§ 18.4.d - Legge 3 dicembre 1955, n. 1110.
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 ottobre 1955, n. 873, che istituisce una imposta erariale sul gas metano.


Settore:Normativa nazionale
Materia:18. Carburanti
Capitolo:18.4 regime fiscale
Data:03/12/1955
Numero:1110


Sommario
Art. unico.      E' convertito in legge il decreto-legge 6 ottobre 1955, n. 873, che istituisce una imposta erariale sul gas metano, con le seguenti modificazioni


§ 18.4.d - Legge 3 dicembre 1955, n. 1110. [1]

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 ottobre 1955, n. 873, che istituisce una imposta erariale sul gas metano.

(G.U. 5 dicembre 1955, n. 280).

 

 

     Art. unico.

     E' convertito in legge il decreto-legge 6 ottobre 1955, n. 873, che istituisce una imposta erariale sul gas metano, con le seguenti modificazioni:

     All'art. 1:

     al primo comma, le parole: di origine nazionale ed estera, sono sostituite dalla parola: erogato;

     dopo il primo comma, è aggiunto il seguente:

     "E' istituita correlativamente una sovraimposta di confine di lire 1,50 al metro cubo per il metano importato di origine estera";

     al terzo comma, le parole: di cui al precedente comma, sono sostituite dalle parole: di cui ai precedenti commi.

     All'art. 2, sono aggiunte le seguenti lettere:

     "c) il metano consumato per l'azionamento delle macchine adibite alla estrazione del gas o alla sua compressione nei metanodotti;

     "d) il gas metano proveniente dagli strati del quaternario situati a profondità non superiori a 1200 metri, limitatamente ai territori delle provincie di Ferrara e Rovigo ed ai quantitativi ceduti dai produttori ad esercenti di metanodotti nonché ai quantitativi consumati per l'azionamento delle macchine adibite alla estrazione del gas e alla sua compressione".

     Dopo l'art. 2 è aggiunto il seguente articolo 2 bis:

     "L'imposta di cui all'art. 1 è dovuta dal produttore o da chi estrae il metano o lo importa, per il metano consumato in proprio, per quello direttamente ceduto a terzi, consumatori o rivenditori, o immesso direttamente in reti di distribuzioni cittadine; dall'esercente di metanodotti per il gas metano trasportato attraverso il metanodotto e consumato dall'esercente del metanodotto stesso o da esso ceduto a terzi consumatori o rivenditori o ad aziende esercenti reti di distribuzioni cittadine".

     All'art. 3:

     al primo comma sono aggiunte, in fine, le parole: in relazione alla località di produzione o di estrazione;

     al secondo comma, la lettera a) è sostituita dalla seguente:

     a) la ditta, la sua sede e chi la rappresenta legalmente;

     le lettere c), d) ed e) sono sostituite dalle seguenti:

     c) la quantità media di gas che si presume di produrre giornalmente;

     d) gli apparecchi di misura che si intendono adoperare per la misurazione del gas;

     e) gli impieghi ai quali si intende destinare il gas metano.

     L'ultimo comma è soppresso.

     Dopo l'art. 3, è aggiunto il seguente articolo 3 bis:

     "Chiunque intende trasportare, attraverso metanodotti, gas metano estratto dal sottosuolo nazionale, importato o prodotto, deve farne preventiva denuncia all'Ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione competente per territorio in relazione a ciascuna località nella quale si effettui una presa o una consegna di metano.

     La denuncia corredata dalla descrizione completa del metanodotto deve essere redatta in doppio esemplare e deve indicare:

     a) la ditta, la sua sede e chi la rappresenta legalmente;

     b) il Comune, la via e il numero civico, la denominazione della località in cui si trova ciascun punto di presa;

     c) il Comune, la via e il numero civico, la denominazione della località in cui si trova ciascun punto di consegna di metano a consumatori diretti o rivenditori, ivi incluse le aziende proprie del denunciante, ad esercenti reti di distribuzione cittadina o ad esercenti impianti di caricamento di bombole, siano essi consumatori in proprio o rivenditori;

     d) la quantità media di metano che si presume venga trasportata giornalmente e la portata massima del metanodotto;

     e) gli apparecchi di misura che il denunciante intende adoperare per la misurazione del gas e gli impieghi ai quali intende destinare il gas trasportato.

     Qualsiasi modifica agli impianti deve essere denunciata, prima dell'attuazione, al competente Ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione".

     All'art. 4:

     al primo comma, alle parole: al precedente art. 3, sono sostituite le parole: ai precedenti articoli 3 e 3 bis;

     l'ultima parte del comma, dopo le parole: nelle seguenti misure, è sostituita dalla seguente:

     "lire 1000:

     se il quantitativo di gas metano estratto, prodotto o immesso nel metanodotto non è superiore a 100.000 metri cubi all'anno;

     lire 5000:

     se il quantitativo di gas metano estratto, prodotto o immesso nel metanodotto è superiore a 100.000 ma non superiore a 1.000.000 di metri cubi all'anno;

     se la licenza riguarda ditta che estrae o produce ed il gas metano estratto o prodotto è ceduto in blocco ad esercenti metanodotti, con utilizzo o meno di una quota per uso proprio;

     lire 10.000:

     se il quantitativo di gas metano estratto, prodotto o immesso nei metanodotti è superiore ad un milione di metri cubi all'anno".

     All'ultimo comma, dopo le parole: di ciascun anno, sono aggiunte le parole: per l'anno successivo.

     All'art. 5:

     al primo comma, alle parole: al precedente art. 3, sono sostituite le parole: ai precedenti articoli 3 e 3 bis;

     al secondo comma, le lettere b) e c) sono sostituite dalle seguenti;

     b) la quantità di gas metano consumata in proprio dal denunciante;

     c) la quantità di gas metano ceduta da un produttore a ciascun esercente di metanodotto;

     in fine, è aggiunto il seguente comma:

     "L'esercente di metanodotti dovrà presentare la dichiarazione per ogni provincia in cui effettui consegne di metano a consumatori diretti, rivenditori o ad aziende esercenti reti di distribuzione cittadina".

     L'art. 6 è sostituito dal seguente:

     "Per la riscossione dell'imposta di cui all'art. 1, è in facoltà dell'Amministrazione di stipulare convenzioni annuali di abbonamento. La corresponsione del canone di abbonamento in tal caso può essere fatta in due o più rate anticipate alle scadenze da stabilire nella convenzione".

     All'art. 7:

     al primo comma sono soppresse le parole: e liquidata in conformità del precedente art. 5;

     al secondo comma sono aggiunte, in fine, la parole: restando salva la facoltà di chiedere il rimborso secondo le norme di cui al successivo art. 15.

     All'art. 8, dopo le parole: nelle officine di produzione, sono aggiunte le parole: sui metanodotti.

     All'art. 10, al primo comma, alle parole: dell'Amministrazione finanziaria, sono sostituite le parole: degli Uffici tecnici delle imposte di fabbricazione e delle dogane.

     All'art. 11:

     il primo comma è sostituito dal seguente:

     "Le ditte di cui ai precedenti articoli 3 e 3 bis devono prestare una cauzione ragguagliata all'ammontare dell'imposta dovuta per il mese di massima produzione o di massima immissione di gas nel metanodotto, dell'anno precedente";

     in fine è aggiunto il seguente comma:

     "Le ditte che iniziano la produzione o il trasporto del metano devono prestare cauzione ragguagliata all'ammontare dell'imposta presumibilmente dovuta per un mese".

     L'art. 13 è sostituito dal seguente:

     "Fermo restando il disposto dell'art. 2777 del Codice civile, il credito dello Stato per l'imposta e i diritti previsti dal presente decreto ha privilegio, a preferenza di ogni altro creditore, sugli impianti, sui metanodotti, sul macchinario e sul materiale mobile esistente nelle officine e nei magazzini annessi o in altri locali, comunque soggetti a vigilanza fiscale, nonché sulle somme dovute dagli utenti per i consumi di metano".

     All'art. 15:

     il primo comma è sostituito dal seguente:

     "Il diritto al recupero dei tributi previsti dal presente decreto ed il diritto a ripetere le somme eventualmente pagate in più, si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno nel quale si sarebbe dovuto eseguire il pagamento o, per il recupero, dal giorno dell'eseguito pagamento dei tributi";

     al secondo comma, le parole: abbia causa da un reato, sono sostituite dalle parole: sia connesso ad un reato.

     L'art. 16 è sostituito dal seguente:

     "Chiunque, senza aver adempiuto alle condizioni stabilite dal presente decreto, attivi un impianto da gas metano, soggetto a licenza ai sensi dell'art. 4, è punito con la multa da lire 5000 a lire 100.000 nonché con la multa proporzionale dal doppio al decuplo sulla imposta della quantità di gas erogato o che potè essere erogato".

     All'art. 19, al primo comma, alla parola: il fabbricante, è sostituita la parola: l'esercente.

     L'art. 25 è sostituito dal seguente:

     "Se il colpevole deve rispondere del pagamento del tributo oltre che dei reati previsti dal presente decreto, l'autorità finanziaria può procedere alla riscossione del tributo medesimo senza attendere l'esito del giudizio penale".

     All'art. 27, il secondo comma è sostituito dal seguente:

     "L'Ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione, liquidato l'ammontare dei tributi dovuti, ne cura l'invio in originale all'Intendenza di finanza e in copia al ricevitore doganale, indicando il massimo ed il minimo delle penalità che ritiene applicabili".

     Dopo l'art. 27 sono aggiunti i seguenti articoli 27 bis e 27 ter:

     27 bis. "In deroga a quanto dispone l'art. 21 della legge 7 gennaio 1929, n. 4, per le violazioni del presente decreto, costituenti delitti punibili con la sola multa, è ammessa la decisione amministrativa ai termini della legge doganale.

     La domanda per tale decisione amministrativa, ove sia fatta contestualmente alla redazione del processo verbale di accertamento del reato, è diretta all'Intendenza di finanza.

     L'intendente notifica al trasgressore il termine perentorio entro cui dovrà depositare a garanzia della esecuzione della decisione, una somma entro il minimo e il massimo della multa comminata per la violazione contestata, oltre l'ammontare delle spese e dei diritti fiscali dovuti.

     La decisione amministrativa spetta all'intendente di finanza senza limiti di somma e si estende alle spese.

     L'intendente, qualora gli risulti escluso il proposito di frode, può disporre che il trasgressore paghi, per effetto della definizione amministrativa, una somma entro i limiti di lire 2000 e lire 40.000, fermo l'obbligo della corresponsione dei diritti fiscali quando essa non sia stata effettuata".

     27 ter. "Per il contenzioso relativo all'applicazione del presente decreto si applica l'art. 18 del testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta sul consumo del gas e dell'energia elettrica, approvato con decreto Ministeriale 8 luglio 1924, con l'esclusione dell'ultimo capoverso dell'articolo stesso".

     All'art. 30, le parole: Le disposizioni degli articoli 25 e 26, sono sostituite dalle parole: Le disposizioni degli articoli 25, 26 e 27 bis.

     All'art. 31, al primo comma, sono aggiunte, in fine, le parole: L'imposta di cui all'art. 4 si applica con effetto dal 1956.

 


[1] Abrogata dall'art. 24 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla L. 6 agosto 2008, n. 133, con la decorrenza ivi prevista.