esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, alle seguenti condizioni:

     a) parere della Soprintendenza archeologica per le sole opere eseguite successivamente al vincolo storico introdotto con d.m. 23 dicembre 1983;

     b) acquisto del suolo pertinenziale, nella misura strettamente necessaria alla costruzione, al prezzo di cui all’articolo 4.

     4. Le opere non regolarizzabili sono sottoposte alla specifica disciplina di cui alla legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie) e successive modifiche e integrazioni.

 

     Art. 4. (Aree tratturali prive di interesse archeologico).

     1. I tronchi tratturali di cui all’articolo 2, lettera b), destinati a viabilità pubblica, a domanda e previa delibera di Giunta regionale di autorizzazione, possono essere trasferiti gratuitamente a favore dei comuni con vincolo di destinazione [3].

     2. I tronchi tratturali di cui all’articolo 2, lettera c), qualora non ricorrano specifici interessi regionali, a domanda e previa delibera di Giunta regionale di autorizzazione e sdemanializzazione, possono essere alienati a favore dei legittimi utilizzatori [4].

     3. Il prezzo della vendita è così costituito:

a) per i suoli agricoli non migliorati, dal valore medio di esproprio stabilito dalla Commissione provinciale di cui alla legge 22 ottobre 1971, n. 865 (Programmi e coordinamento dell’edilizia residenziale pubblica; norme sulla espropriazione per pubblica utilità; modifiche e integrazioni alla legge 17 agosto 1942, n. 1150; legge 18 aprile 1962, n. 167; legge 29 settembre 1964, n. 847; e autorizzazione di spesa per interventi straordinari nel settore dell’edilizia residenziale, agevolata e convenzionata);
b) per i suoli diversi dalla lettera a), compresi i suoli agricoli migliorati, dal valore attuale di mercato stabilito dalla Commissione regionale di valutazione di cui all’articolo 15 della l.r. 67/1980, come sostituito dall’articolo 10 della legge regionale 15 febbraio 1985, n. 5, modificato dall’articolo unico della legge regionale 24 maggio 1994, n. 17 [5].

     3 bis. Ai soggetti di cui al comma 2, in caso di acquisto spetta una riduzione pari a un terzo del prezzo di cui al comma 3 [6].

     3 ter. Ai soggetti di cui al comma 2, in caso di acquisto di aree tratturali occupate da costruzioni effettivamente utilizzate, al momento della presentazione dell’istanza, in modo prevalente come abitazioni, spetta una riduzione pari al 90 per cento del prezzo di cui al comma 3, lettera b) [7].

     3 quater. All’attuale possessore delle aree tratturali occupate da costruzioni al momento della presentazione dell’istanza, spetta una riduzione del 50 per cento del prezzo in caso di trasformazione edilizia; all’uopo viene apposta specifica annotazione nei pubblici registri immobiliari all’atto della trascrizione [8].

     3 quinquies. I destinatari delle agevolazioni di cui al comma 3 ter, in caso di trasformazione edilizia del bene nei cinque anni successivi all’acquisto sono tenuti al versamento di un’ulteriore somma pari alla differenza tra il prezzo di cui al comma 3 bis e quanto già versato; all’uopo viene apposta specifica annotazione nei pubblici registri immobiliari all’atto della trascrizione [9].

     4. I suoli liberi possono essere alienati con procedure di evidenza pubblica, fermo restando, per i terreni agricoli, l’esercizio del diritto di prelazione previsto dalla legge 26 maggio 1965, n. 590 (Disposizioni per lo sviluppo della proprietà coltivatrice), e successive modificazioni. Il prezzo, determinato secondo i criteri dettati dal comma 3, costituisce la base d’asta [10].

     5. La vendita dei beni oggetto della presente legge, comunque, s’intende fatta a corpo e non a misura e fatte salve le servitù costituite.

 

     Art. 5. (Norme di attuazione).

     1. La Giunta regionale, per lo svolgimento delle funzioni tecniche e amministrative connesse alla presente legge, provvede a istituire, ai sensi della legge regionale 4 febbraio 1997, n. 7, quale struttura incardinata nell’Assessorato agli affari generali - Settore demanio e patrimonio, l’Ufficio demanio armentizio, fissandone la sede in Foggia, così come previsto dall’articolo 3 della l.r. 67/1980.

     2. L’Ufficio demanio armentizio avrà competenza sull’istruttoria dei piani comunali dei tratturi, sull’istruttoria delle procedure di autorizzazione e di alienazione e sulla vigilanza e la tutela dei Parco al pari dei soggetti di cui all’articolo 7 della l.r. 67/1980.

 

     Art. 6. (Reimpiego proventi dell’alienazione).

     1. I proventi derivanti dall’alienazione dei tratturi sono impiegati:

     a) per il 30 per cento ai fini di cui all’articolo 30, comma 2, della l.r. 27/1995;

     b) per il 60 per cento ai fini della conservazione e valorizzazione del demanio armentizio regionale e del finanziamento di progetti comunali approvati con i piani comunali dei tratturi e destinati al recupero della civiltà della transumanza [11];

     c) per il 10 per cento ai fini della copertura degli oneri derivanti dall’eventuale reintegra dei tratturi da inserire nel Parco e dalla gestione del Parco medesimo.

 

     Art. 7. (Abrogazione).

     1. Sono abrogate tutte le norme che, contenute in precedenti leggi regionali, risultano con in contrasto con la presente legge, in particolare gli articoli 8 e 14 della l.r. 67/1980 e gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 10, commi 2 e 3 e l’articolo 13 della l.r. 5/1985.

 

     Art. 8. (Norma finanziaria).

     1. All’onere derivante dalla prima applicazione e attuazione della presente legge, previsto in euro 260 mila per l’anno 2003, in euro 250 mila per l’anno 2004, in euro 1 milione 40 mila per l’anno 2005, si provvede nel seguente modo:

 

Esercizio finanziario 2003

u.p.b. 4.1.2.

Capitolo di entrata di nuova istituzione:

“Proventi da alienazione di beni tratturali”

     Euro 260.000,00

u.p.b. 2.3

Capitolo di spesa di nuova istituzione

“Spese per l’attuazione della legge regionale n. del - art. 6”

     Euro 260.000,00

 

     2. Per gli esercizi finanziari successivi si provvede in sede di approvazione della legge di bilancio.


[1] Abrogata dall'art. 27 della L.R. 5 febbraio 2013, n. 4.

[2] Comma già modificato dall’art. 45 della L.R. 4 agosto 2004, n. 14, dall'art. 14 della L.R. 3 agosto 2007, n. 25, dall'art. 3 della L.R. 25 febbraio 2010, n. 5 e così ulteriormente modificato dall'art. 14 della L.R. 30 dicembre 2011, n. 38.

[3] Comma così sostituito dall'art. 4 della L.R. 25 febbraio 2010, n. 5.

[4] Comma così sostituito dall'art. 4 della L.R. 25 febbraio 2010, n. 5.

[5] Comma così sostituito dall'art. 4 della L.R. 25 febbraio 2010, n. 5.

[6] Comma inserito dall'art. 13 della L.R. 30 dicembre 2011, n. 38.

[7] Comma inserito dall'art. 13 della L.R. 30 dicembre 2011, n. 38.

[8] Comma inserito dall'art. 13 della L.R. 30 dicembre 2011, n. 38.

[9] Comma inserito dall'art. 13 della L.R. 30 dicembre 2011, n. 38.

[10] Comma così sostituito dall'art. 4 della L.R. 25 febbraio 2010, n. 5.

[11] Lettera così sostituita dall'art. 5 della L.R. 25 febbraio 2010, n. 5.