§ 46.11.36 - D.P.R. 2 settembre 1985, n. 1008.
Approvazione del nuovo elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare.


Settore:Normativa nazionale
Materia:46. Forze armate e Polizia
Capitolo:46.11 servizio di leva
Data:02/09/1985
Numero:1008


Sommario
Art. unico.      E' approvato l'unito elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare, visto dal Ministro della difesa.
Art. 1.      La statura inferiore a m 1,50 trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 2.      Le disarmonie somatiche e le distrofie costituzionali di grado elevato, trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 3.      a) Il diabete insulare, le altre glicosurie iperglicemiche e le alterazioni del ricambio gravi.
Art. 4.      Le sindromi dipendenti da alterata funzione del sistema neuroendocrino (morbo di Flajani-Basedow, morbo di Addison, sindrome adiposo-genitale di Frelich, acromegalia, infantilismo, diabete [...]
Art. 5.      La tubercolosi polmonare ed extrapolmonare ed i suoi esiti.
Art. 6.  (M)
Art. 7.      La sifilide con manifestazioni cliniche e con dati di laboratorio che siano espressioni di malattia in atto; trascorso il periodo della rivedibilità.
Art. 8.      La lebbra.
Art. 9.      a) Le emopatie sistematiche primitive e le altre emopatie gravi.
Art. 10.      a) L'asma bronchiale e le altre sindromi immuno-allergiche gravi, clinicamente manifeste o accertate con appropriate indagini biologiche; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 11.      Le intossicazioni croniche esogene gravi comprese quelle da sostanze voluttuarie e psicotrope; trascorso ove occorra il periodo della rivedibilità.
Art. 12.      a) I tumori maligni.
Art. 13.      a) Le malformazioni del cranio con evidente deformità (macro e microcefalia, platibasia, craniolacune, craniostenosi, turricefalia, ecc.).
Art. 14.      Le malformazioni e gli esiti di lesioni e di malattie del complesso maxillofacciale che producano notevole deformità o gravi disturbi funzionali (respirazione, deglutizione, masticazione e [...]
Art. 15.      a) Le malformazioni e le anomalie di posizione anatomica del cuore e dei grossi vasi.
Art. 16.      a) Le gravi turbe del ritmo cardiaco; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 17.      a) L'ipertensione arteriosa con impegno d'organo.
Art. 18.      a) Gli aneurismi e le fistole arterovenose.
Art. 19.  (M)
Art. 20.      a) Le malattie croniche dei bronchi e dei polmoni; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 21.      Le affezioni mediastiniche di qualunque natura ed i loro esiti.
Art. 22.      Le malformazioni e gli esiti di lesioni o di malattie delle labbra, della lingua, del palato molle e della mucosa orale che producano notevole deformità o gravi disturbi funzionali.
Art. 23.      a) La mancanza di almeno otto denti tra incisivi e canini.
Art. 24.  (M)
Art. 25.  (M)
Art. 26.  (M)
Art. 27.      a) Le malformazioni e le anomalie di posizione di uno o più visceri addominali (diverticoli e stenosi, distopie e splancnoptosi, mesenterium commune, mega e dolicocolon, ecc.) che siano causa di [...]
Art. 28.      a) Le malformazioni ano-rettali che siano causa di gravi disturbi funzionali.
Art. 29.      a) Le anomalie di numero e le anomalie gravi di forma, di posizione e sviluppo del rene.
Art. 30.      a) Le anomalie di numero, forma, sviluppo e posizione della pelvi e dell'uretere che incidano sulla funzione.
Art. 31.      a) Le malformazioni della vescica (estrofia, ectopia, fistole congenite vescicorettali, ecc.).
Art. 32.      a) Le malformazioni, i restringimenti e le dilatazioni dell'uretra con disturbi manifesti della minzione.
Art. 33.      a) Le malformazioni gravi del pene.
Art. 34.      a) Le malattie della vaginale del testicolo ed i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 35.      a) La mancanza o l'atrofia di entrambi i testicoli.
Art. 36.      a) Le malattie evolutive del sistema nervoso centrale e periferico (di natura vascolare, tossica, infettiva, parassitaria, autoimmune, traumatica e da agenti fisici); trascorso, ove occorra, il [...]
Art. 37.      Le miopatie primitive (distrofie muscolari, miotonie, miastenie, ecc.); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 38.      Le sindromi epilettiche, accertate clinicamente o col sussidio di mezzi strumentali e, se necessario, con l'integrazione di documentazione rilasciata da istituzioni pubbliche o di rapporti [...]
Art. 39.      a) Le insufficienze mentali gravi.
Art. 40.      Le personalità caratteropatiche con anomalie comportamentali (impulsività, esplosività, devianze sessuali, tossicodipendenze, ecc.) ad implicanza sociopatica.
Art. 41.      a) Le sindromi neurotiche strutturate (nevrasteniche, isteriche, ossessive, ansiose, depressive, fobiche, traumatiche, ecc.), associate o non a segni di neurodistonia ed a manifestazioni [...]
Art. 42.      a) Le psicosi croniche (schizofreniche, distimiche, deliranti, ecc.) ed i loro esiti.
Art. 43.  (M)
Art. 44.  (M)
Art. 45.  (M)
Art. 46.  (M)
Art. 47.      a) La congiuntivite granulomatosa (tracoma) in fase attiva.
Art. 48.  (M)
Art. 49.      La mancanza o l'atrofia manifesta di un bulbo oculare.
Art. 50.      L'esoftalmo, anche se monolaterale, causato da produzioni neoplastiche od infiammatorie croniche dell'orbita o da dilatazione aneurismatica dei vasi retrobulbari (esoftalmo pulsante).
Art. 51.      a) Le malformazioni di notevole entità, gli esiti di lesioni e le malattie gravi del bulbo oculare e i loro esiti che producano importanti alterazioni anatomiche o funzionali.
Art. 52.      Le riduzioni del campo visivo, anche monoculari, quando comportino la perdita della visione laterale.
Art. 53.      L'emeralopia anche senza alterazioni evidenti delle membrane profonde dell'occhio, con l'integrazione, se necessario, di idonea documentazione sanitaria rilasciata da istituzioni pubbliche.
Art. 54.      a) La miopia, senza o con astigmatismo, che superi in entrambi gli occhi le otto diottrie, anche in un solo meridiano, o che, pur essendo di grado inferiore, si accompagni ad alterazioni estese [...]
Art. 55.      Le forme di anisometropia in cui, dopo la migliore correzione utilizzabile dal soggetto, l'acutezza visiva sia ridotta nei limiti indicati dall'art. 51.
Art. 56.      Le gravi malformazioni ed alterazioni acquisite dell'orecchio esterno (mancanza totale ed esiti deturpanti di lesioni del padiglione auricolare, macro e microtia di notevole grado, atresia del [...]
Art. 57.      a) L'otite media purulenta cronica anche se monolaterale.
Art. 58.      Le affezioni organico-funzionali evidenti del labirinto vestibolare; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 59.      a) La sordità unilaterale (perdita uditiva superiore a 90 dB) quando vi sia perdita di percezione uditiva oltre i 15 dB dall'altro lato.
Art. 60.      a) Il sordomutismo ed il mutismo.
Art. 61.      a) Le malformazioni, le alterazioni acquisite e le affezioni croniche della piramide e delle fosse nasali che producano notevole deformità o gravi disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il [...]
Art. 62.      Le sinusiti purulente croniche e le sinusiti iperplastiche; trascorso, ove occorra il periodo della rivedibilità.
Art. 63. (M)      a) Le tonsilliti croniche con evidente azione focale (sofferenza renale, cardiaca, articolare, ecc.); trascorso, ove occorra il periodo della rivedibilità.
Art. 64.      Le malformazioni, gli esiti di lesioni e le malattie croniche della faringe e dell'esofago che producano gravi disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 65.      Le malformazioni, gli esiti di lesioni e le malattie croniche della laringe e della trachea, con importanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.
Art. 66.      a) Il gozzo voluminoso.
Art. 67.      a) Le alterazioni congenite e le malattie croniche della cute, le teleangectasie e le chiazze discromiche del volto, estese o gravi o deturpanti o che, per la sede, determinino notevoli disturbi [...]
Art. 68.  (M)
Art. 69.  (M)
Art. 70.  (M)
Art. 71.      Le alterazioni di sviluppo e sistematiche, le malattie croniche e gli esiti di affezioni acute delle ossa (infiammatorie, endocrino-metaboliche, le osteodistrofie, le osteonecrosi, le [...]
Art. 72.      Le malformazioni, le malattie croniche (infiammatorie, degenerative, dismetaboliche) e gli esiti di affezioni acute delle articolazioni, che siano causa di importanti disturbi funzionali; [...]
Art. 73.  (M)
Art. 74.      a) Le lussazioni inveterate e le lussazioni abituali a carico di articolazioni importanti.
Art. 75.      a) Le gravi malformazioni del rachide.
Art. 76.      La mancanza anatomica di una mano o di un piede.
Art. 77.      La perdita funzionale di una mano o di un piede.
Art. 78.      La mancanza anatomica o la perdita funzionale totale:
Art. 79.      La mancanza anatomica o la perdita funzionale:
Art. 80.      La sproporzione di lunghezza fra gli arti inferiori di almeno tre centimetri.
Art. 81.      a) Le deformità gravi congenite o acquisite degli arti.
Art. 82.      a) Le imperfezioni e le infermità non specificate negli articoli dell'elenco ma che rendano palesemente il soggetto non idoneo al servizio militare; trascorso, ove occorra, il periodo della [...]


§ 46.11.36 - D.P.R. 2 settembre 1985, n. 1008. [1]

Approvazione del nuovo elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare.

(G.U. 21 aprile 1986, n. 92)

 

     Art. unico.

     E' approvato l'unito elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare, visto dal Ministro della difesa.

     L'elenco sostituisce quello approvato con decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 1964, n. 496.

 

 

Elenco delle imperfezioni e delle infermità

che sono causa di non idoneità al servizio militare

 

     Avvertenze generali

     Il presente elenco va applicato agli iscritti di leva e ai militari di truppa; costituisce, invece, solo una guida di orientamento per gli ufficiali, i sottufficiali ed i militari di carriera per i quali il giudizio sulla idoneità dovrà essere espresso in relazione all'età, al grado, alla categoria ed agli incarichi, nonchè alle particolari norme che ne regolano la posizione e lo stato.

     Per l'arruolamento volontario l'idoneità deve essere vagliata con criteri di maggiore rigore in considerazione delle più impegnative prestazioni richieste dal servizio continuativo.

     Il giudizio di permanente inidoneità sarà adottato non solo per le infermità gravi e croniche e per quelle che, già ritenute utilmente modificabili, persistano oltre il periodo della rivedibilità, ma anche per le infermità che per la loro natura sono suscettibili di aggravamento o di successioni morbose, in conseguenza dei prevedibili disagi e strapazzi fisici connessi col servizio militare.

     Durante la visita i periti, dovranno esaminare i documenti sanitari eventualmente esibiti ad attestazione di infermità in atto o pregresse, quali elementi di orientamento per gli accertamenti diagnostici.

     In casi particolari può, essere utile ricorrere ad informazioni, testimonianze, atti di notorietà, ecc., al fine di acquisire ulteriori dati utili per il giudizio medico-legale.

     L'osservazione ospedaliera prevista dall'elenco ha finalità medico-legale e va praticata negli ospedali o centri medico-legali dell'Esercito e negli ospedali o infermerie autonome della Marina.

     Nei casi di dubbia o difficile valutazione diagnostica o quando siano necessarie indagini complementari, gli ufficiali medici possono proporre l'invio in osservazione degli iscritti o dei militari anche per gli articoli nei quali tale procedura non è prevista.

     Nel presente elenco ricorrono spesso espressioni quali "grave", "notevole", "esteso", "voluminoso", "importante", ecc., intese ad indicare la rilevanza clinica delle affezioni. La corretta interpretazione di tali espressioni nei singoli casi richiede attento discernimento ed esperienza professionale dei medici periti, essendo determinante ai fini del provvedimento medico-legale.

     Nell'applicazione delle norme contenute nell'elenco deve essere tenuto presente quanto segue:

     L'iscritto di leva affetto da infermità suscettibili di utili modificazioni sarà rinviato alla visita della classe successiva con il provvedimento della "rivedibilità", sempre che detto provvedimento sia previsto dal relativo articolo.

     Per l'arruolato rivisitato prima della incorporazione che si trovi nelle condizioni di cui sopra sarà adottato il provvedimento della "temporanea non idoneità" (T.N.I.). Detto provvedimento non dovrà avere durata complessiva superiore ad un anno e potrà essere adottato anche in due soluzioni; la riforma non potrà essere comunque pronunciata se non siano trascorsi almeno sei mesi.

     Il militare alle armi affetto da infermità ritenute utilmente modificabili sarà riformato quando l'infermità persista nonostante le cure e le licenze di convalescenza richieste dal caso.

     I militari inviati in osservazione i quali presentino una riacutizzazione dell'infermità o altre malattie o lesioni comunque necessitanti di cure immediate saranno trasferiti in reparto di cura e saranno restituiti all'osservazione per essere sottoposti a giudizio medico-legale quando sarà cessata la necessità di cure ospedaliere.

     Parimenti dovrà procedersi per i casi sospetti di procurata infermità e di aggravamento volontario, anche in vista dell'eventuale azione giudiziaria.

     Nel caso che un militare debba essere preso in esame una seconda volta per una infermità per la quale sia stato pronunciato il giudizio di idoneità in sede di osservazione, spetta al direttore di sanità esprimere il nuovo giudizio, a meno che l'infermità stessa non sia aggravata; in questo caso si rinnova la procedura dell'osservazione ospedaliera. Le relative disposizioni sono riportate nel regolamento sul servizio sanitario militare.

     Nei giudizi di permanente inidoneità e in quelli di rivedibilità e di T.N.I. deve essere sempre citato nei documenti sanitari l'articolo dell'elenco relativo all'infermità che ha determinato il provvedimento. Nel caso di più infermità inabilitanti dovranno essere indicati gli articoli relativi a ciascuna di esse.

     Il presente elenco si applica anche agli iscritti residenti all'estero. Per costoro l'osservazione va sostituita da visita collegiale da parte di una commissione medica costituita da due membri (uno dei quali medico fiduciario del consolato), alla presenza dell'autorità consolare.

     I consigli di leva potranno riformare senza esame personale, limitatamente ai casi previsti dai singoli articoli in apposita avvertenza:

     a) i soggetti affetti da evidenti e gravi imperfezioni fisiche attestate dal capo dell'amministrazione comunale;

     b) i soggetti affetti da particolari infermità accertate da istituzioni sanitarie pubbliche.

     Gli articoli contrassegnati con la lettera "M" si riferiscono ad imperfezioni o infermità che possono modificarsi col tempo, sia naturalmente che dopo terapia, rendendosi così possibile l'eventuale recupero degli inabili, previa nuova visita, in occasione di particolari esigenze.

 

I - MORFOLOGIA GENERALE

 

          Art. 1.

     La statura inferiore a m 1,50 trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Avvertenza: La misurazione della statura si esegue con l'antropometro regolamentare. L'esaminando viene fatto salire sul piedistallo dell'antropometro ed invitato ad assumere la posizione di attenti a capo eretto, col piano orbito-auricolare perfettamente orizzontale e con l'occipite, il segmento dorsale della colonna vertebrale ed i talloni in contatto col montante verticale; verificata l'esattezza di tale posizione si fa scorrere il cursore orizzontale finchè esso venga a poggiare leggermente sul sincipite e si legge la cifra segnata sulla scala metrica.

 

          Art. 2.

     Le disarmonie somatiche e le distrofie costituzionali di grado elevato, trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Avvertenza: Rientrano nell'articolo le deviazioni morfo-costituzionali spiccate (disarmonie gravi e displasie), comprensive sia delle carenze di sviluppo e di trofismo sia degli eccessi ponderali (obesità).

     Per giudicare delle carenze di sviluppo e di trofismo si dovrà sempre tener conto di un complesso di caratteri esteriori (pallore della cute, scarsezza del pannicolo adiposo, ipotrofia muscolare, spalle spioventi, torace scarno, cilindrico o appiattito, scapole alate, esilità degli arti, ecc.) che, pur non costituendo per se stessi una malattia, sono indicativi di insufficiente sviluppo somatico-funzionale o di uno stato morboso latente o di predisposizione morbosa dell'organismo, per cui il soggetto non è adatto a sopportare l'impegno fisico del servizio militare.

     La valutazione di tali caratteri sarà integrata dai dati antropometrici della statura, del perimetro toracico e del peso sulla base dei minimi orientativi della seguente tabella. Il peso corporeo, se inferiore ai limiti in questa indicati, sarà determinante per la non idoneità solo quando il perimetro del torace sia al valore minimo, al termine della rivedibilità.

     Si precisa inoltre che il perimetro toracico deve essere rilevato mediante nastro metrico passante orizzontalmente per il punto xifoideo (base dell'apofisi omonima) e applicato con leggera pressione sulla cute a soggetto in posizione eretta e al termine di una aspirazione normale.

 

Statura da m

Peso corporeo minimo in kg

Riforma immediata

Riforma dopo rivedibilità

Idoneità

 

 

-

-

-

 

 

Perimetro toracico inferiore a cm

Perimetro toracico in cm

Perimetro toracico minimo in cm

1,50

46

73

da 73 a - 75

75

1,55

48

74

da 74 a - 76

76

1,60

51

75

da 75 a - 77

77

1,65

54

76

da 76 a - 78

78

1,70

57

77

da 77 a - 79

79

1,75

60

78

da 78 a - 80

80

1,80

63

79

da 79 a - 81

81

1,85

66

80

da 80 a - 82

82

1,90

69

81

da 81 a - 83

83

 

     Per la valutazione dell'obesità ci si baserà sull'entità dell'eccesso di peso dovuto all'adipe, sui caratteri obbiettivi della disarmonia ed in particolare sulla preponderanza marcata del perimetro addominale su quello toracico e sulla presenza di masse adipose esuberanti ed abnormemente distribuite, con conseguente impaccio motorio.

 

II - DISENDOCRINIE, DISMETABOLISMI ED ENZIMOPATIE

 

          Art. 3.

     a) Il diabete insulare, le altre glicosurie iperglicemiche e le alterazioni del ricambio gravi.

     b) Le glicosurie normoglicemiche e le altre alterazioni del ricambio meno gravi; trascorso il periodo della rivedibilità.

     c) Il favismo.

     d) Le altre enzimopatie (Gilbert, tesaurismosi ecc.) di notevole grado.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 4.

     Le sindromi dipendenti da alterata funzione del sistema neuroendocrino (morbo di Flajani-Basedow, morbo di Addison, sindrome adiposo-genitale di Frelich, acromegalia, infantilismo, diabete insipido, ecc.).

     Dopo osservazione.

 

III - MALATTIE DA AGENTI MICROBICI E DA PARASSITI

 

          Art. 5.

     La tubercolosi polmonare ed extrapolmonare ed i suoi esiti.

     Dopo osservazione.

     Avvertenza: Gli esiti di complesso primario non sono inabilitanti.

 

          Art. 6. (M)

     Le malattie da miceti, le malattie da protozoi e le altre parassitosi che siano causa di importanti lesioni organiche o di notevoli disturbi funzionali, oppure siano accompagnate da evidente compromissione delle condizioni generali e/o della crasi ematica; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 7.

     La sifilide con manifestazioni cliniche e con dati di laboratorio che siano espressioni di malattia in atto; trascorso il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 8.

     La lebbra.

     Avvertenza: Nel caso che l'affezione sia comprovata da idonei atti sanitari rilasciati da istituzioni pubbliche, il giudizio potrà essere pronunciato senza l'esame personale.

 

IV - EMATOLOGIA, IMMUNOLOGIA E TOSSICOLOGIA

 

          Art. 9.

     a) Le emopatie sistematiche primitive e le altre emopatie gravi.

     b) Le emopatie non gravi o transitorie; trascorso il periodo della rivedibilità.

     c) Le sindromi immuno-deficitarie gravi.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 10.

     a) L'asma bronchiale e le altre sindromi immuno-allergiche gravi, clinicamente manifeste o accertate con appropriate indagini biologiche; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     b) Le mesenchimopatie relative diffuse (lupus eritematoso sistemico, sclerosi sistemica progressiva, artrite reumatoide, porpora di Schnlein-Henoch, periatrite nodosa, ecc.); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 11.

     Le intossicazioni croniche esogene gravi comprese quelle da sostanze voluttuarie e psicotrope; trascorso ove occorra il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

V - NEOPLASIE

 

          Art. 12.

     a) I tumori maligni.

     b) I tumori benigni quando per sede, volume, estensione o numero siano deturpanti o producano importanti disturbi funzionali.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

VI - CRANIO E COMPLESSO MAXILLO-FACCIALE

 

          Art. 13.

     a) Le malformazioni del cranio con evidente deformità (macro e microcefalia, platibasia, craniolacune, craniostenosi, turricefalia, ecc.).

     b) La perdita di sostanza ossea del cranio a tutto spessore.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     c) Gli avvallamenti post-traumatici delle ossa del cranio con interessamento della teca interna.

     Dopo osservazione.

     d) Gli esiti radiologici di fratture del cranio, anche lineari se estese.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 14.

     Le malformazioni e gli esiti di lesioni e di malattie del complesso maxillofacciale che producano notevole deformità o gravi disturbi funzionali (respirazione, deglutizione, masticazione e fonazione).

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

VII - APPARATO CARDIOVASCOLARE

 

          Art. 15.

     a) Le malformazioni e le anomalie di posizione anatomica del cuore e dei grossi vasi.

     b) Le malattie dell'endiocardio, del miocardio, del pericardio e i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 16.

     a) Le gravi turbe del ritmo cardiaco; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     b) Le anomalie e le malattie del sistema specifico del cuore; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 17.

     a) L'ipertensione arteriosa con impegno d'organo.

     b) Gli stati ipertensivi persistenti; trascorso il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 18.

     a) Gli aneurismi e le fistole arterovenose.

     b) Le altre malattie delle arterie e quelle dei capillari con marcati disturbi trofici o funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 19. (M)

     a) Le varici estese e voluminose e le varici con disturbi del circolo profondo.

     b) Le flebiti e le altre malattie del circolo venoso ed i loro esiti con ben evidenti disturbi trofici e funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

     c) Le malattie gravi dei vasi e dei gangli linfatici e i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

VIII - APPARATO RESPIRATORIO

 

          Art. 20.

     a) Le malattie croniche dei bronchi e dei polmoni; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     b) Le malattie delle pleure ed i loro esiti rilevanti.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 21.

     Le affezioni mediastiniche di qualunque natura ed i loro esiti.

     Dopo osservazione.

 

IX - APPARATO DIGERENTE

 

          Art. 22.

     Le malformazioni e gli esiti di lesioni o di malattie delle labbra, della lingua, del palato molle e della mucosa orale che producano notevole deformità o gravi disturbi funzionali.

 

          Art. 23.

     a) La mancanza di almeno otto denti tra incisivi e canini.

     b) La mancanza o la carie destruente del maggior numero dei denti con insufficienza masticatoria.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     Avvertenza: La protesi efficiente va considerata sostitutiva del dente mancante.

     Devesi ritenere sufficiente la masticazione quando siano presenti o due coppie di molari o tre coppie tra molari e premolari o tre coppie di premolari, con ingranaggio in occlusione.

     Il perito deve sempre indicare il numero e la sede dei denti mancanti.

 

          Art. 24. (M)

     Le gravi alterazioni congenite od acquisite e le malattie croniche gravi delle ghiandole e dei dotti salivari; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 25. (M)

     Le notevoli malformazioni e le malattie gravi dell'ombelico o i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 26. (M)

     a) L'ernia inguinale, esclusa quella allo stato di punta.

     b) Le altre ernie viscerali.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 27.

     a) Le malformazioni e le anomalie di posizione di uno o più visceri addominali (diverticoli e stenosi, distopie e splancnoptosi, mesenterium commune, mega e dolicocolon, ecc.) che siano causa di notevoli disturbi funzionali.

     b) Le malattie degli organi addominali e del peritoneo ed i loro esiti che per natura, sede e grado determinino notevoli disturbi funzionali, trascorso ove occorra il periodo della rivedibilità.

     N.B.: Per la celiachia il provvedimento può essere adottato sulla base di adeguata documentazione clinica rilasciata da istituti universitari od ospedalieri.

     c) Gli esiti di intervento laparatomico con perdita totale o parziale di un viscere (resezione gastrica, splenectomia, colecistectomia, ecc.).

     N.B.: Gli esiti di appendicectomia non costituiscono motivo di inabilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 28.

     a) Le malformazioni ano-rettali che siano causa di gravi disturbi funzionali.

     b) Le malattie gravi dell'ano ed i loro esiti (emorroidi voluminose o ulcerate, prolasso grave, fistole anali con interessamento dello sfintere, stenosi o incontinenza anale, ecc.); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

X - APPARATO UROGENITALE

 

          Art. 29.

     a) Le anomalie di numero e le anomalie gravi di forma, di posizione e sviluppo del rene.

     b) Le malattie del rene e i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 30.

     a) Le anomalie di numero, forma, sviluppo e posizione della pelvi e dell'uretere che incidano sulla funzione.

     b) Le malattie gravi della pelvi dell'uretere e i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 31.

     a) Le malformazioni della vescica (estrofia, ectopia, fistole congenite vescicorettali, ecc.).

     b) Le malattie della vescica ed i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità (M).

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 32.

     a) Le malformazioni, i restringimenti e le dilatazioni dell'uretra con disturbi manifesti della minzione.

     Dopo osservazione.

     b) Le fistole uretrali a sbocco penieno.

     c) L'epispadia.

     d) L'ipospadia oltre il solco balano-prepuziale.

 

          Art. 33.

     a) Le malformazioni gravi del pene.

     b) La perdita totale o parziale del pene.

     c) Le malattie del pene e dello scroto ed i loro esiti che compromettano in modo evidente la funzione; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     d) Il varicocele molto voluminoso.

 

          Art. 34.

     a) Le malattie della vaginale del testicolo ed i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     b) L'idrocele comunicante e l'idrocele cistico ben manifesto (M).

     c) L'idrocele cistico della vaginale ben manifesto (M).

 

          Art. 35.

     a) La mancanza o l'atrofia di entrambi i testicoli.

     b) La ritenzione o l'ectopia di entrambi i testicoli.

     c) La ritenzione testicolare unilaterale, in sede intramurale o sottocutanea.

     Dopo osservazione.

     d) Le malattie gravi del testicolo, dell'epididimo, delle vescicole seminali, della prostata e i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

     Avvertenza: Nel caso di ablazione chirurgica oppure di atrofia secondaria di un testicolo, il provvedimento sarà preso in base alla malattia che ha determinato l'intervento chirurgico o che ha prodotto l'atrofia stessa.

     La mancanza o l'atrofia unilaterale del testicolo non costituisce causa di inidoneità quando sia congenita o post-traumatica.

 

IX. - NEUROLOGIA

 

          Art. 36.

     a) Le malattie evolutive del sistema nervoso centrale e periferico (di natura vascolare, tossica, infettiva, parassitaria, autoimmune, traumatica e da agenti fisici); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

     b) Le malattie degenerative sistematiche del sistema nervoso centrale e periferico (paraparesi spastica di Erb-Charcot, atrofie muscolari progressive, mielopatiche e neurali, eredoatassia spinocerebellare, siringomielia, ecc.).

     Dopo osservazione.

     c) Gli esiti bene evidenti delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico (paralisi, paresi, atrofie e spasmi muscolari, disturbi fasici e prassici, ecc.).

     Avvertenza: Nei casi di particolare gravità comprovati da idonei atti sanitari rilasciati da istituzioni pubbliche, il giudizio potrà essere pronunciato senza l'esame personale.

 

          Art. 37.

     Le miopatie primitive (distrofie muscolari, miotonie, miastenie, ecc.); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     Avvertenza: Nei casi di particolare gravità, comprovati da idonei atti sanitari rilasciati da istituzioni pubbliche, il giudizio potrà essere pronunciato senza l'esame personale.

 

          Art. 38.

     Le sindromi epilettiche, accertate clinicamente o col sussidio di mezzi strumentali e, se necessario, con l'integrazione di documentazione rilasciata da istituzioni pubbliche o di rapporti informativi; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

     Avvertenza: I soggetti alle armi, per i quali al termine degli accertamenti eseguiti in sede di osservazione persistessero dubbi sull'esistenza della infermità, saranno aggregati temporaneamente al reparto servizi dello stabilimento sanitario e utilizzati in mansioni che, pur impegnandoli attivamente, non comportino rischio, con esclusione dai servizi di guardia e di assistenza agli ammalati, al fine di constatare l'eventuale insorgenza delle manifestazioni morbose.

 

XII - PSICHIATRIA

 

          Art. 39.

     a) Le insufficienze mentali gravi.

     b) Le insufficienze mentali di media e lieve gravità.

     Dopo osservazione.

     Avvertenza: Per le insufficienze mentali gravi, comprovate da idonei atti sanitari rilasciati da istituzioni pubbliche, il giudizio potrà essere pronunciato senza l'esame personale.

 

          Art. 40.

     Le personalità caratteropatiche con anomalie comportamentali (impulsività, esplosività, devianze sessuali, tossicodipendenze, ecc.) ad implicanza sociopatica.

     Dopo osservazione.

     Avvertenza: Il comportamento sociopatico deve essere comprovato dalle informazioni dell'Arma dei carabinieri o dalle risultanze del casellario giudiziario o da idonei atti di istituzioni pubbliche.

     Per i soggetti alle armi ci si avvarrà anche dei rapporti informativi del comandante del reparto e dei rilievi psicologici effettuati dall'ufficiale medico del Corpo circa il comportamento nella collettività militare.

 

          Art. 41.

     a) Le sindromi neurotiche strutturate (nevrasteniche, isteriche, ossessive, ansiose, depressive, fobiche, traumatiche, ecc.), associate o non a segni di neurodistonia ed a manifestazioni organo-neurotiche; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     b) Le personalità fragili, insicure, abuliche, asteniche, labili di umore, anancastiche, immature, tossicofiliche, sessualmente deviate, chiaramente emergenti, senza implicanze sociopatiche; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 42.

     a) Le psicosi croniche (schizofreniche, distimiche, deliranti, ecc.) ed i loro esiti.

     Se in fase di compensazione o di remissione clinica saranno valutate sulla base di idonei atti sanitari rilasciati da istituzioni pubbliche.

     b) Le turbe psichiche in esito a psicosi acute (tossiche, infettive, post-traumatiche, ecc.); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

XIII - OFTALMOLOGIA

 

          Art. 43. (M)

     a) La blefaroptosi, anche se unilaterale, di tale grado da impedire o disturbare notevolmente la visione; per le forme acquisite, trascorso il periodo della rivedibilità.

     b) Il blefarospasmo persistente, anche se unilaterale, di tale grado da impedire o disturbare la visione.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 44. (M)

     a) La divisione della palpebra a tutto spessore (coloboma palpebrale).

     b) L'aderenza dei bordi palpebrali fra loro (anchiloblefaro).

     c) La permanente divaricazione delle palpebre (lagoftalmo).

     d) Il rovesciamento della palpebra all'esterno (ectropion).

     e) Il rovesciamento della palpebra all'interno (entropion).

     f) L'aderenza della palpebra con il bulbo oculare (simblefaro).

     g) L'anomala direzione delle ciglia verso il bulbo oculare (trichiasi) e la presenza di una seconda fila di ciglia sul bordo posteriore della palpebra (districhiasi).

     Per tutte queste imperfezioni il provvedimento sarà preso quando esse, anche se limitate ad un solo occhio, siano di tale grado da produrre deformità, ovvero da riuscire di grave impedimento alla funzione visiva, ovvero da limitare i movimenti del globo oculare o da cagionare permanente irritazione oculare.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 45. (M)

     La blefarite cronica grave; trascorso il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 46. (M)

     a) Le malformazioni gravi delle ghiandole e delle vie lacrimali.

     b) Le malattie croniche delle ghiandole e delle vie lacrimali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 47.

     a) La congiuntivite granulomatosa (tracoma) in fase attiva.

     b) Le altre congiuntiviti croniche gravi; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 

          Art. 48. (M)

     I disturbi della motilità dei muscoli oculari estrinseci quando comportino diplopia o abbiano ridotto l'acutezza visiva al grado indicato dall'art. 51; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 49.

     La mancanza o l'atrofia manifesta di un bulbo oculare.

     Avvertenza: Il giudizio di inabilità potrà essere espresso senza esame personale in base ad attestazione del capo dell'amministrazione comunale.

 

          Art. 50.

     L'esoftalmo, anche se monolaterale, causato da produzioni neoplastiche od infiammatorie croniche dell'orbita o da dilatazione aneurismatica dei vasi retrobulbari (esoftalmo pulsante).

     Dopo osservazione.

 

          Art. 51.

     a) Le malformazioni di notevole entità, gli esiti di lesioni e le malattie gravi del bulbo oculare e i loro esiti che producano importanti alterazioni anatomiche o funzionali.

     b) Le imperfezioni e gli esiti di malattie o di traumi del bulbo oculare che, corretto l'eventuale vizio di rifrazione, riducano l'acutezza visiva ai gradi sotto indicati:

     meno di 7/10 complessivi;

     meno di 2/10 in un occhio.

     Trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     Avvertenza: Nei casi di cecità assoluta, bilaterale e permanente, legalmente comprovata, il soggetto può essere dichiarato inabile senza visita personale.

 

          Art. 52.

     Le riduzioni del campo visivo, anche monoculari, quando comportino la perdita della visione laterale.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 53.

     L'emeralopia anche senza alterazioni evidenti delle membrane profonde dell'occhio, con l'integrazione, se necessario, di idonea documentazione sanitaria rilasciata da istituzioni pubbliche.

 

          Art. 54.

     a) La miopia, senza o con astigmatismo, che superi in entrambi gli occhi le otto diottrie, anche in un solo meridiano, o che, pur essendo di grado inferiore, si accompagni ad alterazioni estese della coroide e della retina o a riduzione dell'acutezza visiva al grado indicato dall'art. 51.

     b) L'ipermetropia, senza o con astigmatismo, che superi in entrambi gli occhi le sette diottrie anche in un solo meridiano, o che, pur essendo di grado inferiore, si accompagni a riduzione dell'acutezza visiva al grado indicato dall'art. 51.

     c) L'astigmatismo misto in cui la somma delle componenti (miopica ed ipermetropica) superi in entrambi gli occhi le cinque diottrie oppure, se di grado inferiore, si accompagni a riduzione dell'acutezza visiva al grado indicato dall'art. 51.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     Avvertenza: La determinazione della rifrazione deve essere fatta con il metodo schiascopico, ad accomodazione inerte.

 

          Art. 55.

     Le forme di anisometropia in cui, dopo la migliore correzione utilizzabile dal soggetto, l'acutezza visiva sia ridotta nei limiti indicati dall'art. 51.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

XIV - OTORINOLARINGOIATRIA

 

          Art. 56.

     Le gravi malformazioni ed alterazioni acquisite dell'orecchio esterno (mancanza totale ed esiti deturpanti di lesioni del padiglione auricolare, macro e microtia di notevole grado, atresia del condotto, ecc.).

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 57.

     a) L'otite media purulenta cronica anche se monolaterale.

     b) I processi flogistici cronici in esito ad interventi sull'orecchio medio (antroatticotomie, atticotomie, timpanoplastiche, interventi ricostruttivi e protesici della catena ossiculare, ecc.); trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 58.

     Le affezioni organico-funzionali evidenti del labirinto vestibolare; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 59.

     a) La sordità unilaterale (perdita uditiva superiore a 90 dB) quando vi sia perdita di percezione uditiva oltre i 15 dB dall'altro lato.

     b) Le ipoacusie bilaterali permanenti con percentuale totale di perdita di udito all'audizione biauricolare (P.P.T.) superiore al 40% corrispondente ai seguenti livelli audiometrici indicativi:

     - So > 35dB da un lato con So > 40 dB dall’altro lato

     - So > 30 dB da un lato con So > 75 dB dall’altro lato

     Avvertenza: So = soglia audiometrica media sulle frequenze 500-1000-2000-4000 Hz (orientativa)

     La perdita percentuale totale di udito (P.P.T.) si determina con la seguente formula

 

P.P.T. = [(orecchio migliore x 7) + (orecchio peggiore)] / 8

 

     sommando in ciascun orecchio i valori percentuali di perdita uditiva attribuiti nella seguente tabella alle soglie audiometriche rilevate:

 

 

Hz

 

dB

500

1000

2000

4000

V.O.C.

 

%

 

 

 

 

0

0

0

0

0

a metri 20

5

1,25

1,50

2

0,25

a metri 10

10

2,50

3,00

4

0,50

a metri 8

15

3,75

4,50

6

0,75

a metri 7

20

5,00

6,00

8

1,00

a metri 6

25

6,25

7,50

10

1,25

a metri 5

30

7,50

9,00

12

1,50

a metri 4

35

8,75

10,50

14

1,75

a metri 3

40

10,00

12,00

16

2,00

a metri 2,5

45

11,25

13,50

18

2,25

a metri 2

50

12,50

15,00

20

2,50

a metri 1,5

55

13,75

16,50

22

2,75

a metri 1

60

15,00

18,00

24

3,00

a metri 0,5

65

16,25

19,50

26

3,25

 

70

17,50

21,00

28

3,50

a metri 0,25

75

18,75

22,50

30

3,75

 

80

20,00

24,00

32

4,00

ad concam

85

21,25

25,50

34

4,25

inintellegibilità per la voce articolata

90

22,50

27,00

36

4,50

 

95

23,73

28,50

38

4,75

 

100

25,00

30,00

40

5,00

 

 

     La scala comparativa delle distanze di percezione della voce ordinaria di conversazione (V.O.C.) è riportata a puro valore orientativo.

 

          Art. 60.

     a) Il sordomutismo ed il mutismo.

     Avvertenza: Nei casi comprovati da idonei atti sanitari rilasciati da istituzioni pubbliche, il giudizio potrà essere pronunciato senza esame personale dell'iscritto.

     b) I disturbi della favella gravi e permanenti.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 61.

     a) Le malformazioni, le alterazioni acquisite e le affezioni croniche della piramide e delle fosse nasali che producano notevole deformità o gravi disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     b) L'ozena.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 62.

     Le sinusiti purulente croniche e le sinusiti iperplastiche; trascorso, ove occorra il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 63. (M)

     a) Le tonsilliti croniche con evidente azione focale (sofferenza renale, cardiaca, articolare, ecc.); trascorso, ove occorra il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

     b) L'ipertrofia tonsillare di grado elevato con notevole restringimento orofaringeo e con grave disturbo funzionale.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 64.

     Le malformazioni, gli esiti di lesioni e le malattie croniche della faringe e dell'esofago che producano gravi disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 65.

     Le malformazioni, gli esiti di lesioni e le malattie croniche della laringe e della trachea, con importanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

 

          Art. 66.

     a) Il gozzo voluminoso.

     b) Il gozzo anche non voluminoso quando si accompagni a disturbi della fonazione, della deglutizione o della respirazione.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     c) Il gozzo endotoracico.

     Dopo osservazione.

     d) Le malattie gravi della tiroide ed i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Dopo osservazione.

 

XV - DERMATOLOGIA

 

          Art. 67.

     a) Le alterazioni congenite e le malattie croniche della cute, le teleangectasie e le chiazze discromiche del volto, estese o gravi o deturpanti o che, per la sede, determinino notevoli disturbi funzionali.

     b) L'alopecia estesa e deturpante.

     c) L'iperidrosi estesamente macerante dei piedi; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 68. (M)

     Le ulcere e le fistole congenite od acquisite che, per sede ed estensione, comportino apprezzabili disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 69. (M)

     Le cicatrici quando per sede, estensione o aderenze con tessuti sottostanti disturbino i movimenti o la funzione di organi importanti ovvero siano facili ad ulcerarsi o siano deturpanti.

 

XVI - APPARATO LOCOMOTORIO

 

          Art. 70. (M)

     a) Le malattie croniche e gli esiti di lesioni delle aponeurosi (fibromatosi palmare o plantare, retrazioni, ernie muscolari, ecc.).

     b) Le malformazioni, le malattie croniche e gli esiti di lesioni traumatiche dei muscoli (agenesie, contratture permanenti, miositi, rotture muscolari, ecc.).

     c) Le malattie croniche e gli esiti di lesioni traumatiche dei tendini e delle borse (tenosinoviti, retrazioni, aderenze, disinserzioni, rotture, lussazioni tendinee, ecc.).

     In tutti i casi quando producano importanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 71.

     Le alterazioni di sviluppo e sistematiche, le malattie croniche e gli esiti di affezioni acute delle ossa (infiammatorie, endocrino-metaboliche, le osteodistrofie, le osteonecrosi, le osteocondrosi) che comportino gravi alterazioni morfo-funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 72.

     Le malformazioni, le malattie croniche (infiammatorie, degenerative, dismetaboliche) e gli esiti di affezioni acute delle articolazioni, che siano causa di importanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 73. (M)

     a) Gli esiti di lesioni traumatiche delle ossa e delle articolazioni (fratture viziosamente consolidate, ritardi di consolidazione, pseudoartrosi; atrofia ossea o muscolare, rigidità articolari ed anchilosi, presenza di mezzi di osteosintesi con segni clinici o radiologici di intolleranza) che siano causa di importanti disturbi funzionali.

     b) Le sindromi meniscosiche croniche e le lesioni capsulolegamentose con notevoli disturbi funzionali.

     In tutti i casi, trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 74.

     a) Le lussazioni inveterate e le lussazioni abituali a carico di articolazioni importanti.

     b) Gli esiti di trattamento chirurgico per lussazioni di articolazioni importanti con notevoli alterazioni morfo-funzionali.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

     c) I corpi mobili articolari che siano causa di notevoli disturbi funzionali.

     Dopo osservazione.

 

          Art. 75.

     a) Le gravi malformazioni del rachide.

     b) Le deformazioni della colonna vertebrale di grado notevole (deviazioni assiali marcate, sinostosi, schisi ampia di almeno due archi vertebrali, spondilolisi, spondilolistesi).

     c) Le malattie del rachide ed i loro esiti, con marcate alterazioni strutturali (osteocondriti gravi, spondilosi deformante, spondiloartrite anchilosante, discopatie con segni di sofferenza radicolare).

     Avvertenza: Il portatore di gibbo manifesto potrà essere dichiarato inabile senza esame personale, sulla scorta di documentazione probatoria del capo dell'amministrazione comunale.

 

          Art. 76.

     La mancanza anatomica di una mano o di un piede.

     Avvertenza: Il giudizio di inabilità potrà essere espresso senza l'esame personale, sulla scorta di documentazione probatoria del capo dell'amministrazione comunale.

 

          Art. 77.

     La perdita funzionale di una mano o di un piede.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 78.

     La mancanza anatomica o la perdita funzionale totale:

     a) di un pollice o della falange ungueale di entrambi i pollici;

     b) di due dita di una mano;

     c) di un indice e delle ultime due falangi dell'altro indice;

     d) della falange ungueale di un pollice e dell'indice di una mano;

     e) delle ultime due falangi di un indice insieme con quella delle falangi ungueali di altre due dita di una mano escluso il pollice;

     f) delle ultime due falangi di quattro dita fra le due mani escluso l'indice;

     g) delle falangi ungueali delle ultime quattro dita di una mano;

     h) delle falangi ungueali di tre dita fra le due mani compresa quella di un pollice;

     i) delle falangi ungueali di sei dita fra le due mani, escluse quelle dei pollici.

     Nei casi dubbi, e sempre nei casi di perdita funzionale, dopo osservazione.

     Avvertenza: La mancanza della maggior parte di una falange deve essere equiparata alla mancanza totale della stessa.

 

          Art. 79.

     La mancanza anatomica o la perdita funzionale:

     a) di un alluce;

     b) di due dita di un piede.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 80.

     La sproporzione di lunghezza fra gli arti inferiori di almeno tre centimetri.

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

          Art. 81.

     a) Le deformità gravi congenite o acquisite degli arti.

     b) Il ginocchio valgo, varo o recurvato di grado notevole.

     c) Il piede cavo di grado elevato, il piede torto, il piede piatto con marcata pronazione.

     d) Le malformazioni delle dita del piede che impediscano l'uso della comune calzatura (alluce valgo e dita a martello con sub-lussazione metatarso-falangea, dita sovrannumerarie, ecc.).

     Nei casi dubbi dopo osservazione.

 

XVII - ALTRE CAUSE DI NON IDONEITA'

 

          Art. 82.

     a) Le imperfezioni e le infermità non specificate negli articoli dell'elenco ma che rendano palesemente il soggetto non idoneo al servizio militare; trascorso, ove occorra, il periodo della rivedibilità.

     b) Il complesso di imperfezioni e/o infermità che, specificate o non negli articoli dell'elenco, non raggiungono, considerate singolarmente, il grado richiesto per la riforma ma che, in concorso tra loro, rendono il soggetto palesemente non idoneo al servizio militare.

     In tutti i casi dopo osservazione.

 


[1] Abrogato dall'art. 2269 del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66.