§ 17.2.3 – Regolamento 29 maggio 2000, n. 1346.
Regolamento (CE) n. 1346/2000 del Consiglio relativo alle procedure di insolvenza.


Settore:Normativa europea
Materia:17. libera circolazione, cooperazione giudiziaria, diritto asilo
Capitolo:17.2 cooperazione giudiziaria in materia civile
Data:29/05/2000
Numero:1346


Sommario
Art. 1.  Campo d'applicazione.
Art. 2.  Definizioni.
Art. 3.  Competenza internazionale.
Art. 4.  Legge applicabile.
Art. 5.  Diritti reali dei terzi.
Art. 6.  Compensazione.
Art. 7.  Riserva di proprietà.
Art. 8.  Contratto relativo a un bene immobile.
Art. 9.  Sistemi di pagamento e mercati finanziari.
Art. 10.  Contratti di lavoro.
Art. 11.  Effetti sui diritti soggetti a iscrizione nei pubblici registri.
Art. 12.  Brevetti e marchi comunitari.
Art. 13.  Atti pregiudizievoli.
Art. 14.  Tutela del terzo acquirente.
Art. 15.  Effetti della procedura di insolvenza sui procedimenti pendenti.
Art. 16.  Principio.
Art. 17.  Effetti del riconoscimento.
Art. 18.  Poteri del curatore.
Art. 19.  Prova della nomina del curatore.
Art. 20.  Restituzione e imputazione.
Art. 21.  Pubblicità.
Art. 22.  Annotazione in un pubblico registro.
Art. 23.  Spese.
Art. 24.  Prestazioni a favore del debitore.
Art. 25.  Riconoscimento e carattere esecutivo di altre decisioni.
Art. 26.  Ordine pubblico.
Art. 27.  Apertura.
Art. 28.  Legge applicabile.
Art. 29.  Diritto di chiedere l'apertura.
Art. 30.  Anticipo delle spese.
Art. 31.  Obbligo di collaborazione e d'informazione.
Art. 32.  Esercizio dei diritti dei creditori.
Art. 33.  Sospensione della liquidazione.
Art. 34.  Misure che pongono fine alla procedura secondaria di insolvenza.
Art. 35.  Residuo dell'attivo della procedura secondaria.
Art. 36.  Apertura successiva della procedura principale.
Art. 37.  Conversione della procedura precedente.
Art. 38.  Provvedimenti conservativi.
Art. 39.  Diritto di insinuazione dei crediti.
Art. 40.  Obbligo di informare i creditori.
Art. 41.  Contenuto dell'insinuazione del credito.
Art. 42.  Lingue.
Art. 43.  Applicazione nel tempo.
Art. 44.  Rapporti con le convenzioni.
Art. 45.  Modifica degli allegati.
Art. 46.  Relazioni.
Art. 47.  Entrata in vigore.


§ 17.2.3 – Regolamento 29 maggio 2000, n. 1346. [1]

Regolamento (CE) n. 1346/2000 del Consiglio relativo alle procedure di insolvenza.

(G.U.C.E. 30 giugno 2000, n. L 160).

 

CAPITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

 

Art. 1. Campo d'applicazione.

     1. Il presente regolamento si applica alle procedure concorsuali fondate sull'insolvenza del debitore che comportano lo spossessamento parziale o totale del debitore stesso e la designazione di un curatore.

     2. Il presente regolamento non si applica alle procedure di insolvenza che riguardano le imprese assicuratrici o gli enti creditizi, le imprese d'investimento che forniscono servizi che implicano la detenzione di fondi o di valori mobiliari di terzi, agli organismi d'investimento collettivo.

 

     Art. 2. Definizioni.

     Ai fini del presente regolamento, s'intende per:

     a) "Procedura di insolvenza", le procedure concorsuali di cui all'articolo 1, paragrafo 1. L'elenco di tali procedure figura nell'allegato A;

     b) "Curatore", qualsiasi persona o organo la cui funzione è di amministrare o liquidare i beni dei quali il debitore è spossessato o di sorvegliare la gestione dei suoi affari. L'elenco di tali persone e organi figura nell'allegato C;

     c) "Procedura di liquidazione", una procedura d'insolvenza ai sensi della lettera a), che comporta la liquidazione dei beni del debitore, anche se la procedura è chiusa in seguito ad un concordato o ad altra misura che ponga fine all'insolvenza o è chiusa a causa di insufficienza dell'attivo. L'elenco di tali procedure figura nell'allegato B;

     d) "Giudice", l'organo giudiziario o qualsiasi altra competente di uno Stato membro legittimata ad aprire una procedura di insolvenza o a prendere decisioni nel corso di questa;

     e) "Decisione", in relazione all'apertura di una procedura d'insolvenza o alla nomina di un curatore, la decisione di qualsiasi giudice competente a aprire tale procedura o a nominare un curatore;

     f) "Momento in cui è aperta la procedura di insolvenza", il momento in cui la decisione di apertura, sia essa definitiva o meno, comincia a produrre effetti;

     g) "Stato membro in cui si trova un bene",

     - per i beni materiali, lo Stato membro nel cui territorio si trova il bene,

     - per i beni e i diritti che il proprietario o titolare deve far iscrivere in un pubblico registro, lo Stato membro sotto la cui autorità si tiene il registro,

     - per i crediti, lo Stato membro nel cui territorio si trova il centro degli interessi principali del terzo debitore, stabilito all'articolo 3, paragrafo 1;

     h) "Dipendenza", qualsiasi luogo di operazioni in cui il debitore esercita in maniera non transitoria un'attività economica con mezzi umani e con beni.

 

     Art. 3. Competenza internazionale.

     1. Sono competenti ad aprire la procedura di insolvenza i giudici dello Stato membro nel cui territorio è situato il centro degli interessi principali del debitore. Per le società e le persone giuridiche si presume che il centro degli interessi principali sia, fino a prova contraria, il luogo in cui si trova la sede statutaria.

     2. Se il centro degli interessi principali del debitore è situato nel territorio di uno Stato membro, i giudici di un altro Stato membro sono competenti ad aprire una procedura di insolvenza nei confronti del debitore solo se questi possiede una dipendenza nel territorio di tale altro Stato membro. Gli effetti di tale procedura sono limitati ai beni del debitore che si trovano in tale territorio.

     3. Se è aperta una procedura di insolvenza ai sensi del paragrafo 1, le procedure d'insolvenza aperte successivamente ai sensi del paragrafo 2 sono procedure secondarie. Tale procedura è obbligatoriamente una procedura di liquidazione.

     4. Una procedura d'insolvenza territoriale di cui al paragrafo 2 può aver luogo prima dell'apertura di una procedura principale d'insolvenza di cui al paragrafo 1 soltanto nei seguenti casi:

     a) allorché, in forza delle condizioni previste dalla legislazione dello Stato membro in cui si trova il centro degli interessi principali del debitore, non si può aprire una procedura d'insolvenza di cui al paragrafo 1,

ovvero

     b) allorché l'apertura della procedura territoriale d'insolvenza è richiesta da un creditore il cui domicilio, residenza abituale o sede è situata nello Stato membro nel quale si trova la dipendenza in questione, ovvero il cui credito deriva dall'esercizio di tale dipendenza.

 

     Art. 4. Legge applicabile.

     1. Salvo disposizione contraria del presente regolamento, si applica alla procedura di insolvenza e ai suoi effetti la legge dello Stato membro nel cui territorio è aperta la procedura, in appresso denominato "Stato di apertura".

     2. La legge dello Stato di apertura determina le condizioni di apertura, lo svolgimento e la chiusura della procedura di insolvenza. Essa determina in particolare:

     a) i debitori che per la loro qualità possono essere assoggettati ad una procedura di insolvenza;

     b) i beni che sono oggetto di spossessamento e la sorte dei beni acquisiti dal debitore dopo l'apertura della procedura di insolvenza;

     c) i poteri, rispettivamente, del debitore e del curatore;

     d) le condizioni di opponibilità della compensazione;

     e) gli effetti della procedura di insolvenza sui contratti in corso di cui il debitore è parte;

     f) gli effetti della procedura di insolvenza sulle azioni giudiziarie individuali, salvo che per i procedimenti pendenti;

     g) i crediti da insinuare nel passivo del debitore e la sorte di quelli successivi all'apertura della procedura di insolvenza;

     h) le disposizioni relative all'insinuazione, alla verifica e all'ammissione dei crediti;

     i) le disposizioni relative alla ripartizione del ricavato della liquidazione dei beni, il grado dei crediti e i diritti dei creditori che sono stati in parte soddisfatti dopo l'apertura della procedura di insolvenza in virtù di un diritto reale o a seguito di compensazione;

     j) le condizioni e gli effetti della chiusura della procedura di insolvenza, in particolare, mediante concordato;

     k) i diritti dei creditori dopo la chiusura della procedura di insolvenza;

     l) l'onere delle spese derivanti dalla procedura di insolvenza;

     m) le disposizioni relative alla nullità, all'annullamento o all'inopponibilità degli atti pregiudizievoli per la massa dei creditori.

 

     Art. 5. Diritti reali dei terzi.

     1. L'apertura della procedura di insolvenza non pregiudica il diritto reale del creditore o del terzo sui beni materiali o immateriali, mobili o immobili, siano essi beni determinati o universalità di beni indeterminati variabili nel tempo di proprietà del debitore che al momento dell'apertura della procedura si trovano nel territorio di un altro Stato membro.

     2. I diritti di cui al paragrafo 1 sono, in particolare, i seguenti:

     a) il diritto di liquidare o di far liquidare il bene e di essere soddisfatto sul ricavato o sui frutti del bene stesso, in particolare in virtù di un pegno o di un'ipoteca;

     b) il diritto esclusivo di recuperare il credito, in particolare in seguito alla costituzione di un pegno o alla cessione di tale credito a titolo di garanzia;

     c) il diritto di esigere il bene e chiederne la restituzione al debitore o a chiunque lo detenga e/o lo abbia in godimento contro la volontà dell'avente diritto;

     d) il diritto reale di acquistare i frutti di un bene.

     3. + assimilato a un diritto reale il diritto, iscritto in un pubblico registro e opponibile a terzi, che consente di ottenere un diritto reale ai sensi del paragrafo 1.

     4. La disposizione di cui al paragrafo 1 non pregiudica le azioni di annullamento, di nullità o di inopponibilità di cui all'articolo 4, paragrafo 2, lettera m).

 

     Art. 6. Compensazione.

     1. L'apertura della procedura di insolvenza non pregiudica il diritto del creditore di invocare la compensazione del proprio credito con il credito del debitore, quando la compensazione è consentita dalla legge applicabile al credito del debitore insolvente.

     2. La disposizione di cui al paragrafo 1 non osta alle azioni di annullamento, di nullità o di inopponibilità di cui all'articolo 4, paragrafo 2, lettera m).

 

     Art. 7. Riserva di proprietà.

     1. L'apertura della procedura di insolvenza nei confronti dell'acquirente di un bene non pregiudica i diritti del venditore fondati sulla riserva di proprietà allorché il bene, nel momento in cui è aperta la procedura, si trova nel territorio di uno Stato diverso dallo Stato di apertura.

     2. L'apertura della procedura di insolvenza nei confronti del venditore di un bene dopo la consegna di quest'ultimo non costituisce causa di scioglimento del contratto di vendita, né impedisce che l'acquirente ne acquisti la proprietà qualora, nel momento in cui è aperta la procedura, esso si trovi nel territorio di uno Stato membro diverso dallo Stato di apertura.

     3. Le disposizioni di cui ai paragrafi 1 e 2 non ostano alle azioni di annullamento, di nullità di inopponibilità di cui all'articolo 4, paragrafo 2, lettera m).

 

     Art. 8. Contratto relativo a un bene immobile.

     Gli effetti della procedura di insolvenza su un contratto che dà diritto di acquistare un bene immobile o di goderne sono disciplinati esclusivamente dalla legge dello Stato membro nel cui territorio il bene è situato.

 

     Art. 9. Sistemi di pagamento e mercati finanziari.

     1. Fatto salvo l'articolo 5, gli effetti della procedura di insolvenza sui diritti e sulle obbligazioni dei partecipanti a un sistema di pagamento o di regolamento o a un mercato finanziario sono disciplinati esclusivamente dalla legge dello Stato membro applicabile a tale sistema o mercato.

     2. La disposizione di cui al paragrafo 1 non osta alle azioni di nullità, di annullamento o di inopponibilità dei pagamenti o delle transazioni in virtù della legge applicabile al sistema di pagamento o al mercato finanziario in questione.

 

     Art. 10. Contratti di lavoro.

     Gli effetti della procedura di insolvenza sul contratto e sul rapporto di lavoro sono disciplinati esclusivamente dalla legge dello Stato membro applicabile al contratto di lavoro.

 

     Art. 11. Effetti sui diritti soggetti a iscrizione nei pubblici registri.

     Gli effetti della procedura di insolvenza in ordine ai diritti del debitore su un bene immobile, su una nave o su un aeromobile, soggetti a iscrizione in un pubblico registro, sono disciplinati dalla legge dello Stato membro sotto la cui autorità si tiene il registro.

 

     Art. 12. Brevetti e marchi comunitari.

     Ai fini del presente regolamento un brevetto o un marchio comunitario o un diritto analogo istituito da disposizioni comunitarie possono essere inclusi solo in una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1.

 

     Art. 13. Atti pregiudizievoli.

     Non si applica l'articolo 4, paragrafo 2, lettera m), quando chi ha beneficiato di un atto pregiudizievole per la massa dei creditori prova che:

     - tale atto è soggetto alla legge di uno Stato contraente diverso dallo Stato di apertura,

e che

     - tale legge non consente, nella fattispecie, di impugnare tale atto con alcun mezzo.

 

     Art. 14. Tutela del terzo acquirente.

     Qualora, per effetto di un atto concluso dopo l'apertura della procedura di insolvenza, il debitore disponga a titolo oneroso

     - di un bene immobile,

     - di una nave o di un aeromobile soggetti all'iscrizione in un pubblico registro

o

     - di valori mobiliari la cui esistenza presuppone l'iscrizione in un registro previsto dalla legge,

la validità di detto atto è disciplinata dalla legge dello Stato nel cui territorio è situato il bene immobile o sotto la cui autorità si tiene il registro.

 

     Art. 15. Effetti della procedura di insolvenza sui procedimenti pendenti.

     Gli effetti della procedura di insolvenza su un procedimento pendente relativo a un bene o a un diritto del quale il debitore è spossessato sono disciplinati esclusivamente dalla legge dello Stato membro nel quale il procedimento è pendente.

 

CAPITOLO II

Riconoscimento della procedura di insolvenza

 

     Art. 16. Principio.

     1. La decisione di apertura della procedura di insolvenza da parte di un giudice di uno Stato membro, competente in virtù dell'articolo 3, è riconosciuta in tutti gli altri Stati membri non appena essa produce effetto nello Stato in cui la procedura è aperta.

     Tale disposizione si applica anche quando il debitore, per la sua qualità, non può essere assoggettato a una procedura di insolvenza negli altri Stati membri. [2]

     2. Il riconoscimento di una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, non osta all'apertura di una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 2, da parte del giudice di un altro Stato membro. Quest'ultima è una procedura secondaria di insolvenza ai sensi del capitolo III.

 

     Art. 17. Effetti del riconoscimento.

     1. La decisione di apertura di una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, produce in ogni altro Stato membro, senza altra formalità, gli effetti previsti dalla legge dello Stato di apertura, salvo disposizione contraria del presente regolamento e fintantoché, in tale altro Stato membro non è aperta altra procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 2.

     2. Gli effetti della procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 2, non possono essere contestati negli altri Stati membri. Qualsiasi limitazione dei diritti dei creditori, in particolare una dilazione di pagamento o la remissione di un debito risultante da tale procedura, può essere fatta valere per i beni situati nel territorio di un altro Stato membro soltanto nei confronti dei creditori che vi hanno acconsentito.

 

     Art. 18. Poteri del curatore.

     1. Il curatore designato da un giudice competente ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, può esercitare nel territorio di un altro Stato membro tutti i poteri che gli sono attribuiti dalla legge dello Stato di apertura, finché, non vi è stata aperta un'altra procedura di insolvenza o non vi è stata adottata alcuna misura conservativa contraria in seguito a una domanda di apertura di una procedura di insolvenza in tale Stato. In particolare, egli può trasferire, fuori dal territorio dello Stato membro in cui si trovano, i beni del debitore, fatte salve le disposizioni degli articoli 5 e 7.

     2. Il curatore designato dal giudice competente ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, può, in ogni altro Stato membro, far valere in via giudiziaria o in via stragiudiziaria che un bene mobile è stato trasferito dal territorio dello Stato di apertura nel territorio di tale altro Stato membro dopo l'apertura della procedura di insolvenza. Può anche esercitare ogni azione revocatoria che sia nell'interesse dei creditori.

     3. Nell'esercizio dei propri poteri, il curatore deve rispettare la legge dello Stato membro nel cui territorio intende agire e in particolare le modalità di liquidazione dei beni. Tali poteri non possono includere l'impiego di mezzi coercitivi, il diritto di decidere su una controversia o una lite.

 

     Art. 19. Prova della nomina del curatore.

     La nomina del curatore è formalizzata con la presentazione di una copia conforme all'originale della decisione di nomina o di qualsiasi altro certificato rilasciato dal giudice competente.

Può essere richiesta una traduzione nella lingua ufficiale o in una delle lingue ufficiali dello Stato membro nel cui territorio il curatore esercita la sue funzioni. Non è richiesta una legalizzazione o altra formalità analoga.

 

     Art. 20. Restituzione e imputazione.

     1. Il creditore che, dopo l'apertura di una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, ottiene con qualsiasi mezzo, in particolare mediante azioni esecutive, soddisfazione totale o parziale del credito con beni del debitore situati nel territorio di un altro Stato membro, deve restituire al curatore ciò che ha ottenuto, fatte salve le disposizioni degli articoli 5 e 7.

     2. Perché, sia garantita la parità di trattamento dei creditori, il creditore che, in una procedura di insolvenza, abbia recuperato una quota del proprio credito, partecipa ai riparti effettuati in un'altra procedura soltanto allorché i creditori dello stesso grado o della stessa categoria abbiano ottenuto in tale altra procedura una quota equivalente.

 

     Art. 21. Pubblicità.

     1. Il curatore può chiedere che il contenuto essenziale della decisione di apertura della procedura di insolvenza e, se del caso, la decisione che lo nomina siano rese pubbliche negli altri Stati membri secondo le modalità ivi previste. Le misure di pubblicità precisano inoltre l'identità del curatore nominato nonché, se la regola di competenza applicata è quella dell'articolo 3, paragrafo 1, ovvero paragrafo 2.

     2. Tuttavia, ogni Stato membro nel cui territorio si trova una dipendenza del debitore può prevedere la pubblicazione obbligatoria. In tal caso il curatore o l'autorità a ciò legittimata nello Stato membro in cui la procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, è stata aperta, prende le misure necessarie per la pubblicazione.

 

     Art. 22. Annotazione in un pubblico registro.

     1. Il curatore può chiedere che la decisione di apertura di una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, sia annotata nei registri immobiliari, nel registro del commercio o altro pubblico registro tenuto negli altri Stati membri.

     2. Tuttavia, ogni Stato membro può prevedere l'annotazione obbligatoria. In tal caso il curatore o l'autorità a ciò legittimata nello Stato membro in cui la procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, è stata aperta, prende le misure necessarie per l'annotazione.

 

     Art. 23. Spese.

     Le spese per le misure di pubblicità e di annotazione di cui agli articoli 21 e 22 sono considerate spese della procedura.

 

     Art. 24. Prestazioni a favore del debitore.

     1. Colui che in uno Stato membro adempie un'obbligazione a favore del debitore assoggettato a una procedura di insolvenza aperta in un altro Stato membro, laddove avrebbe dovuto eseguirla a favore del curatore della procedura, è liberato se non era informato dell'apertura della procedura.

     2. Sino a prova contraria, si presume che colui il quale adempie la propria obbligazione prima delle misure di pubblicità di cui all'articolo 21 non fosse a conoscenza dell'apertura della procedura di insolvenza, si presume invece, sino a prova contraria, che colui il quale l'abbia eseguita dopo le misure di pubblicità fosse a conoscenza dell'apertura della procedura.

 

     Art. 25. Riconoscimento e carattere esecutivo di altre decisioni.

     1. Le decisioni relative allo svolgimento e alla chiusura di una procedura di insolvenza pronunciate da un giudice la cui decisione di apertura è riconosciuta a norma dell'articolo 16, nonché, il concordato approvato da detto giudice, sono egualmente riconosciute senza altra formalità. Le decisioni sono eseguite a norma degli articoli da 31 a 51 eccezion fatta per l'articolo 34, secondo comma, della convenzione di Bruxelles concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, modificata dalle convenzioni di adesione a detta convenzione.

La disposizione di cui al primo comma si applica inoltre alle decisioni che derivano direttamente dalla procedura di insolvenza e le sono strettamente connesse, anche se sono prese da altro giudice.

La disposizione di cui al primo comma si applica anche alle decisioni riguardanti i provvedimenti conservativi presi successivamente alla richiesta d'apertura di una procedura d'insolvenza.

     2. Il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni diverse da quelle di cui al paragrafo 1 si effettuano secondo le disposizioni della convenzione di cui al paragrafo 1, ove questa si applichi.

3. Gli Stati membri non sono obbligati a riconoscere ed a rendere esecutiva una decisione di cui al paragrafo 1 che abbia come effetto una limitazione della libertà personale o del segreto postale.

 

     Art. 26. Ordine pubblico. [3]

     Uno Stato membro può rifiutarsi di riconoscere una procedura di insolvenza aperta in un altro Stato membro o di eseguire una decisione presa nell'ambito di detta procedura, qualora il riconoscimento o l'esecuzione possano produrre effetti palesemente contrari all'ordine pubblico, in particolare ai principi fondamenti o ai diritti e alle libertà personali sanciti dalla costituzione.

 

CAPITOLO III

Procedure secondarie di insolvenza

 

     Art. 27. Apertura.

     La procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, aperta da un giudice di uno Stato membro e riconosciuta in un altro Stato membro (procedura principale) permette di aprire, in quest'altro Stato membro, i cui giudici siano competenti ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, una procedura secondaria d'insolvenza, senza che in questo altro Stato sia esaminata l'insolvenza del debitore. Tale procedura deve essere una delle procedure che figurano nell'allegato B. I suoi effetti sono limitati ai beni del debitore situati in tale altro Stato membro.

 

     Art. 28. Legge applicabile.

     Salvo disposizioni contrarie del presente regolamento, si applica alla procedura secondaria la legge dello Stato membro nel cui territorio questa è aperta.

 

     Art. 29. Diritto di chiedere l'apertura.

     L'apertura di una procedura secondaria può essere chiesta:

     a) dal curatore della procedura principale;

     b) da qualsiasi altra persona o autorità legittimata a chiedere l'apertura di una procedura di insolvenza secondo la legge dello Stato membro nel cui territorio è chiesta l'apertura della procedura secondaria.

 

     Art. 30. Anticipo delle spese.

     Qualora la legge dello Stato membro in cui è chiesta l'apertura di una procedura secondaria esiga che l'attivo del debitore sia sufficiente per coprire in tutto o in parte le spese della procedura, il giudice può esigere dal richiedente un anticipo delle spese o una congrua garanzia.

 

     Art. 31. Obbligo di collaborazione e d'informazione.

     1. Salvo disposizioni che limitano la trasmissione di informazioni, il curatore della procedura principale e i curatori delle procedure secondarie devono rispettare l'obbligo d'informazione reciproca. Devono comunicare senza ritardo qualsiasi informazione che possa essere utile all'altra procedura, in particolare la situazione circa l'insinuazione e la verifica dei crediti e i provvedimenti volti a porre fine alla procedura.

     2. Fatte salve le norme applicabili a ciascuna procedura, il curatore della procedura principale e i curatori delle procedure secondarie hanno il dovere della cooperazione reciproca.

     3. Il curatore della procedura secondaria deve dare in tempo utile la possibilità al curatore della procedura principale di presentare proposte riguardanti la liquidazione o qualsiasi altro uso dell'attivo della procedura secondaria.

 

     Art. 32. Esercizio dei diritti dei creditori.

     1. Ogni creditore può insinuare il proprio credito nella procedura principale e in qualsiasi procedura secondaria.

     2. I curatori della procedura principale e delle procedure secondarie insinuano nelle altre procedure i crediti già insinuati nella procedura cui sono preposti, nella misura in cui ciò sia di utilità per i creditori di quest'ultima procedura e fatto salvo il diritto di questi ultimi di opporvisi o di rinunziare all'insinuazione, qualora la legge applicabile lo preveda.

     3. Il curatore di una procedura principale o secondaria è legittimato a partecipare a un'altra procedura di insolvenza allo stesso titolo di qualsiasi creditore e in particolare a partecipare all'assemblea di creditori.

 

     Art. 33. Sospensione della liquidazione.

     1. A richiesta del curatore della procedura principale, il giudice che ha aperto la procedura secondaria sospende in tutto o in parte le operazioni di liquidazione, salva la facoltà di esigere in tal caso dal curatore della procedura principale misure atte a garantire gli interessi dei creditori della procedura secondaria e di taluni gruppi di creditori. La richiesta del curatore della procedura principale può essere respinta solo per mancanza manifesta di interesse dei creditori della procedura principale. La sospensione della liquidazione può essere stabilita per un periodo massimo di tre mesi e prorogata o rinnovata per periodi della stessa durata.

     2. Il giudice di cui al paragrafo 1 pone fine alla sospensione delle operazioni di liquidazione:

     - a richiesta del curatore della procedura principale,

     - d'ufficio, a richiesta di un creditore o a richiesta del curatore della procedura secondaria, in particolare se la misura non è più giustificata dall'interesse dei creditori della procedura principale o della procedura secondaria.

 

     Art. 34. Misure che pongono fine alla procedura secondaria di insolvenza.

     1. Qualora la legge applicabile alla procedura secondaria preveda la possibilità di chiudere la procedura senza liquidazione mediante un piano di risanamento, un concordato o una misura analoga, tale misura è proposta dal curatore della procedura principale.

La chiusura della procedura secondaria mediante una misura di cui al primo comma diventa definitiva soltanto con l'assenso del curatore della procedura principale ovvero, mancando tale assenso, qualora la misura proposta non leda gli interessi finanziari dei creditori della procedura principale.

     2. Qualsiasi limitazione dei diritti dei creditori, quale una dilazione di pagamento o la remissione del debito, derivante dalla misura di cui al paragrafo 1 proposta in una procedura secondaria, può produrre effetti nei confronti dei beni del debitore che non siano oggetto di detta procedura soltanto con l'assenso di tutti i creditori interessati.

     3. Durante la sospensione delle operazioni di liquidazione disposta ai sensi dell'articolo 33, soltanto il curatore della procedura principale, o il debitore con il suo consenso, può proporre nella procedura secondaria una delle misure di cui al paragrafo 1 del presente articolo; non può essere messa ai voti né approvata alcun'altra proposta relativa a tale misura.

 

     Art. 35. Residuo dell'attivo della procedura secondaria.

     Se la liquidazione dell'attivo della procedura secondaria consente di soddisfare tutti i crediti ammessi in questa procedura, il curatore ad essa preposto trasferisce senza ritardo il residuo dell'attivo al curatore della procedura principale.

 

     Art. 36. Apertura successiva della procedura principale.

     Qualora una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 1, sia aperta dopo l'apertura di una procedura di cui all'articolo 3, paragrafo 2, in un diverso Stato contraente, alla procedura aperta per prima si applicano gli articoli da 31 a 35, ove lo stato della procedura lo consenta.

 

     Art. 37. Conversione della procedura precedente.

     Il curatore della procedura principale può chiedere che una procedura figurante nell'allegato A precedentemente aperta in altro Stato contraente sia convertita in una procedura di liquidazione, se tale convenzione si rivela utile per gli interessi dei creditori della procedura principale. Il giudice competente ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, ordina la conversione in una delle procedure dell'allegato B.

 

     Art. 38. Provvedimenti conservativi.

     Allorché, per garantire la conservazione dei beni del debitore, il giudice di uno Stato membro competente ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, nomina un curatore provvisorio ai fini di garantire la conservazione dei beni del debitore, tale curatore provvisorio è legittimato a chiedere tutti i provvedimenti conservativi per i beni del debitore che si trovano in un altro Stato membro, previsti dalla legge di detto Stato, per il periodo che separa la richiesta dalla decisione di apertura di una procedura di insolvenza.

 

CAPITOLO IV

Informazione dei creditori e insinuazione dei loro crediti

 

     Art. 39. Diritto di insinuazione dei crediti.

     Il creditore che ha la residenza abituale, il domicilio o la sede in uno Stato membro diverso dallo Stato di apertura, comprese le autorità fiscali e gli organismi di previdenza sociale degli Stati membri, ha il diritto di insinuare i crediti per iscritto nella procedura di insolvenza.

 

     Art. 40. Obbligo di informare i creditori.

     1. Non appena è aperta una procedura in uno Stato membro, il giudice competente di detto Stato o il curatore da lui nominato informa senza ritardo i creditori conosciuti che hanno la residenza abituale, il domicilio o la sede negli altri Stati membri.

     2. L'informazione, trasmessa mediante una nota individuale, riguarda in particolare i termini da rispettare, le sanzioni previste circa i termini, l'organo o l'autorità legittimati a ricevere l'insinuazione dei crediti e gli altri provvedimenti prescritti. La nota indica anche se i creditori titolari di un privilegio o di una garanzia reale devono insinuare il credito.

 

     Art. 41. Contenuto dell'insinuazione del credito.

     Il creditore invia una copia dei documenti giustificativi, qualora ne esistano, e indica la natura del credito, la data in cui è sorto, e il relativo importo; indica, inoltre, se vanta un privilegio, una garanzia reale o una riserva di proprietà e quali sono i beni che costituiscono la garanzia da lui invocata.

 

     Art. 42. Lingue.

     1. L'informazione di cui all'articolo 40 avviene nella lingua ufficiale o in una delle lingue ufficiali dello Stato di apertura. A tal fine si usa un formulario che reca il titolo "Invito all'insinuazione di un credito. Termine da osservare" in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea.

     2. Ciascun creditore che ha la residenza abituale, il domicilio o la sede in uno Stato membro diverso dallo Stato di apertura, può insinuare il credito nella lingua ufficiale o in una delle lingue ufficiali di questo Stato. Tuttavia, in tal caso, l'insinuazione deve recare, nella lingua ufficiale o in una delle lingue ufficiali dello Stato di apertura, il titolo "Insinuazione di credito". Può essere chiesta al creditore una traduzione nella lingua ufficiale o in una delle lingue ufficiali dello Stato di apertura.

 

CAPITOLO V

Disposizioni transitorie e finali

 

     Art. 43. Applicazione nel tempo.

     Le disposizioni del presente regolamento si applicano soltanto alle procedure di insolvenza aperte dopo la sua entrata in vigore. Gli atti compiuti dal debitore prima dell'entrata in vigore del presente regolamento continuano ad essere disciplinati dalla legge ad essi applicabile al momento del loro compimento.

 

     Art. 44. Rapporti con le convenzioni.

     1. Una volta entrato in vigore, il presente regolamento sostituisce nelle relazioni tra gli Stati membri, per le materie che ne sono oggetto, le convenzioni stipulate fra due o più Stati membri, in particolare:

     a) la convenzione tra il Belgio e la Francia sulla competenza giudiziaria, sull'autorità e sull'esecuzione delle decisioni giudiziarie, dei lodi arbitrali e degli atti autentici, firmata a Parigi l'8 luglio 1899;

     b) la convenzione tra il Belgio e l'Austria sul fallimento, il concordato e la dilazione di pagamento (con protocollo aggiuntivo del 13 giugno 1973), firmata a Bruxelles il 16 luglio 1969;

     c) la convenzione tra il Belgio e i Paesi Bassi sulla competenza giudiziaria territoriale, sul fallimento, sull'autorità e sull'esecuzione delle decisioni giudiziarie, dei lodi arbitrali e degli atti autentici, firmata a Bruxelles il 28 marzo 1925;

     d) il trattato tra la Germania e l'Austria in materia di fallimento e concordato, firmato a Vienna il 25 maggio 1979;

     e) la convenzione tra la Francia e l'Austria sulla competenza giudiziaria, sul riconoscimento e sull'esecuzione delle decisioni in materia di fallimento, firmata a Vienna il 27 febbraio 1979;

     f) la convenzione tra la Francia e l'Italia sull'esecuzione delle sentenze in materia civile e commerciale, firmata a Roma il 3 giugno 1930;

     g) la convenzione tra l'Italia e l'Austria in materia di fallimento e concordato, firmata a Roma il 12 luglio 1977;

     h) la convenzione tra il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica federale di Germania sul reciproco riconoscimento e la reciproca esecuzione delle decisioni giudiziarie e di altri titoli esecutivi in materia civile e commerciale, firmata all'Aia il 30 agosto 1962;

     i) la convenzione tra il Regno Unito e il Regno del Belgio sulla reciproca esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (con il relativo protocollo), firmata a Bruxelles il 2 maggio 1934;

     j) la convenzione tra la Danimarca, la Finlandia, la Norvegia, la Svezia e l'Islanda sul fallimento, firmata a Copenaghen il 7 novembre 1933;

     k) la convenzione europea su determinati aspetti internazionali del fallimento, firmata ad Istanbul il 5 giugno 1990.

     l) la convenzione tra la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia e il Regno di Grecia sul reciproco riconoscimento e la reciproca esecuzione delle sentenze, firmata ad Atene il 18 giugno 1959;

     m) l'accordo tra la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia e la Repubblica d'Austria sul reciproco riconoscimento e la reciproca esecuzione dei lodi e delle decisioni arbitrali in materia commerciale, firmato a Belgrado il 18 marzo 1960;

     n) la convenzione tra la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia e la Repubblica italiana sulla cooperazione giudiziaria in materia civile e amministrativa, firmata a Roma il 3 dicembre 1960;

     o) l'accordo tra la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia e il Regno del Belgio sulla cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale, firmata a Belgrado il 24 settembre 1971;

     p) la convenzione tra il Governo della Jugoslavia e la Francia sul riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze in materia civile e commerciale, firmata a Parigi il 18 maggio 1971;

     q) l'accordo tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica ellenica sull'assistenza giudiziaria in materia civile e penale, firmato ad Atene il 22 ottobre 1980 e ancora in vigore tra la Repubblica ceca e la Grecia;

     r) l'accordo tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica di Cipro sull'assistenza giudiziaria in materia civile e penale, firmato a Nicosia il 23 aprile 1982 e ancora in vigore tra la Repubblica ceca e Cipro;

     s) il trattato tra il Governo della Repubblica socialista cecoslovacca e il Governo della Repubblica francese sull'assistenza giudiziaria e il riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze in materia civile, familiare e commerciale, firmato a Parigi il 10 maggio 1984 e ancora in vigore tra la Repubblica ceca e la Francia;

     t) il trattato tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica italiana sull'assistenza giudiziaria in materia civile e penale, firmato a Praga il 6 dicembre 1985 e ancora in vigore tra la Repubblica ceca e l'Italia;

     u) l'accordo tra la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Estonia e la Repubblica di Lituania sull'assistenza giudiziaria e i rapporti giuridici, firmato a Tallinn l'11 novembre 1992;

     v) l'accordo tra l'Estonia e la Polonia sull'assistenza giudiziaria e i rapporti giuridici in materia civile, del lavoro e penale, firmato a Tallinn il 27 novembre 1998;

     w) l'accordo tra la Repubblica di Lituania e la Repubblica di Polonia sull'assistenza giudiziaria e i rapporti giuridici in materia civile, familiare, del lavoro e penale, firmato a Varsavia il 26 gennaio 1993. [4]

     2. Le convenzioni di cui al paragrafo 1 continuano a produrre effetti nelle materie disciplinate dal presente regolamento per quanto riguarda le procedure iniziate prima dell'entrata in vigore di quest'ultimo.

     3. Il presente regolamento non si applica:

     a) in uno Stato membro qualora sia incompatibile con gli obblighi in materia fallimentare derivanti da una convenzione stipulata da detto Stato con uno o più paesi terzi prima dell'entrata in vigore del presente regolamento,

     b) nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord qualora sia incompatibile con gli obblighi in materia fallimentare e di liquidazione di società insolventi derivanti da accordi con il Commonwealth esistenti al momento dell'entrata in vigore del presente regolamento.

 

     Art. 45. Modifica degli allegati.

     Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su iniziativa di uno Stato membro o su proposta della Commissione, può modificare gli allegati.

 

     Art. 46. Relazioni.

     Non oltre il 1° giugno 2012 e in seguito ogni cinque anni, la Commissione presenta al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale una relazione sull'applicazione del presente regolamento, corredata, se necessario, da proposte di modifica del medesimo.

 

     Art. 47. Entrata in vigore.

     Il presente regolamento entra in vigore il 31 maggio 2002. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

 

 

ALLEGATO A [5]

Procedure di insolvenza di cui all'articolo 2, lettera a)

 

     BELGIË/BELGIQUE

     — Het faillissement/La faillite

     — Het gerechtelijk akkoord/Le concordat judiciaire

     — De collectieve schuldenregeling/Le règlement collectif de dettes

     — De vrijwillige vereffening/La liquidation volontaire

     — De gerechtelijke vereffening/La liquidation judiciaire

     — De voorlopige ontneming van beheer, bepaald in artikel 8 van de faillissementswet/Le dessaisissement provisoire, visé à l’article 8 de la loi sur les faillites

 

     ČESKÁ REPUBLIKA

     — Konkurs

     — Nucené vyrovnání

     — Vyrovnání

 

     DEUTSCHLAND

     — Das Konkursverfahren

     — Das gerichtliche Vergleichsverfahren

     — Das Gesamtvollstreckungsverfahren

     — Das Insolvenzverfahren

 

     EESTI

     — Pankrotimenetlus

 

     ΕΛΛΑΔΑ

     — Η πτώχευση

     — Η ειδική εκκαθάριση

     — Η προσωρινή διαχείριση εταιρείας. Η διοίκηση και διαχείριση των πιστωτών

     — Η υπαγωγή επιχείρησης υπό επίτροπο με σκοπό τη σύναψη συμβιβασμού με τους πιστωτές

 

     ESPAÑA

     — Concurso

 

     FRANCE

     — Sauvegarde

     — Redressement judiciaire

     — Liquidation judiciaire

 

     IRELAND

     — Compulsory winding-up by the court

     — Bankruptcy

     — The administration in bankruptcy of the estate of persons dying insolvent

     — Winding-up in bankruptcy of partnerships

     — Creditors' voluntary winding-up (with confirmation of a court)

     — Arrangements under the control of the court which involve the vesting of all or part of the property of the debtor in the Official Assignee for realisation and distribution

     — Company examinership

 

     ITALIA

     — Fallimento

     — Concordato preventivo

     — Liquidazione coatta amministrativa

     — Amministrazione straordinaria

 

     ΚΥΠΡΟΣ

     — Υποχρεωτική εκκαθάριση από το Δικαστήριο

     — Εκούσια εκκαθάριση από πιστωτές κατόπιν Δικαστικού Διατάγματος

     — Εκούσια εκκαθάριση από μέλη

     — Εκκαθάριση με την εποπτεία του Δικαστηρίου

     — Πτώχευση κατόπιν Δικαστικού Διατάγματος

     — Διαχείριση της περιουσίας προσώπων που απεβίωσαν αφερέγγυα

 

     LATVIJA

     — Bankrots

     — Izlīgums

     — Sanācija

 

     LIETUVA

     — įmonės restruktūrizavimo byla

     — įmonės bankroto byla

     — įmonės bankroto procesas ne teismo tvarka

 

     LUXEMBOURG

     — Faillite

     — Gestion contrôlée

     — Concordat préventif de faillite (par abandon d'actif)

     — Régime spécial de liquidation du notariat

 

     MAGYARORSZÁG

     — Csődeljárás

     — Felszámolási eljárás

 

     MALTA

     — Xoljiment

     — Amministrazzjoni

     — Stralċ volontarju mill-membri jew mill-kredituri

     — Stralċ mill-Qorti

     — Falliment f'każ ta' negozjant

 

     NEDERLAND

     — Het faillissement

     — De surseance van betaling

     — De schuldsaneringsregeling natuurlijke personen

 

     ÖSTERREICH

     — Das Konkursverfahren

     — Das Ausgleichsverfahren

 

     POLSKA

     — Postępowanie upadłościowe

     — Postępowanie układowe

     — Upadłość obejmująca likwidację

     — Upadłość z możliwością zawarcia układu

 

     PORTUGAL

     — O processo de insolvência

     — O processo de falência

     — Os processos especiais de recuperação de empresa, ou seja:

     A concordata

     A reconstituição empresarial

     A reestruturação financeira

     A gestão controlada

 

     SLOVENIJA

     — Stečajni postopek

     — Skrajšani stečajni postopek

     — Postopek prisilne poravnave

     — Prisilna poravnava v stečaju

 

     SLOVENSKO

     — Konkurzné konanie

     — Reštrukturalizačné konanie

 

     SUOMI/FINLAND

     — Konkurssi/konkurs

     — Yrityssaneeraus/företagssanering

 

     SVERIGE

     — Konkurs

     — Företagsrekonstruktion

 

     UNITED KINGDOM

     — Winding-up by or subject to the supervision of the court

     — Creditors' voluntary winding-up (with confirmation by the court)

     — Administration, including appointments made by filing prescribed documents with the court

     — Voluntary arrangements under insolvency legislation

     — Bankruptcy or sequestration

 

 

ALLEGATO B [6]

Procedure di liquidazione di cui all'articolo 2, lettera c)

 

     BELGIË/BELGIQUE

     — Het faillissement/La faillite

     — De vrijwillige vereffening/La liquidation volontaire

     — De gerechtelijke vereffening/La liquidation judiciaire

 

     ČESKÁ REPUBLIKA

     — Konkurs

     — Nucené vyrovnání

 

     DEUTSCHLAND

     — Das Konkursverfahren

     — Das Gesamtvollstreckungsverfahren

     — Das Insolvenzverfahren

 

     EESTI

     — Pankrotimenetlus

 

     ΕΛΛΑΔΑ

     — Η πτώχευση

     — Η ειδική εκκαθάριση

 

     ESPAÑA

     — Concurso

 

     FRANCE

     — Liquidation judiciaire

 

     IRELAND

     — Compulsory winding-up

     — Bankruptcy

     — The administration in bankruptcy of the estate of persons dying insolvent

     — Winding-up in bankruptcy of partnerships

     — Creditors' voluntary winding-up (with confirmation of a court)

     — Arrangements under the control of the court which involve the vesting of all or part of the property of the debtor in the Official Assignee for realisation and distribution

 

     ITALIA

     — Fallimento

     — Liquidazione coatta amministrativa

     — Concordato preventivo con cessione dei beni

 

     ΚΥΠΡΟΣ

     — Υποχρεωτική εκκαθάριση από το Δικαστήριο

     — Εκκαθάριση με την εποπτεία του Δικαστηρίου

     — Εκούσια εκκαθάριση από πιστωτές (με την επικύρωση του Δικαστηρίου)

     — Πτώχευση

     — Διαχείριση της περιουσίας προσώπων που απεβίωσαν αφερέγγυα

 

     LATVIJA

     — Bankrots

 

     LIETUVA

     — įmonės bankroto byla

     — įmonės bankroto procesas ne teismo tvarka

 

     LUXEMBOURG

     — Faillite

     — Rιgime spιcial de liquidation du notariat

 

     MAGYARORSZΑG

     — Felszαmolαsi eljαrαs

 

     MALTA

     — Stralċ volontarju

     — Stralċ mill-Qorti

     — Falliment inkluż il-ħruġ ta' mandat ta' qbid mill-Kuratur f'każ ta' negozjant fallut

 

     NEDERLAND

     — Het faillissement

     — De schuldsaneringsregeling natuurlijke personen

 

     ÖSTERREICH

     — Das Konkursverfahren

 

 

     POLSKA

     — Postępowanie upadłościowe

     — Upadłość obejmująca likwidację

 

     PORTUGAL

     — O processo de insolvκncia

     — O processo de falκncia

 

     SLOVENIJA

     — Stečajni postopek

     — Skrajšani stečajni postopek

 

     SLOVENSKO

     — Konkurznι konanie

 

     SUOMI/FINLAND

     — Konkurssi/konkurs

 

     SVERIGE

     — Konkurs

 

     UNITED KINGDOM

     — Winding-up by or subject to the supervision of the court

     — Winding-up through administration, including appointments made by filing prescribed documents with the court

     — Creditors' voluntary winding-up (with confirmation by the court)

     — Bankruptcy or sequestration

 

 

ALLEGATO C [7]

Curatori di cui all'articolo 2, lettera b)

 

     BELGIΛ/BELGIQUE

     — De curator/Le curateur

     — De commissaris inzake opschorting/Le commissaire au sursis

     — De schuldbemiddelaar/Le mιdiateur de dettes

     — De vereffenaar/Le liquidateur

     — De voorlopige bewindvoerder/L’administrateur provisoire

 

     ČESKΑ REPUBLIKA

     — Sprαvce podstaty

     — Předběžnύ sprαvce

     — Vyrovnacν sprαvce

     — Zvlαštnν sprαvce

     — Zαstupce sprαvce

 

     DEUTSCHLAND

     — Konkursverwalter

     — Vergleichsverwalter

     — Sachwalter (nach der Vergleichsordnung)

     — Verwalter

     — Insolvenzverwalter

     — Sachwalter (nach der Insolvenzordnung)

     — Treuhδnder

     — Vorlδufiger Insolvenzverwalter

 

     EESTI

     — Pankrotihaldur

     — Ajutine pankrotihaldur

     — Usaldusisik

 

     ΕΛΛΑΔΑ

     — Ο σύνδικος

     — Ο προσωρινός διαχειριστής. Η διοικούσα επιτροπή των πιστωτών

     — Ο ειδικός εκκαθαριστής

     — Ο επίτροπος

 

     ESPAÑA

     — Administradores concursales

 

     FRANCE

     — Mandataire judiciaire

     — Liquidateur

     — Administrateur judiciaire

     — Commissaire ΰ l'exιcution du plan

 

     IRELAND

     — Liquidator

     — Official Assignee

     — Trustee in bankruptcy

     — Provisional liquidator

     — Examiner

 

     ITALIA

     — Curatore

     — Commissario

     — Liquidatore giudiziale

 

     ΚΥΠΡΟΣ

     — Εκκαθαριστής και προσωρινός εκκαθαριστής

     — Επίσημος παραλήπτης

     — Διαχειριστής της πτώχευσης

     — Εξεταστής

 

     LATVIJA

     — Maksātnespējas procesa administrators

 

     LIETUVA

     — Bankrutuojančių įmonių administratorius

     — Restruktūrizuojamų įmonių administratorius

 

     LUXEMBOURG

     — Le curateur

     — Le commissaire

     — Le liquidateur

     — Le conseil de gιrance de la section d'assainissement du notariat

 

     MAGYARORSZΑG

     — Vagyonfelόgyelő

     — Felszαmolσ

 

     MALTA

     — Amministratur Proviżorju

     — Riċevitur Uffiċjali

     — Stralċjarju

     — Manager Speċjali

     — Kuraturi f'każ ta' proċeduri ta' falliment

 

     NEDERLAND

     — De curator in het faillissement

     — De bewindvoerder in de surseance van betaling

     — De bewindvoerder in de schuldsaneringsregeling natuurlijke personen

 

     ÖSTERREICH

     — Masseverwalter

     — Ausgleichsverwalter

     — Sachwalter

     — Treuhδnder

     — Besondere Verwalter

     — Konkursgericht

 

     POLSKA

     — Syndyk

     — Nadzorca sądowy

     — Zarządca

 

     PORTUGAL

     — Administrador da insolvκncia

     — Gestor judicial

     — Liquidatαrio judicial

     — Comissγo de credores

 

     SLOVENIJA

     — Upravitelj prisilne poravnave

     — Stečajni upravitelj

     — Sodišče, pristojno za postopek prisilne poravnave

     — Sodišče, pristojno za stečajni postopek

 

     SLOVENSKO

     — Predbežnύ sprαvca

     — Sprαvca

 

     SUOMI/FINLAND

     — Pesδnhoitaja/bofφrvaltare

     — Selvittδjδ/utredare

 

     SVERIGE

     — Fφrvaltare

     — God man

     — Rekonstruktφr

 

     UNITED KINGDOM

     — Liquidator

     — Supervisor of a voluntary arrangement

     — Administrator

     — Official receiver

     — Trustee

     — Provisional liquidator

     — Judicial factor


[1] Abrogato dall'art. 91 del Regolamento 20 maggio 2015, n. 848.

[2] Per una interpretazione del presente paragrafo, vedi la sentenza della Corte di Giustizia CE 2 maggio 2006, causa C-341/04.

[3] Per una interpretazione del presente paragrafo, vedi la sentenza della Corte di Giustizia CE 2 maggio 2006, causa C-341/04.

[4] Paragrafo così modificato dall’art. 20 dell’atto di adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca.

[5] Allegato modificato dall’art. 20 dell’atto di adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca, già sostituito dall’art. 1 del regolamento (CE) n. 603/2005 e così ulteriormente sostituito dall'art. 1 del regolamento (CE) n. 694/2006.

[6] Allegato modificato dall’art. 20 dell’atto di adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca, già sostituito dall’art. 1 del regolamento (CE) n. 603/2005 e così ulteriormente sostituito dall'art. 1 del regolamento (CE) n. 694/2006.

[7] Allegato modificato dall’art. 20 dell’atto di adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca, già sostituito dall’art. 1 del regolamento (CE) n. 603/2005 e così ulteriormente sostituito dall'art. 1 del regolamento (CE) n. 694/2006.