§ 3.1.62 - Legge regionale 22 settembre 1994, n. 39.
Individuazione delle aziende sanitarie regionali.


Settore:Codici regionali
Regione:Piemonte
Materia:3. servizi sociali
Capitolo:3.1 assistenza sanitaria
Data:22/09/1994
Numero:39


Sommario
Art. 1.  Individuazione delle Unità Sanitarie Locali.
Art. 2.  Ambiti territoriali.
Art. 3.  Costituzione.
Art. 4.  Articolazione territoriale e funzionale delle Unità Sanitarie Locali.
Art. 5.  Costituzione.
Art. 6.  Presidi delle Unità Sanitarie locali.
Art. 7.  Individuazione di ulteriori aziende ospedaliere.
Art. 8.  Monitoraggio del nuovo assetto istituzionale.
Art. 9.  Commissari regionali.
Art. 10.  Norme transitorie per la gestione amministrativo contabile.
Art. 11.  Gestione dell'attività pendente della disciolta Unità Socio Sanitaria Locale 1/23 di Torino.
Art. 12.  Dichiarazione d'urgenza.


§ 3.1.62 - Legge regionale 22 settembre 1994, n. 39. [1]

Individuazione delle aziende sanitarie regionali.

(B.U. 28 settembre 1994, n. 39).

 

Art. 1. Individuazione delle Unità Sanitarie Locali.

     1. La Regione, in attuazione di quanto previsto dal D.Leg.vo 30 dicembre 1992, n. 502, provvede con la legge al riordino del Servizio Sanitario Regionale mediante la individuazione delle Unità Sanitarie Locali (U.S.L.), aziende regionali dotate di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica, definendone gli ambiti territoriali.

 

     Art. 2. Ambiti territoriali.

     1. Gli ambiti territoriali delle U.S.L. aziende regionali di cui all'articolo 1 della legge sono definiti nell'Allegato A che fa parte integrante della medesima.

     2. La sede legale di ciascuna U.S.L. è determinata in via definitiva, con deliberazione della Giunta Regionale su proposta del direttore generale, il quale, a tal fine, acquisisce il parere obbligatorio della Conferenza prevista dal comma 14 dell'articolo 3 del D.Leg.vo n. 502/92, parere che deve essere reso entro trenta giorni dalla richiesta.

     3. Con deliberazione del Consiglio Regionale, su proposta della Giunta Regionale, ovvero su iniziativa degli Enti locali, può essere disposto l'accorpamento di due o più ambiti territoriali al fine di un ulteriore miglioramento della funzionalità dei servizi, a tale fine la Giunta Regionale acquisisce il parere delle Province interessate, nonché della Conferenza delle U.S.L. di cui si propone l'accorpamento.

     4. Con la medesima procedura di cui al comma 3 e sentiti i Sindaci dei Comuni interessati, il cui parere è obbligatorio e deve essere reso entro trenta giorni dalla richiesta, può essere disposto lo spostamento di singoli Comuni da uno ad altro ambito territoriale.

     5. Si prescinde dai pareri previsti dai commi 2, 3, 4 qualora gli stessi non siano resi entro i termini stabiliti.

 

     Art. 3. Costituzione.

     1. Le U.S.L. di cui all'Allegato A sono costituite in aziende con decreto del Presidente della Giunta Regionale da emanarsi entro il termine stabilito nella legge regionale con la quale verranno definite le modalità organizzative e di funzionamento delle U.S.L. stesse.

 

     Art. 4. Articolazione territoriale e funzionale delle Unità Sanitarie Locali.

     1. Il distretto di base, dotato di autonomia organizzativa è l'articolazione territoriale e funzionale dell'U.S.L. per l'erogazione delle prestazioni socio-sanitarie di base e socio-assistenziali di base, nonché per l'esercizio di ogni altra funzione che sarà successivamente individuata con la legge regionale sull'organizzazione e funzionamento delle U.S.L. Al fine di attuare in modo efficace la suddetta erogazione il responsabile del distretto, previsto al successivo comma 3, provvede ad organizzare l'attività del complesso dei servizi nell'ambito delle direttive generali impartite dal direttore generale.

     2. Ai distretti socio-sanitari di base S.S.B. è attribuita autonomia economico-finanziaria con contabilità separata all'interno del bilancio della U.S.L., disciplinata dalla normativa regionale concernente la gestione economica, finanziaria e patrimoniale delle U.S.L.

     3. Il distretto, attraverso anche i medici e i pediatri di medicina territoriale, assicura un efficace filtro della domanda socio-sanitaria e orienta la stessa, garantendo la continuità terapeutica indipendentemente dai diversi luoghi di trattamento. Il distretto indirizza e coordina in particolare il ricorso all'assistenza ospedaliera, assistenza specialistica e assistenza protesica e termale, fungendo da centro ordinatore per le relative prestazioni erogate in parte dalle proprie unità operative ovvero dalle aziende e dagli istituti ed Enti di cui all'articolo 4 del D.Leg.vo n. 502/92 e successive modificazioni, dalle istituzioni sanitarie pubbliche o private, sulla base di criteri di integrazione con il servizio pubblico, e dai professionisti convenzionati.

     4. Ad ogni distretto è preposto un responsabile, in possesso dei requisiti e con le funzioni da individuarsi con la legge regionale di cui al comma 1, la quale definisce altresì i livelli e le forme di autonomia organizzativa per l'esercizio delle seguenti attività:

     a) l'informazione, la prenotazione e l'assistenza amministrativa ai cittadini per l'utilizzazione dei vari servizi sanitari e sociali;

     b) l'educazione sanitaria e sociale;

     c) l'assistenza di medicina generale, specialistica pediatrica, ambulatoriale e domiciliare;

     d) l'assistenza domiciliare integrata;

     e) l'assistenza consultoriale familiare;

     f) interventi residenziali e semiresidenziali;

     g) l'assistenza specialistica poliambulatoriale;

     h) interventi integrativi e sostitutivi della famiglia;

     i) interventi per l'età evolutiva;

     l) interventi per l'handicap;

     m) altre attività sociali delegate dai Comuni;

     n) attività territoriali psichiatriche e per le tossicodipendenze.

     5. A livello distrettuale sono altresì svolte attività di competenza del dipartimento di prevenzione, in raccordo con l'agenzia di protezione ambientale regionale di cui alla legge 21 gennaio 1994, n. 61.

     6. L'ambito territoriale di ciascun distretto è definito secondo i seguenti criteri:

     a) ciascun distretto di norma deve coincidere con uno o più Comuni, ovvero con una o più circoscrizioni in cui il territorio del Comune sia suddiviso;

     b) di norma ciascun distretto deve comprendere una popolazione fra i ventimila e sessantamila abitanti e nelle aree urbane una popolazione non inferiore a quarantamila abitanti;

     c) ciascun distretto che insiste su aree montane o particolarmente disagiate può comprendere una popolazione anche inferiore a ventimila abitanti e di regola non inferiore a quello della popolazione delle Comunità Montane il cui territorio, precedentemente all'entrata in vigore della presente legge, coincideva con una U.S.S.L. e deve essere dotato degli stessi servizi e svolgere le stesse funzioni dei restanti distretti dell'U.S.L.

     7. Le funzioni di indirizzo e di verifica sull'attività del Distretto possono essere esercitate, su delega della Conferenza dei Sindaci o dei Presidenti di Circoscrizione, dal Sindaco o dai Sindaci ovvero dai Presidenti di Circoscrizione dell'ambito territoriale di riferimento del distretto costituiti in Comitato.

     7 bis. Qualora l'ambito territoriale del distretto coincida con quello di una Comunità Montana, la delega di cui al comma 7 deve essere conferita al Presidente delle Comunità [2].

     8. Il direttore generale di ciascuna U.S.L., sentiti preventivamente il Sindaco o la rappresentanza della Conferenza di cui al D.Leg.vo n. 502/92, e successive modificazioni, predispone la proposta di articolazione territoriale in distretti; sottopone la proposta per il parere definitivo al Sindaco o alla rappresentanza della Conferenza di cui al D.Leg.vo n. 502/92 e successive modificazioni che devono renderlo entro trenta giorni. Si prescinde dal parere ove questo non sia reso entro il predetto termine.

     9. Il direttore generale definisce, entro i successivi trenta giorni, l'articolazione in distretti, valutato il parere eventualmente reso, e la trasmette, per l'approvazione, alla Giunta Regionale.

 

Titolo II

AZIENDE OSPEDALIERE

 

     Art. 5. Costituzione.

     1. Con decreto del Presidente della Giunta Regionale sono costituiti in azienda ospedaliera con personalità giuridica pubblica e con autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica i presidi ospedalieri individuati nell'Allegato B che fa parte integrante della legge.

     2. Il provvedimento di cui al comma 1 dell'articolo 1 verrà emanato entro il termine stabilito nella legge regionale con la quale verranno definite le modalità organizzative e di funzionamento delle aziende ospedaliere.

 

     Art. 6. Presidi delle Unità Sanitarie locali.

     1. Gli stabilimenti ospedalieri non previsti nell'Allegato B alla legge costituiscono presidi dell'U.S.L. nel cui ambito territoriale sono situati.

 

     Art. 7. Individuazione di ulteriori aziende ospedaliere.

     1. La Giunta Regionale verifica periodicamente con cadenza almeno annuale, la funzionalità degli stabilimenti ospedalieri presidi delle U.S.L. al fine di valutare il possesso dei requisiti richiesti per la costituzione in azienda ospedaliera.

     2. Alla individuazione in azienda di ulteriori ospedali si procede con deliberazione del Consiglio Regionale, su proposta della Giunta Regionale, che acquisisce preventivamente il parere del direttore generale e della Conferenza dei Sindaci dell'U.S.L. cui afferisce il presidio ospedaliero.

     3. La Giunta Regionale verifica altresì, con periodicità almeno annuale, la permanenza dei requisiti richiesti da parte delle aziende ospedaliere.

 

Titolo III

NORME FINALI E TRANSITORIE

 

     Art. 8. Monitoraggio del nuovo assetto istituzionale.

     1. Al fine di verificare l'impatto del nuovo assetto istituzionale sul Servizio Sanitario Regionale la Giunta Regionale, nell'ambito della relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Socio Sanitario Regionale di cui all'articolo 7 della L.R. 23 aprile 1990, n. 37, analizza:

     a) gli effetti dell'accorpamento dell'ampliamento territoriale delle U.S.L. in termini di livello quali quantitativo dei servizi di controllo della spesa sanitaria;

     b) l'attuazione dell'organizzazione distrettuale dei servizi sanitari;

     c) il coordinamento dei servizi sanitari con quelli socio assistenziali;

     d) l'organizzazione dell'assistenza sanitaria specialistica, con l'analisi comparata degli ospedali azienda e presidio di U.S.L., con specifico riferimento alla funzionalità dei servizi, al collegamento dei servizi degenziali con quelli ambulatoriali e distrettuali, al nuovo sistema di finanziamento;

     e) l'organizzazione dei dipartimenti di prevenzione, con specifico riferimento alla legge regionale che disciplina l'agenzia di protezione ambientale regionale di cui alla legge n. 61/94;

     f) gli aspetti del nuovo sistema di finanziamento delle aziende sanitarie, con specifico riferimento ai livelli assistenziali da garantire ed alla responsabilizzazione delle aziende.

 

     Art. 9. Commissari regionali.

     1. La Giunta Regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge, sentita la Commissione consiliare competente, procede alla nomina di Commissari regionali, che durano in carica fino alla nomina dei direttori generali. Con il medesimo provvedimento sono confermati i Collegi dei Revisori delle U.S.S.L. con le stesse funzioni precedentemente esercitate.

     2. A ciascun Commissario è affidata la gestione delle U.S.S.L. comprese negli ambiti territoriali di cui all'Allegato A alla legge, le quali mantengono comunque la loro individualità. Fino alla data che sarà definita dalla legge regionale di riordino dei servizi socio-assistenziali e comunque non oltre il 31 dicembre 1994, le funzioni socio-assistenziali attualmente delegate alle U.S.S.L. sono esercitate dai Commissari regionali, che si avvalgono dei Coordinatori socio-assistenziali in carica alla data di entrata in vigore della legge.

     3. I Commissari regionali di cui al comma 1 dovranno altresì provvedere per ogni singola U.S.S.L.:

     a) alla ricognizione delle dotazioni organiche del personale, suddivise in relazione al servizio o unità operativa di appartenenza;

     b) alla ricognizione degli inventari dei beni mobili, suddivisi per sede o presidio di assegnazione, e immobili, con precisazione dei titoli di provenienza;

     c) ad ogni altro atto o adempimento richiesto dalla Giunta Regionale e propedeutico all'unificazione delle U.S.S.L. ed alla trasformazione delle stesse in aziende.

     4. I Commissari regionali cui è affidata la gestione di U.S.S.L., nel cui territorio insistono ospedali compresi nell'Allegato B, possono essere affiancati da Commissari, per la gestione di detti ospedali, nominati dalla Giunta Regionale, che provvede altresì ad indicarne l'ambito di attività e le competenze.

     5. Le indennità dei Commissari regionali e degli eventuali Commissari di cui al comma 4 sono fissate dalla Giunta Regionale, sulla base delle disposizioni e dei criteri stabiliti per gli Amministratori e i Commissari straordinari delle U.S.S.L.

 

     Art. 10. Norme transitorie per la gestione amministrativo contabile.

     1. Per l'anno 1994 la gestione del bilancio delle U.S.S.L. non è innovata ed avviene ai sensi della L.R. 13 gennaio 1981, n. 2 e successive modificazioni. I legali rappresentanti delle U.S.S.L., entro il 30 novembre 1994, predispongono il bilancio di previsione per l'anno 1995 in termini di competenza e cassa, sulla base delle indicazioni regionali.

     2. Entro i termini fissati con provvedimento della Giunta Regionale, i legali rappresentanti delle U.S.S.L. provvedono alla revisione ed aggiornamento del Registro Inventario dei beni immobili e del Registro Inventario dei beni mobili, attribuendo a tutti i beni inventariati il relativo valore:

     a) ai beni immobili deve essere attribuito il valore catastale utilizzato ai fini dell'Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.), ovvero, in mancanza di attribuzione di rendita catastale, deve essere indicato in inventario il valore individuato ai fini assicurativi;

     b) ai beni mobili deve essere attribuito il valore nei modi indicati nell'Allegato 1, punto 11 della L.R. n. 37/90.

 

     Art. 11. Gestione dell'attività pendente della disciolta Unità Socio Sanitaria Locale 1/23 di Torino.

     1. Con decorrenza dalla costituzione delle aziende sanitarie di cui all'articolo 3 della legge, cessa la gestione commissariale dell'attività pendente della disciolta U.S.S.L. 1/23 di Torino, prevista dalla L.R. 23 gennaio 1989, n. 11.

     2. All'atto della cessazione il Commissario provvede all'assegnazione degli atti ancora in corso di trattazione alle aziende sanitarie di riferimento.

     3. La Giunta Regionale stabilirà, con propria deliberazione da adottarsi entro il termine di costituzione delle aziende sanitarie regionali, a quale azienda attribuire la definizione degli atti e dei procedimenti non assegnabili ad una specifica azienda.

 

     Art. 12. Dichiarazione d'urgenza.

     1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione e dell'articolo 45 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, B.U.R., ai sensi del comma 4 dell'articolo 45 dello Statuto regionale.

 

 

 

Allegato A

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                                 Ambiti territoriali delle aziende

                                 regionali coincidenti con gli Aziende

regionali U.S.L.         ambiti territoriali regionali di

                                 una o più U.S.S.L. ex art. 2,

                                 L.R. 21 gennaio 1980, n. 3

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     1                              U.S.S.L.: TO-I

                                              TO-VIII

                                              TO-IX

                                              TO-X

 

     2                              U.S.S.L.: TO-II

                                              TO-III

 

     3                              U.S.S.L.: TO-IV

                                              TO-V

 

     4                              U.S.S.L.: TO-VI

                                              TO-VII

 

     5                              U.S.S.L.: 24 Collegno

                                              25 Rivoli

                                              34 Orbassano

                                              35 Giaveno

                                              36 Susa

 

     6                              U.S.S.L.: 26 Venaria

                                              27 Ciriè

                                              37 Lanzo Torinese

 

     7                              U.S.S.L.: 28 Settimo Torinese

                                              29 Gassino Torinese

                                              39 Chivasso

 

     8                              U.S.S.L.: 30 Chieri

                                              31 Carmagnola

                                              32 Moncalieri

                                              33 Nichelino

 

     9                              U.S.S.L.: 38 Cuorgnè

                                              40 Ivrea

                                              41 Caluso

 

     10                             U.S.S.L.: 42 Villar Perosa

                                              43 Torre Pellice

                                              44 Pinerolo

 

     11                             U.S.S.L.: 45 Vercelli

                                              46 Santhià

                                              49 Borgosesia

                                              50 Gattinara

 

     12                             U.S.S.L.: 47 Biella

                                              48 Cossato

 

     13                             U.S.S.L.: 51 Novara

                                              52 Galliate

                                              53 Arona

                                              54 Borgomanero

 

     14                             U.S.S.L.: 55 Verbania

                                              56 Domodossola

                                              57 Omegna

 

     15                             U.S.S.L.: 58 Cuneo

                                              59 Dronero

                                              60 Borgo S. Dalmazzo

 

     16                             U.S.S.L.: 66 Mondovì

                                              67 Ceva

 

     17                             U.S.S.L.: 61 Savigliano

                                              62 Fossano

                                              63 Saluzzo

 

     18                             U.S.S.L.: 64 Bra

                                              65 Alba

 

     19                             U.S.S.L.: 68 Asti

                                              69 Nizza Monferrato

 

     20                             U.S.S.L.: 70 Alessandria

                                              72 Tortona

 

     21                             U.S.S.L.: 71 Valenza

                                              76 Casale Monferrato

 

     22                             U.S.S.L.: 73 Novi Ligure

                                              74 Ovada

                                              75 Acqui Terme

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Allegato B[3]

 

Aziende ospedaliere

 

a) Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino

Presidi ospedalieri afferenti:

1)Umberto I di Torino

2) Istituto per la ricerca a la cura del cancro (IRCC) di Candiolo

 

b) Azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino

Presidi ospedalieri afferenti:

1) San Giovanni Battista - Molinette di Torino

2) San Giovanni antica sede di Torino

3) Dermatologico San Lazzaro di Torino

4) San Vito di Torino

 

c) Azienda ospedaliera C.T.O./C.R.F. Maria Adelaide di Torino

Presidi ospedalieri afferenti:

1) Centro traumatologico ortopedico di Torino

2) Istituto ortopedico Maria Adelaide di Torino

3) Centro Rieducazione funzionale di Torino

 

d) Azienda ospedaliera O.I.R.M./S. Anna di Torino

Presidi ospedalieri afferenti:

1) Infantile Regina Margherita di Torino

2) S. Anna di Torino

 

e) Azienda ospedaliera San Luigi di Orbassano

Presidi ospedalieri afferenti:

1) San Luigi di Orbassano

 

f) Azienda ospedaliera Maggiore della Carità di Novara - Maggiore della Carità

Presidi ospedalieri afferenti:

1) Maggiore della Carità di Novara

 

g) Azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo

Presidi ospedalieri afferenti:

1) S. Croce

2) Carle di Cuneo

 

h) Azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria

Presidi ospedalieri afferenti:

1) SS. Antonio e Biagio di Alessandria

2) Infantile C. Arrigo di Alessandria

 

 


[1] Abrogata dall'art. 25 della L.R. 6 agosto 2007, n. 18, con la decorrenza ivi prevista.

[2] Comma aggiunto dall'art. 40 della L.R. 24 gennaio 1995, n. 10.

[3] Allegato così sostituito dall’art. 8 della L.R. 24 dicembre 2004, n. 39, con la decorrenza indicata dall’art. 9 della stessa L.R. 39/2004.