§ 4.4.21 - L.R. 22 febbraio 1994, n. 4.
Istituzione del Servizio volontario di vigilanza ecologica.


Settore:Codici regionali
Regione:Umbria
Materia:4. assetto del territorio e dell'ambiente
Capitolo:4.4 tutela dell'ambiente
Data:22/02/1994
Numero:4


Sommario
Art. 1.  (Finalità).
Art. 2.  (Compiti).
Art. 3.  (Enti organizzatori del servizio).
Art. 4.  (Compiti degli enti organizzatori).
Art. 5.  (Corsi di formazione ed aggiornamento).
Art. 6.  (Nomina a guardia giurata).
Art. 7.  (Incarico di guardia ecologica volontaria).
Art. 8.  (Doveri delle guardie ecologiche volontarie).
Art. 9.  (Revoca e sospensione del servizio).
Art. 10.  (Funzioni regionali di indirizzo e coordinamento).
Art. 11.  (Comitato regionale di coordinamento).
Art. 12.  (Piano finanziario).
Art. 13.  (Norma transitoria).
Art. 14.  (Norma finanziaria).


§ 4.4.21 - L.R. 22 febbraio 1994, n. 4.

Istituzione del Servizio volontario di vigilanza ecologica.

(B.U. n. 9 del 2 marzo 1994).

 

Art. 1. (Finalità).

     1. La Regione in attuazione dell'art. 9 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 e dell'art. 20 dello Statuto, istituisce il servizio volontario di vigilanza ecologica per le seguenti specifiche finalità:

     a) diffondere la conoscenza ed il rispetto dei valori ambientali;

     b) promuovere l'informazione sulla legislazione vigente in materia di tutela ambientale;

     c) concorrere con le istituzioni pubbliche alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e dell'ambiente;

     d) accertare le violazioni di disposizioni in materia ecologica, ai sensi della legge regionale 30 maggio 1983, n. 15;

     e) collaborare, offrendo la propria disponibilità alle autorità competenti, in caso di pubbliche calamità o di emergenze di carattere ecologico.

     2. Il servizio è svolto dalle guardie ecologiche volontarie con le modalità di cui alla presente legge.

 

     Art. 2. (Compiti).

     1. Le guardie ecologiche volontarie svolgono i seguenti compiti:

     a) educazione ecologica ed ambientale attuata sulla base di programmi di sensibilizzazione ed informazione, in collaborazione con enti ed istituzioni;

     b) sorveglianza negli ambiti destinati a parco regionale, nelle aree di particolare interesse naturalistico ed ambientale, nelle zone destinate a particolari vincoli di tutela, nelle zone in cui sono state accertate e siano presenti entità di particolare valore naturalistico ed ambientale e nelle altre zone ritenute meritevoli di tutela da parte del Comitato regionale, di cui all'art. 11;

     c) vigilanza sui pericoli di degrado ambientale e relative cause, sullo stato di conservazione degli endemismi, dei biotopi e dei geotopi, o di realtà ambientali e paesaggistiche tipiche del territorio umbro;

     d) accertamento delle violazioni di disposizioni in materia ambientale, secondo quanto disposto dall'art. 4 della legge regionale 30 maggio 1983, n. 15.

     2. L'appartenenza al servizio volontario di vigilanza ecologica non dà luogo ad alcun rapporto di lavoro e le relative funzioni sono espletate a titolo gratuito, salvo l'eventuale rimborso delle spese.

 

     Art. 3. (Enti organizzatori del servizio).

     1. L'organizzazione del servizio volontario di vigilanza ecologica è affidata ai seguenti soggetti:

     a) Enti gestori dei parchi per i territori ivi ricompresi;

     b) Regione nella restante parte del territorio regionale [1].

 

     Art. 4. (Compiti degli enti organizzatori).

     1. Gli enti organizzatori del servizio di vigilanza ecologica volontaria provvedono, con le risorse regionali, al funzionamento del servizio medesimo ed in particolare [2]:

     a) nominano il responsabile del servizio di vigilanza ecologica, scelto tra i dipendenti in organico;

     b) approvano programmi annuali di attività, sentiti gli enti o organismi pubblici titolari di competenze in materia di tutela del patrimonio naturale e dell'ambiente;

     c) approvano il regolamento di servizio in conformità a quanto previsto nelle direttive regionali volte ad uniformare il comportamento delle guardie ecologiche volontarie;

     d) organizzano i turni di servizio, contemperando la disponibilità delle guardie ecologiche con le esigenze di tutela ecologica ed ambientale del territorio;

     e) ricevono i rapporti di servizio ed i verbali redatti dalle guardie ecologiche e li trasmettono alle autorità competenti;

     f) vigilano sul regolare espletamento del servizio e l'osservanza degli obblighi di cui all'art. 7 da parte delle guardie ecologiche volontarie, segnalando alla Giunta regionale ogni eventuale irregolarità riscontrata;

     g) stipulano i contratti di assicurazione contro gli infortuni per servizio delle guardie ecologiche volontarie;

     h) predispongono contratti di assicurazione sulla responsabilità civile verso terzi per danni causati dalle guardie ecologiche volontarie nell'espletamento dell'incarico;

     i) provvedono alla dotazione, conservazione e manutenzione dei mezzi necessari all'espletamento del servizio di vigilanza ecologica.

 

     Art. 5. (Corsi di formazione ed aggiornamento).

     1. Gli enti di cui all'art. 3 organizzano corsi di formazione e di aggiornamento sulla base delle modalità e dei termini stabiliti dalla Giunta regionale.

     2. I Comuni che per esigenze di tutela e di vigilanza ambientale, anche degli ambiti urbani, nonché le Comunità montane, che intendano disporre di guardie ecologiche volontarie, rivolgono istanza alla Regione per far organizzare i relativi corsi [3].

     3. Gli interessati inoltrano all'Ente competente domanda di ammissione al corso, comprovando il possesso dei seguenti requisiti:

     a) godimento dei diritti civili e politici;

     b) non aver subito condanna a pena detentiva per delitto non colposo e non essere sottoposti a misure di sicurezza;

     c) non aver subito condanna per qualsiasi tipo di violazione della normativa con finalità di salvaguardia ambientale e naturalistica.

     4. Al termine del corso le aspiranti guardie sostengono presso l'Ente organizzatore un esame teorico-pratico innanzi ad una commissione regionale, nominata con decreto del Presidente della Giunta regionale.

     5. La commissione è composta da:

     a) il presidente dell'Ente organizzatore del corso, o suo delegato, con funzioni di presidente;

     b) un funzionario di pubblica sicurezza, designato dal Prefetto;

     c) un funzionario del Corpo forestale dello Stato distaccato presso la Regione;

     d) un esperto universitario in discipline ecologiche ed ambientali;

     e) un dirigente regionale esperto in discipline giuridiche;

     f) un dirigente dell'ufficio regionale difesa del suolo;

     g) un dirigente regionale del settore parchi ed ambiente;

     h) un dirigente regionale dell'Ufficio foreste.

     In caso di parità di voti prevale il voto del presidente della commissione.

     Le funzioni di segretario della commissione sono svolte da un impiegato regionale di livello non inferiore al sesto.

     6. Ai componenti della commissione d'esame, estranei

all'Amministrazione regionale, compete un gettone di presenza per ciascuna seduta pari a lire 50.000 nette, oltre al rimborso eventuale della trasferta, in misura identica a quella vigente per i dipendenti della carriera direttiva dell'Amministrazione regionale.

 

     Art. 6. (Nomina a guardia giurata).

     1. Il presidente dell'Ente organizzatore del servizio volontario di guardia ecologica presenta istanza al Prefetto territorialmente competente per il rilascio, ai sensi dell'art. 133 del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773, del decreto di approvazione della nomina a guardia giurata di coloro che hanno superato l'esame, di cui al precedente articolo e siano in possesso dei requisiti previsti dall'art. 138 del citato T.U. delle leggi di pubblica sicurezza.

     2. I decreti di approvazione delle nomine di guardia giurata sono trasmessi al Presidente della Giunta regionale per gli adempimenti di cui al successivo articolo.

 

     Art. 7. (Incarico di guardia ecologica volontaria).

     1. L'incarico di guardia ecologica volontaria è attribuito alle guardie giurate con decreto del Presidente della Giunta regionale, nel quale è indicato l'oggetto del potere di accertamento e l'ambito territoriale in cui ciascuna guardia deve operare.

     2. La guardia ecologica volontaria è ammessa all'esercizio delle sue funzioni dopo aver prestato il giuramento innanzi al Pretore, ai sensi dell'art. 250 del R.D. 6 maggio 1940, n. 635.

     3. La guardia ecologica volontaria è agente di polizia amministrativa e titolare dei poteri di cui all'art. 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689.

     4. La guardia ecologica volontaria è dotata di un tesserino di riconoscimento e di un distintivo, conformi al modello approvato dalla Giunta regionale e dal Prefetto, ai sensi dell'art. 254 del R.D. 6 maggio 1940, n. 635.

 

     Art. 8. (Doveri delle guardie ecologiche volontarie).

     1. Le guardie ecologiche volontarie devono:

     a) assicurare almeno 12 ore di servizio ogni mese, dando comunicazione con preavviso quindicinale al responsabile del servizio della disponibilità di giornate e di orari;

     b) prestare il proprio servizio nei modi, orari e località indicati nell'ordine di servizio, redatto dal responsabile;

     c) qualificarsi esibendo il tesserino personale e portare il distintivo, forniti dall'ente responsabile del servizio;

     d) compilare in modo chiaro e completo i rapporti di servizio ed i verbali di accertamento, secondo quanto disposto dalla vigente normativa, facendoli pervenire con la massima tempestività al responsabile del servizio;

     e) usare con cura l'attrezzatura ed i mezzi in dotazione;

     f) partecipare ai corsi di aggiornamento;

     g) collaborare con gli altri servizi di tutela ambientale e con gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria per attività di prevenzione, di controllo, di ricerca e di accertamento di reati commessi contro il patrimonio ambientale;

     h) operare con prudenza, diligenza e perizia nell'espletamento del servizio.

     2. Nell'espletamento dei propri compiti le guardie ecologiche volontarie non possono essere armate, anche se regolarmente autorizzate al porto delle armi.

 

     Art. 9. (Revoca e sospensione del servizio).

     1. Il presidente dell'ente organizzatore del servizio di vigilanza ecologica volontaria è tenuto a segnalare al Presidente della Giunta regionale ed al Prefetto, competente per territorio, ogni irregolarità riscontrata nello svolgimento di compiti assegnati alle guardie ecologiche volontarie, anche ai fini degli eventuali provvedimenti di sospensione o, nei casi più gravi, di revoca dell'incarico.

     2. Il provvedimento adottato dal Presidente della Giunta regionale è comunicato al Prefetto competente per territorio.

 

     Art. 10. (Funzioni regionali di indirizzo e coordinamento).

     1. La Giunta regionale esercita le funzioni di indirizzo, coordinamento e vigilanza, al fine di uniformare le attività degli enti organizzatori il servizio, nonché i comportamenti delle guardie ecologiche volontarie sull'intero territorio regionale, avvalendosi del Comitato regionale di coordinamento.

     2. La Giunta regionale predispone annualmente una relazione per il Consiglio regionale sull'attuazione della presente legge.

     3. E' istituito presso la Regione l'elenco regionale delle guardie ecologiche volontarie, abilitate ai sensi dell'art. 7, all'esercizio delle funzioni di cui alla presente legge.

     4. L'iscrizione all'elenco è disposta d'ufficio all'atto della pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del decreto di cui all'art. 7.

     5. Le eventuali variazioni dell'elenco sono disposte dal Presidente della Giunta regionale.

     6. Copia dell'elenco e delle relative variazioni è trasmesso alla Prefettura competente.

 

     Art. 11. (Comitato regionale di coordinamento). [4]

 

     Art. 12. (Piano finanziario).

     1. Entro il mese di febbraio di ciascun anno gli enti

organizzatori del servizio volontario di vigilanza ecologica trasmettono

alla Giunta regionale un resoconto dell'attività svolta ed i dati

consuntivi della gestione finanziaria dei contributi assegnati dalla

Regione per l'anno precedente.

     2. Entro il 30 settembre gli enti organizzatori devono presentare alla Giunta regionale un dettagliato preventivo di tutte le spese relative all'organizzazione del servizio, articolato in spese per dotazioni strumentali e spese per la promozione e per il funzionamento del servizio medesimo per l'anno successivo.

     3. Nei successivi sessanta giorni la Giunta regionale sentito il Comitato di cui all'art. 11, delibera il piano di riparto dei contributi, destinati dalla legge di approvazione del bilancio regionale, all'organizzazione del servizio volontario di vigilanza ecologica, riservandosi una quota per gli adempimenti di propria competenza, non superiore al venti per cento.

 

     Art. 13. (Norma transitoria).

     1. Fermo restando quanto previsto agli articoli 5 e 6, coloro che hanno già conseguito il titolo di guardia giurata e attestino di aver svolto il servizio volontario di guardia ecologica da almeno un anno dall'entrata in vigore della presente legge, al fine di ottenere il decreto del Presidente della Giunta regionale di cui all'art. 7 devono partecipare ad un corso di formazione per guardie ecologiche volontarie, con esonero dall'esame finale.

     2. Coloro che abbiano conseguito la qualifica di guardia ecologica volontaria in altre Regioni, a seguito del superamento di esami finali relativi a corsi ivi organizzati, e che abbiano ottenuto la residenza in Umbria, sono iscritti, a domanda, nell'elenco di cui all'art. 10.

     3. La nomina dei componenti la Consulta «Sportello verde», nella composizione disciplinata dall'art. 11, è effettuata entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

 

     Art. 14. (Norma finanziaria).

     1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata per l'anno 1994 la spesa di lire 100.000.000, da iscrivere, sia in termini di competenza che di cassa, al cap. 5852 di nuova istituzione nello stato di previsione della spesa del bilancio 1994, denominato: «Contributi della Regione per l'organizzazione e gestione del Servizio volontario di vigilanza ecologica».

     2. All'onere di cui al precedente comma 1, si fa fronte con la disponibilità che sarà appositamente prevista nel fondo globale del cap. 6120 dello stato di previsione della spesa per il 1994.

     3. La Giunta regionale - a norma dell'art. 28, comma 2, della legge regionale di contabilità 3 maggio 1978, n. 23 - è autorizzata ad apportare al bilancio medesimo le conseguenti variazioni sia in termini di competenza che di cassa.

     4. Per gli anni 1995 e successivi l'entità della spesa sarà annualmente stabilita a norma dell'art. 5 della legge regionale di contabilità 3 maggio 1978, n. 23 - con legge di bilancio.

 

 


[1] Lettera così modificata dall'art. 2 della L.R. 28 dicembre 2017, n. 20.

[2] Alinea così modificato dall'art. 3 della L.R. 28 dicembre 2017, n. 20.

[3] Comma così modificato dall'art. 4 della L.R. 28 dicembre 2017, n. 20.

[4] Articolo abrogato dall'art. 51 della L.R. 21 ottobre 1997, n. 31.