§ 74.3.11 – D.P.R. 18 gennaio 2002, n. 54.
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di circolazione e soggiorno dei cittadini degli Stati membri dell'Unione [...]


Settore:Normativa nazionale
Materia:74. Persona e famiglia
Capitolo:74.3 stranieri
Data:18/01/2002
Numero:54


Sommario
Art. 1.  (L) - Ingresso nel territorio dello Stato.
Art. 2.  (L) - Soggiorno nel territorio dello Stato.
Art. 3.  (L) - Diritto di soggiorno.
Art. 4.  (L) - Permanenza del diritto di soggiorno.
Art. 5.  (R) - Richiesta della carta di soggiorno.
Art. 6.  (R) - Rilascio della carta di soggiorno.
Art. 7.  (L) - Presupposti e limiti del potere di allontanamento.
Art. 8.  (L) - Allontanamento dal territorio.
Art. 9.  (R) - Procedimento in caso di determinazione negativa per l'interessato.
Art. 10.  (L) - Validità per l'espatrio della carta d'identità.
Art. 11.  (L) - Condizioni particolari per l'espatrio.
Art. 12.  (L) - Validità quinquennale dei passaporti.
Art. 13.  (L) - Esenzione da diritti o imposte per i documenti di espatrio.
Art. 14.  (R) - Documentazione necessaria per attività disciplinate da norme di pubblica sicurezza.
Art. 15.  (L) – Abrogazioni.


§ 74.3.11 – D.P.R. 18 gennaio 2002, n. 54. [1]

Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di circolazione e soggiorno dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea. (Testo A).

(G.U. 9 aprile 2002, n. 83, S.O.).

 

Titolo I

Diritto di ingresso e di soggiorno per i cittadini degli Stati membri

 

     Art. 1. (L) - Ingresso nel territorio dello Stato.

     1. I cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea hanno libero ingresso nel territorio della Repubblica, fatte salve le limitazioni derivanti dalle disposizioni in materia penale e da quelle a tutela dell'ordine pubblico, della sicurezza interna e della sanità pubblica in vigore per l'Italia, conformemente ai Trattati, alle Convenzioni e agli Accordi fra Stati membri dell'Unione europea e alle relative disposizioni di attuazione.

     2. Salvo che sia diversamente disposto in attuazione dei Trattati, delle Convenzioni e degli Accordi fra Stati membri dell'Unione europea in vigore per l'Italia, i cittadini di cui al comma 1 devono essere in possesso di un documento di identificazione, valido secondo la legge nazionale almeno all'atto dell'ingresso nel territorio dello Stato, e sono tenuti ad esibirlo ad ogni richiesta degli ufficiali e degli agenti di pubblica sicurezza.

 

          Art. 2. (L) - Soggiorno nel territorio dello Stato.

     1. I cittadini di cui all'articolo 1 hanno diritto a stabilirsi o a soggiornare nel territorio della Repubblica secondo le disposizioni di cui all'articolo 3.

     2. Per i soggiorni di durata superiore a tre mesi, i cittadini di cui all'articolo 1 sono tenuti a richiedere la carta di soggiorno di cui all'articolo 5.

     3. Fatte salve le disposizioni di leggi speciali conformi alla normativa comunitaria, per i soggiorni di durata non superiore a tre mesi, i cittadini di cui all'articolo 1 sono tenuti unicamente agli altri eventuali adempimenti richiesti ai cittadini italiani per l'esercizio di particolari attività.

 

          Art. 3. (L) - Diritto di soggiorno.

     1. Hanno diritto al soggiorno nel territorio della Repubblica i cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea che:

     a) desiderino stabilirsi nel medesimo per esercitarvi un'attività autonoma;

     b) appartengano alla categoria dei lavoratori ai quali si applicano le disposizioni dei regolamenti adottati dal Consiglio dei Ministri dell'Unione europea, in conformità agli articoli 39 e 40 del Trattato istitutivo della Comunità europea;

     c) desiderino entrare nel territorio della Repubblica per effettuarvi una prestazione di servizi o in qualità di destinatari di una prestazione di servizi;

     d) siano studenti, iscritti a un istituto riconosciuto per conseguirvi, a titolo principale, una formazione professionale, ovvero iscritti ad università o istituti universitari statali o istituti universitari liberi abilitati a rilasciare titoli aventi valore legale;

     e) abbiano o meno svolto un'attività lavorativa in uno Stato membro.

     2. Hanno diritto al soggiorno nel territorio della Repubblica senza che sia necessario il rilascio della carta di soggiorno di cui all'articolo 5:

     a) i lavoratori che esercitano un'attività subordinata di durata non superiore a tre mesi; il documento in forza del quale gli interessati sono entrati nel territorio, corredato da una dichiarazione del datore di lavoro che indica il periodo previsto dell'impiego, costituisce titolo valido per il soggiorno;

     b) i lavoratori stagionali quando siano titolari di un contratto di lavoro vistato dal rappresentante diplomatico o consolare o da una missione ufficiale di reclutamento di manodopera dello Stato membro sul cui territorio il lavoratore viene a svolgere la propria attività.

     3. Per i soggetti indicati alle lettere a), b) e c) del comma 1, il soggiorno è altresì riconosciuto, quale che sia la loro cittadinanza, ai coniugi, ai figli di età inferiore ai ventuno anni e agli ascendenti e discendenti di tali cittadini e del proprio coniuge, che sono a loro carico, nonché in favore di ogni altro membro della famiglia che, nel Paese di provenienza, sia convivente o a carico del coniuge, degli ascendenti del lavoratore e degli ascendenti del suo coniuge [2].

     4. Per i soggetti indicati alle lettere d) ed e) del comma 1, il soggiorno è riconosciuto a condizione che:

     a) siano iscritti al Servizio sanitario nazionale italiano o siano titolari di una polizza assicurativa sanitaria per malattia, infortunio e per maternità;

     b) i soggetti indicati alla lettera d) dispongano di risorse economiche tali da non costituire un onere per l'assistenza sociale in Italia, i soggetti indicati alla lettera e), dispongano di un reddito complessivo, che non sia inferiore all'assegno sociale di cui all'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335; tale reddito può essere comprensivo anche di pensione di invalidità da lavoro, di trattamento per pensionamento anticipato o di pensione di vecchiaia, ovvero di una rendita per infortunio sul lavoro o per malattia professionale.

     Il diritto di soggiorno è inoltre riconosciuto al coniuge non legalmente separato, ai figli di età inferiore agli anni ventuno e ai figli di età superiore agli anni ventuno, se a carico, nonchè ai genitori del titolare del diritto di soggiorno e del coniuge, a condizione che [3]:

     1) siano iscritti al Servizio sanitario nazionale italiano o siano titolari di una polizza assicurativa sanitaria per malattia, infortunio e per maternità;

     2) il nucleo familiare di cui fanno parte abbia risorse tali da non costituire un onere per l'assistenza sociale in Italia, ovvero goda di un reddito annuo non inferiore a quello definito ai sensi dell'articolo 29, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.

     5. Per l'accesso alle attività lavorative dipendenti o autonome trovano applicazione, per i familiari di tutte le categorie dei titolari del diritto di soggiorno, le disposizioni vigenti in materia per i cittadini italiani, fatte salve quelle afferenti il pubblico impiego nei termini previsti dall'articolo 38 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

     6. Ai lavoratori frontalieri, che hanno la loro residenza in un altro Stato membro dell'Unione europea nel cui territorio di norma ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana, verrà rilasciata una carta speciale valida per cinque anni e rinnovabile automaticamente, conforme al modello stabilito con decreto del Ministro dell'interno.

 

          Art. 4. (L) - Permanenza del diritto di soggiorno.

     1. Il diritto di soggiorno per i soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, lettere d) ed e), sussiste finché i beneficiari soddisfino le condizioni ivi previste.

 

Titolo II

Documenti di soggiorno per i cittadini degli Stati membri

 

          Art. 5. (R) - Richiesta della carta di soggiorno.

     1. La domanda per il rilascio della carta di soggiorno per i cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea deve essere presentata, entro tre mesi dall'ingresso nel territorio della Repubblica, alla questura competente per il luogo in cui l'interessato si trova, utilizzando una scheda conforme al modello predisposto dal Ministero dell'interno, nel quale siano riportati:

     a) le complete generalità dell'interessato;

     b) gli estremi del documento di riconoscimento in corso di validità;

     c) la data d'ingresso nel territorio della Repubblica;

     d) i motivi e la durata del soggiorno in relazione alle fattispecie di cui all'articolo 3, comma 1;

     e) il domicilio eletto nel territorio della Repubblica;

     f) l'eventuale indicazione dei familiari o altre persone a carico per le quali l'interessato ha diritto di richiedere un documento di soggiorno.

     2. La domanda deve essere corredata della fotografia dell'interessato, in formato tessera, in quattro esemplari; in luogo della fotografia in più esemplari, all'interessato può essere richiesto di farsi ritrarre da apposita apparecchiatura per il trattamento automatizzato dell'immagine, in dotazione all'ufficio.

     3. All'atto della presentazione della domanda il cittadino dell'Unione europea è tenuto ad esibire il passaporto o documento di identificazione valido, rilasciato dalla competente autorità nazionale, nonché:

     a) le autorizzazioni prescritte per lo svolgimento nel territorio della Repubblica delle attività che si intendono svolgere;

     b) per i lavoratori subordinati e per i lavoratori stagionali, un attestato di lavoro o una dichiarazione di assunzione del datore di lavoro; per i lavoratori stagionali l’attestato di lavoro o la dichiarazione di assunzione deve specificare la durata del rapporto di lavoro [4];

     c) negli altri casi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a) e c), la documentazione attestante che l'interessato rientri in una delle suddette categorie;

     d) per gli altri cittadini dell'Unione europea, non rientranti nei casi di cui alle lettere b) e c) del presente comma, l'attestazione dell'iscrizione al Servizio sanitario nazionale italiano o della titolarità di una polizza assicurativa sanitaria per malattia, infortunio e per maternità e la prova della sufficienza dei mezzi di sostentamento di cui all'articolo 3, comma 4, lettera b). Detta prova è fornita, nel caso dei cittadini di cui all’articolo 3, comma 1, lettera e), da documentazione comunque idonea a dimostrare la disponibilità del reddito stesso, con l'indicazione del relativo importo, ovvero di apposita dichiarazione, resa ai sensi dell'articolo 46, lettera o), del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445, attestante la disponibilità di risorse economiche tali da non costituire un onere per l’assistenza sociale o da altro documento che attesti che tale condizione è comunque soddisfatta [5];

     e) per gli studenti di cui all'articolo 3, comma 1, lettera d), oltre alla documentazione indicata alla lettera d), il certificato d'iscrizione al corso di formazione professionale o corso di studi universitari e il certificato di durata del corso.

     4. Con la domanda, l’interessato può richiedere il rilascio della relativa carta di soggiorno anche per i familiari di cui all’articolo 3, commi 3 e 4, quale che sia la loro cittadinanza. Qualora questi ultimi abbiano la cittadinanza di un Paese non appartenente all’Unione europea, ad essi è rilasciato il titolo di soggiorno ai sensi dell’articolo 9 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni [6].

     5. Nei casi previsti dal comma 4, la domanda, contenente l'indicazione delle generalità complete, della nazionalità, e del rapporto di parentela o coniugio delle persone interessate, deve essere corredata delle relative fotografie e delle certificazioni attestanti le relazioni di parentela o coniugio e le altre condizioni di cui al comma 3. All'atto della domanda deve essere esibito, per ciascuna delle persone interessate, il documento di identificazione o, se si tratta di persone non appartenenti ad uno Stato membro dell'Unione europea, il passaporto o documento equipollente [7].

     6. L'addetto alla ricezione, esaminata la domanda e i documenti allegati o esibiti, di cui può trattenere copia, ed accertata l'identità dei richiedenti, rilascia un esemplare della scheda di cui al comma 1, munita di fotografia dell'interessato e del timbro datario dell'ufficio e della propria sigla, quale ricevuta, indicando il giorno in cui potranno essere ritirati la carta e gli altri documenti di soggiorno richiesti. Analogo esemplare è rilasciato alle persone di cui al comma 4 di età maggiore.

     7. I documenti di soggiorno, nonché i documenti ed i certificati necessari per il loro rilascio o rinnovo, vengono rilasciati e rinnovati gratuitamente.

 

          Art. 6. (R) - Rilascio della carta di soggiorno.

     1. La carta di soggiorno per i cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea è rilasciata su modello conforme a quello approvato con decreto del Ministro dell'interno, entro centoventi giorni dalla richiesta. L'interessato può dimorare provvisoriamente sul territorio, nonchè svolgere le attività di cui all’articolo 3, comma 1, fino a quando non intervenga il rilascio ovvero il diniego della carta di soggiorno. Decorso un congruo periodo di studio e sperimentazione, si prevede il rilascio della carta mediante utilizzo di mezzi di tecnologia avanzata, sulla base delle indicazioni formulate dal Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri [8].

     2. La carta di soggiorno di cui sopra è valida per tutto il territorio della Repubblica, ha una durata di cinque anni dalla data del rilascio ovvero, per i soggiorni inferiori all'anno, per la durata occorrente in relazione ai motivi del soggiorno. Per i soggiorni di cui all'articolo 3, comma 1, lettera d), la carta non può avere durata superiore alla durata del corso di studi, salvo rinnovo.

     3. La carta è rinnovabile:

     a) per altri cinque anni, nel caso di carta rilasciata per lavoro frontaliero;

     b) a tempo indeterminato, negli altri casi in cui è rilasciata per la durata di cinque anni;

     c) per ciascun anno successivo alla durata del corso di studi, occorrente per completare le verifiche di profitto richieste;

     d) alle condizioni e per la medesima durata prevista per il primo rilascio negli altri casi.

     4. La carta di soggiorno costituisce documento d'identificazione personale per non oltre cinque anni dalla data del rilascio o del rinnovo. Il rinnovo è effettuato a richiesta dell'interessato, con l'indicazione aggiornata del luogo di residenza, corredata di nuove fotografie.

     5. Fatte salve le disposizioni più favorevoli del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e del relativo regolamento di attuazione, le interruzioni del soggiorno non superiori a sei mesi consecutivi o le assenze dal territorio della Repubblica motivate dall'assolvimento di obblighi militari non infirmano la validità della carta di soggiorno. La carta di soggiorno in corso di validità non può essere ritirata ai cittadini di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a) e b), per il solo fatto che non esercitino più un'attività in seguito ad incapacità temporanea dovuta a malattia o infortunio [9].

 

          Art. 7. (L) - Presupposti e limiti del potere di allontanamento.

     1. Alle disposizioni di cui agli articoli da 1 a 6, concernenti l'ingresso o il soggiorno dei cittadini degli altri Stati membri della Unione europea nel territorio della Repubblica, nonché al loro allontanamento dal territorio stesso, può derogarsi solo per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica. I provvedimenti di ordine pubblico o di pubblica sicurezza devono essere adottati esclusivamente in relazione al comportamento personale dell'individuo.

     2. La sola esistenza di condanne penali non può automaticamente giustificare l'adozione di tali provvedimenti.

     3. La scadenza del documento di identità che ha permesso l'ingresso nel territorio della Repubblica delle persone indicate agli articoli 1, 2 e 3 non può giustificare il loro allontanamento dal territorio nazionale.

     4. Salvo il caso che vi si oppongono motivi inerenti alla sicurezza dello Stato, i motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica, sui quali si basa il provvedimento che lo concerne, sono portati a conoscenza dell'interessato.

     5. Le malattie o infermità che possono giustificare il rifiuto d'ingresso o di soggiorno sul territorio della Repubblica sono quelle menzionate nell'allegato A al presente decreto.

     6. Le malattie o infermità che insorgono successivamente al provvedimento di ammissione al soggiorno, adottato nei termini di cui all'articolo 6, non possono giustificare l'allontanamento dal territorio della Repubblica del cittadino di altro Stato membro dell'Unione.

 

          Art. 8. (L) - Allontanamento dal territorio.

     1. Salvo motivi di urgenza il termine concesso al cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea per abbandonare il territorio nazionale non può essere inferiore a quindici giorni, nel caso di diniego di ammissione al soggiorno, e ad un mese nel caso di diniego del rinnovo del soggiorno o del provvedimento di allontanamento dal territorio della Repubblica.

     2. Scaduto il termine concessogli, l'autorità di pubblica sicurezza provvederà all'avviamento dell'interessato alla frontiera mediante il foglio di via obbligatorio.

 

          Art. 9. (R) - Procedimento in caso di determinazione negativa per l'interessato.

     1. Il provvedimento di diniego del rilascio o del rinnovo della carta di soggiorno, ovvero il provvedimento di allontanamento dal territorio della Repubblica della persona già autorizzata a soggiornare su questo stesso, è adottato, salvo motivi di urgenza, dopo aver sentito il parere di apposita Commissione, dinanzi alla quale l'interessato può farsi assistere o rappresentare da persone di sua fiducia che dimostrino di possedere i seguenti requisiti:

     a) cittadinanza di uno degli Stati dell'Unione europea e il godimento dei diritti civili e politici;

     b) buona condotta morale;

     c) titolo finale di studio di scuola media di secondo grado, di qualsiasi tipo.

     2. Il responsabile del procedimento di rilascio della carta di soggiorno ovvero di adozione del provvedimento di allontanamento dal territorio avvisa l'interessato della facoltà di essere ascoltato davanti, alla Commissione, comunicandogli la data dell'audizione ed il termine entro il quale può depositare difese scritte. Il parere della Commissione è richiesto dal responsabile del procedimento entro trenta giorni dall'avvio del procedimento stesso e la Commissione si pronuncia nei successivi quarantacinque giorni dalla richiesta del parere.

     3. La Commissione di cui ai commi 1 e 2 è istituita presso il Ministero dell'interno, è nominata con decreto del Ministro dell'interno ed è composta da un prefetto, che la presiede, da un questore e da altri tre membri, con qualifica non inferiore a quella di direttore di divisione o equiparata, designati, rispettivamente, dai Ministeri degli affari esteri, del lavoro e delle politiche sociali e della salute. Un funzionario della carriera prefettizia adempie alle funzioni di segretario della Commissione.

 

          Art. 10. (L) - Validità per l'espatrio della carta d'identità.

     1. Il terzo comma dell'articolo unico della legge 18 febbraio 1963, n. 224, è sostituito dal seguente: "La carta d'identità è titolo valido per l'espatrio anche per motivi di lavoro negli Stati membri dell'Unione europea e in quelli con i quali vigono, comunque, particolari accordi internazionali.".

 

          Art. 11. (L) - Condizioni particolari per l'espatrio.

     1. Per i minori degli anni diciotto l'espatrio è subordinato all'assenso del genitore esercente la patria potestà, o della persona che esercita la tutela.

     2. Per gli interdetti o gli inabilitati, l'espatrio è subordinato all'assenso di chi esercita, rispettivamente, la tutela o la curatela.

     3. Non può respingersi alla frontiera il titolare di regolare documento di espatrio, rilasciato dalle autorità italiane, anche se questo è scaduto di validità o quando la cittadinanza del titolare medesimo sia contestata.

 

          Art. 12. (L) - Validità quinquennale dei passaporti.

     1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la validità dei passaporti rilasciati ai cittadini italiani per recarsi negli Stati membri dell'Unione europea, al fine di esercitarvi una attività indipendente oppure subordinata, è stabilita in anni cinque.

 

          Art. 13. (L) - Esenzione da diritti o imposte per i documenti di espatrio.

     1. I passaporti e le carte d'identità concessi o rinnovati ai cittadini che si recano ad esercitare una attività indipendente oppure subordinata sul territorio di un altro Stato membro dell'Unione europea sono rilasciati, con esenzione di qualsiasi diritto o tassa, salvo il rimborso del costo dello stampato.

     2. Le stesse disposizioni si applicano ai documenti e certificati necessari per il rilascio o il rinnovo dei documenti stessi.

 

          Art. 14. (R) - Documentazione necessaria per attività disciplinate da norme di pubblica sicurezza.

     1. Gli agenti, rappresentanti, commessi viaggiatori e piazzisti di cui all'articolo 127 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, nonché gli institori ed i rappresentanti di case estere di cui all'articolo 243 del regolamento per l'esecuzione del predetto testo unico, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, qualora siano cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea, sono tenuti a munirsi della sola copia della licenza concessa alla ditta rappresentata provando la loro qualità mediante certificato, rilasciato dalle competenti autorità del luogo dove ha sede la ditta.

 

          Art. 15. (L) – Abrogazioni.

     1. E' abrogato il decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1965, n. 1656.

 

 

Tavola di corrispondenza dei riferimenti previgenti al d.p.r. comprendente le disposizioni legislative e regolamentari relative alla circolazione e al soggiorno dei cittadini degli stati membri dell'unione europea

 

ARTICOLATO DEL D.P.R.

RIFERIMENTO PREVIGENTE

Articolo 1 (Ingresso nel territorio dello Stato)

Articolo 2 (Soggiorno nel territorio dello Stato)

Articolo 3 (Diritto di soggiorno)

 

comma 1, lettera a)

Articolo 1, primo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 1, lettera b)

Articolo 2, primo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 1, lettera c)

Articolo 3, primo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 1, lettera d)

Articolo 5-ter, primo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 1, lettera e)

Articolo 5-bis, primo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 2

Articolo 2, nono comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 3

Articolo 1, secondo comma, 2, secondo e terzo comma, 3, secondo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 4

Articolo 5-bis, primo e secondo comma, e articolo 5-ter, primo e secondo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 5

Articolo 5-quater, primo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

comma 6

Articolo 2, ultimo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 4 (Permanenza del diritto di soggiorno)

Articolo 5-quater, secondo comma, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 5 (Richiesta della carta di soggiorno)

Articolo 5-quinquies, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 6 (Rilascio della carta di soggiorno)

Articolo 2, comma quinto e comma sesto, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 7 (Presupposti e limiti del potere di allontanamento)

Articolo 6, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 8 (Allontanamento dal territorio)

Articolo 8, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 9 (Procedimento in caso di determinazione negativa dell'interessato)

Articolo 9, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 10 (Validità per l'espatrio della carta d'identità)

Articolo 10, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 11 (Condizioni particolari per l'espatrio)

Articolo 11, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 12 (Validità quinquiennale dei passaporti)

Articolo 12, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 13 (Esenzione da diritti o imposte per i documenti di espatrio)

Articolo 13, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 14 (Documentazione necessaria per attività disciplinate da norma di pubblica sicurezza)

Articolo 14, d.P.R. 30 dicembre 1965, n. 1656

Articolo 15 (Abrogazioni)

 

 

 

Allegato A - (previsto dall'art. 7, comma 5)

 

     ELENCO

     A) Malattie che possono mettere in pericolo la sanità pubblica:

     1) malattie per le quali è prescritto un periodo di quarantena, indicato nel Regolamento sanitario internazionale n. 2 del 25 maggio 1951 dell'Organizzazione mondiale della sanità;

     2) tubercolosi dell'apparato respiratorio attiva o a tendenza evolutiva;

     3) sifilide;

     4) altre malattie infettive o parassitarie contagiose che siano oggetto di disposizioni di protezione per i cittadini.

     B) Malattie ed infermità che possano mettere in pericolo l'ordine pubblico o la pubblica sicurezza:

     1) tossicomania;

     2) alterazioni psicomentali più evidenti; stati manifesti di psicosi d'agitazione, di psicosi delirante o allucinatoria, di psicosi confusionale.


[1] Abrogato dall'art. 25 del D.Lgs. 6 febbraio 2007, n. 30.

[2] Comma così modificato dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[3] Alinea così sostituito dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[4] Lettera così sostituita dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[5] Lettera così modificata dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[6] Comma così sostituito dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[7] Comma così modificato dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[8] Comma così modificato dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.

[9] Comma così modificato dall'art. 20 della L. 25 gennaio 2006, n. 29.