§ 41.1.103 - L. 29 marzo 1983, n. 93.
Legge quadro sul pubblico impiego.


Settore:Normativa nazionale
Materia:41. Enti locali e Regioni
Capitolo:41.1 disciplina generale
Data:29/03/1983
Numero:93


Sommario
Art. 1.  Ambito di applicazione della legge. - Le disposizioni della presente legge costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione. Le amministrazioni dello Stato, anche ad [...]
Art. 2.  Disciplina di legge. - (Omissis)
Art. 3.  Disciplina in base ad accordi. - (Omissis)
Art. 4.  Principi di omogeneizzazione. - (Omissis)
Art. 5.  Comparti. - (Omissis)
Art. 6.  Accordi sindacali per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo. - (Omissis)
Art. 7.  Accordi sindacali per i dipendenti degli enti pubblici non economici. - (Omissis)
Art. 8.  Accordi sindacali per i dipendenti delle amministrazioni dei comuni, delle province, delle comunità montane, loro consorzi o associazioni. - (Omissis)
Art. 9.  Accordi sindacali per i dipendenti del Servizio sanitario nazionale. - (Omissis)
Art. 10.  Accordi sindacali per i dipendenti delle regioni e degli enti pubblici non economici da esse dipendenti. - (Omissis)
Art. 11.  Contenuto degli accordi sindacali in materia di pubblico impiego. - (Omissis)
Art. 12.  Accordi sindacali intercompartimentali. - (Omissis)
Art. 13.  Efficacia temporale degli accordi. - (Omissis)
Art. 14.  Accordi decentrati. - (Omissis)
Art. 15.  Copertura finanziaria. - (Omissis)
Art. 16.  Relazione al Parlamento. - Nella relazione al Parlamento di cui all'articolo 30 della legge 28 ottobre 1970, n. 775, si riferisce anche circa l'attuazione degli accordi la produttività le [...]
Art. 17.  Qualifiche funzionali. - (Omissis)
Art. 18.  Profili professionali. - (Omissis)
Art. 19.  Mobilità. - (Omissis)
Art. 20.  Procedure di reclutamento. - (Omissis)
Art. 21.  Formazione e aggiornamento del personale. - (Omissis)
Art. 22.  Principi in tema di responsabilità, procedure e sanzioni disciplinari. - Il dipendente che contravviene ai doveri del proprio ufficio è soggetto alle sanzioni disciplinari previste dalla legge solo [...]
Art. 23.  Estensione delle norme di cui alla legge 20 maggio 1970, n. 300. - (Omissis)
Art. 24.  Installazioni di impianti audiovisivi e visite personali di controllo. - E' vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature nei casi non disciplinati dai commi seguenti.
Art. 25.  Organismi rappresentativi dei dipendenti. - Organismi rappresentativi dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni possono essere costituiti, ad iniziativa dei dipendenti medesimi, nelle unità [...]
Art. 26.  Disposizioni speciali. - La presente legge si applica anche ai dipendenti degli istituti autonomi case popolari, della Cassa per il Mezzogiorno e delle camere di commercio.
Art. 27.  Istituzione, attribuzioni ed ordinamento del Dipartimento della funzione pubblica. - Nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituito il Dipartimento della funzione pubblica, cui [...]
Art. 28.  Tutela giurisdizionale. - (Omissis)
Art. 29.  Abrogazione delle disposizioni incompatibili. - Sono abrogate tutte le disposizioni incompatibili con la presente legge.
Art. 30.  Norme transitorie sull'orario di lavoro dei dipendenti civili dell'Amministrazione dello Stato. - L'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, va interpretato nel [...]
Art. 31.  Norma transitoria per gli accordi in vigore. - Al fine di pervenire alla omogeneità dei tempi di contrattazione, la scadenza degli accordi è fissata al 31 dicembre 1984.


§ 41.1.103 - L. 29 marzo 1983, n. 93.

Legge quadro sul pubblico impiego.

(G.U. 6 aprile 1983, n. 93).

TITOLO I

Assetto della disciplina del pubblico impiego

 

Art. 1. Ambito di applicazione della legge. - Le disposizioni della presente legge costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione. Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, delle regioni a statuto ordinario, delle province, dei comuni e di tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali si attengono ad esse ciascuna secondo il proprio ordinamento.

     I principi desumibili dalle disposizioni della presente legge costituiscono, altresì, per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano norme fondamentali di riforma economico- sociale della Repubblica.

 

     Art. 2. Disciplina di legge. - (Omissis) [1]

 

     Art. 3. Disciplina in base ad accordi. - (Omissis) [1]

 

     Art. 4. Principi di omogeneizzazione. - (Omissis) [1]

 

          Art. 5. Comparti. - (Omissis) [1]

 

     Art. 6. Accordi sindacali per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo. - (Omissis) [1].

 

     Art. 7. Accordi sindacali per i dipendenti degli enti pubblici non economici. - (Omissis) [1]

 

     Art. 8. Accordi sindacali per i dipendenti delle amministrazioni dei comuni, delle province, delle comunità montane, loro consorzi o associazioni. - (Omissis) [1]

 

     Art. 9. Accordi sindacali per i dipendenti del Servizio sanitario nazionale. - (Omissis) [1]

 

     Art. 10. Accordi sindacali per i dipendenti delle regioni e degli enti pubblici non economici da esse dipendenti. - (Omissis) [1]

 

     Art. 11. Contenuto degli accordi sindacali in materia di pubblico impiego. - (Omissis) [1]

 

     Art. 12. Accordi sindacali intercompartimentali. - (Omissis) [1]

 

     Art. 13. Efficacia temporale degli accordi. - (Omissis) [1]

 

     Art. 14. Accordi decentrati. - (Omissis) [1]

 

     Art. 15. Copertura finanziaria. - (Omissis) [1]

 

     Art. 16. Relazione al Parlamento. - Nella relazione al Parlamento di cui all'articolo 30 della legge 28 ottobre 1970, n. 775, si riferisce anche circa l'attuazione degli accordi la produttività le disfunzioni i tempi e i costi dell'azione amministrativa il confronto con i rapporti di lavoro nel settore privato, e si avanzano eventuali proposte. In ogni caso il Governo riferisce alle competenti commissioni permanenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica sui contenuti di ogni ipotesi di accordo sindacale entro trenta giorni dalla formulazione.

     La relazione è allegata alla relazione previsionale e programmatica di cui all'articolo 15 della legge 5 agosto 1978, n. 468.

     Nell'anno antecedente a quello di entrata in vigore della nuova normativa, la relazione previsionale e programmatica di cui al comma precedente è accompagnata da una apposita relazione programmatica di settore riguardante gli accordi in via di stipulazione.

 

TITOLO II

Principi normativi di omogeneità

 

     Art. 17. Qualifiche funzionali. - (Omissis) [1]

 

     Art. 18. Profili professionali. - (Omissis) [1]

 

     Art. 19. Mobilità. - (Omissis) [1]

 

     Art. 20. Procedure di reclutamento. - (Omissis) [1]

 

     Art. 21. Formazione e aggiornamento del personale. - (Omissis) [1]

 

     Art. 22. Principi in tema di responsabilità, procedure e sanzioni disciplinari. - Il dipendente che contravviene ai doveri del proprio ufficio è soggetto alle sanzioni disciplinari previste dalla legge solo per fatti che rientrano in categorie determinate.

     Ferme restando le responsabilità dei singoli dipendenti, i capi di ufficio sono perseguibili, oltre che sul piano disciplinare, anche su quello amministrativo-contabile per i danni derivanti all'amministrazione di appartenenza dal mancato esercizio del potere di controllo, loro demandato dalla legge, in ordine all'osservanza da parte del personale addetto dei doveri di ufficio e, in particolare, dell'orario di lavoro e degli adempimenti connessi al carico di lavoro a ciascuno assegnato.

     Al dipendente deve essere garantito l'esercizio del diritto di difesa, con l'assistenza, eventualmente, di un'associazione sindacale.

     Le sanzioni di stato sono irrogate previo parere di un organo costituito in modo da assicurarne l'imparzialità.

 

TITOLO III

Tutela sindacale del pubblico impiego

 

     Art. 23. Estensione delle norme di cui alla legge 20 maggio 1970, n. 300. - (Omissis) [1]

 

     Art. 24. Installazioni di impianti audiovisivi e visite personali di controllo. - E' vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature nei casi non disciplinati dai commi seguenti.

     L'installazione di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e di produttività ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma da cui derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei dipendenti, nonché l'effettuazione di visite personali di controllo, che siano rese indispensabili dalla necessità di tutelare i beni dell'amministrazione o dell'ente, sono disposte previa delibera del consiglio di amministrazione, sentiti gli organismi rappresentativi dei dipendenti di cui al successivo articolo 25.

     Per eccezionali e motivate ragioni di sicurezza, la competente autorità di pubblica sicurezza può sempre disporre l'installazione di impianti audiovisivi o di altre apparecchiature dirette a combattere la criminalità.

     Avverso la deliberazione di cui al secondo comma ed il provvedimento di cui al terzo comma possono ricorrere, al competente tribunale amministrativo regionale, anche gli organismi rappresentativi nonché i sindacati dei lavoratori indicati nel successivo articolo 25.

 

     Art. 25. Organismi rappresentativi dei dipendenti. - Organismi rappresentativi dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni possono essere costituiti, ad iniziativa dei dipendenti medesimi, nelle unità amministrative che verranno specificate con gli accordi sindacali di cui alla presente legge, nell'ambito delle associazioni sindacali aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale e delle associazioni sindacali, non affiliate alle predette confederazioni, che abbiano titolo a partecipare agli accordi sindacali di cui alla presente legge.

 

TITOLO IV

Norme finali e transitorie

 

     Art. 26. Disposizioni speciali. - La presente legge si applica anche ai dipendenti degli istituti autonomi case popolari, della Cassa per il Mezzogiorno e delle camere di commercio.

     Restano disciplinati dalle rispettive normative di settore il personale militare e quello della carriera diplomatica e della polizia di Stato.

     Restano ugualmente disciplinati dalle leggi speciali che li riguardano gli ordinamenti giuridici ed economici dei magistrati ordinari e amministrativi, degli avvocati e procuratori dello Stato, nonché dei dipendenti degli enti che svolgono la loro attività nelle materie contemplate nell'articolo 1 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 17 luglio 1947, n. 691.

     (Omissis) [2].

 

     Art. 27. Istituzione, attribuzioni ed ordinamento del Dipartimento della funzione pubblica. - Nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituito il Dipartimento della funzione pubblica, cui competono:

     1) la tutela dell'albo dei dipendenti civili dello Stato e dei dipendenti italiani operanti presso le organizzazioni internazionali;

     2) l'attività di indirizzo e di coordinamento generale in materia di pubblico impiego;

     3) il coordinamento delle iniziative di riordino della pubblica amministrazione e di organizzazione dei relativi servizi, anche per quanto concerne i connessi aspetti informatici [4];

     4) il controllo sulla efficienza e la economicità dell'azione amministrativa anche mediante la valutazione della produttività e dei risultati conseguiti;

     5) (Omissis) [3];

     6) il coordinamento delle iniziative riguardanti la disciplina del trattamento giuridico ed economico dei pubblici dipendenti e la definizione degli indirizzi e delle direttive per i conseguenti adempimenti amministrativi;

     7) la individuazione dei fabbisogni di personale e la programmazione del relativo reclutamento;

     8) gli adempimenti per il concerto dei singoli Ministri in ordine ai disegni di legge ed agli altri provvedimenti concernenti il personale e gli aspetti funzionali ed organizzativi specifici dei singoli Ministeri;

     9) (Omissis) [4];

     10) le attività connesse con il funzionamento della Scuola superiore della pubblica amministrazione;

     11) la cura, sentito il Ministero degli affari esteri, dei rapporti con l'OCSE, l'UES e gli altri organismi internazionali che svolgono attività nel campo della pubblica amministrazione.

     Nelle suddette materie il Dipartimento si avvale dell'apporto del Consiglio superiore della pubblica amministrazione.

     Ai fini della determinazione delle previsioni di spesa e delle impostazioni retributive-funzionali nel quadro degli accordi da definire con le organizzazioni sindacali, le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni e gli altri enti pubblici di cui alla presente legge sono tenuti a fornire, nei tempi prescritti, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica tutti i dati globali e disaggregati riguardanti il personale nonché la relativa distribuzione funzionale e territoriale.

     Alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica è posto un contingente di cinque ispettori di finanza comandati dalla Ragioneria generale dello Stato e di cinque funzionari particolarmente esperti in materia, comandati dal Ministero dell'interno, i quali avranno il compito di verificare la corretta applicazione degli accordi collettivi stipulati presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, presso le regioni, le province, i comuni e gli altri enti pubblici di cui alla presente legge. Gli ispettori, nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena autonomia funzionale ed hanno l'obbligo di denunciare alla procura generale della Corte dei conti le irregolarità riscontrate.

     Il Dipartimento della funzione pubblica sarà ordinato in servizi per la gestione amministrativa degli affari di competenza. Le attività di studio, ricerca ed impulso saranno organizzate in funzione di strutture aperte e flessibili di supporto tecnico per le pubbliche amministrazioni.

     Dovrà essere definito il numero dei dipendenti da assegnare al Dipartimento. Il personale dovrà essere distaccato da altre amministrazioni ni, enti pubblici ed aziende pubbliche tenendo conto di precisi requisiti di professionalità e specializzazione e collocato anche in posizione di fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Potrà essere utilizzato anche il personale di cui alla legge 2 aprile 1979, n. 97.

     All'ordinamento del Dipartimento della funzione pubblica si provvederà, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con uno o più decreti del Presidente della Repubblica, a seguito di delibera del Consiglio dei Ministri adottata su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentite le competenti commissioni permanenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, sulla base dei principi stabiliti nei commi precedenti.

 

     Art. 28. Tutela giurisdizionale. - (Omissis) [1]

 

     Art. 29. Abrogazione delle disposizioni incompatibili. - Sono abrogate tutte le disposizioni incompatibili con la presente legge.

     Sono fatte salve le norme vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge nelle materie di cui al precedente articolo 2.

     Le norme legislative o regolamentari relative a materie disciplinate sulla base degli accordi di cui al precedente titolo I rimangono in vigore fino all'emanazione della nuova disciplina.

 

     Art. 30. Norme transitorie sull'orario di lavoro dei dipendenti civili dell'Amministrazione dello Stato. - L'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, va interpretato nel senso che l'orario ordinario di lavoro ivi disciplinato è di trentasei ore settimanali.

     La norma di cui al comma precedente non ha, per il periodo antecedente alla data di entrata in vigore della presente legge, riflessi di ordine economico.

     (Omissis) [2].

 

     Art. 31. Norma transitoria per gli accordi in vigore. - Al fine di pervenire alla omogeneità dei tempi di contrattazione, la scadenza degli accordi è fissata al 31 dicembre 1984.

     La contrattazione per i comparti i cui accordi hanno scadenza antecedente o successiva sarà limitata solo al periodo residuale fino a tale data.

 

 


[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[2] Comma abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[4] L'art. 18 del D.Lgs. 12 febbraio 1993, n. 39 ha abrogato il n. 9 e, limitatamente ai riferimenti all'informatica, il n. 3 del presente comma.

[3] Numero abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[4] L'art. 18 del D.Lgs. 12 febbraio 1993, n. 39 ha abrogato il n. 9 e, limitatamente ai riferimenti all'informatica, il n. 3 del presente comma.

[1] Articolo abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.

[2] Comma abrogato dall'art. 74 del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29.