§ 4.4.177 - R.R. 28 febbraio 2005, n. 4.
Ripartizione dei segmenti di attività tra gestore di reti ed impianti ed erogatore del servizio, nonché determinazione dei criteri di riferimento ai [...]


Settore:Codici regionali
Regione:Lombardia
Materia:4. assetto del territorio
Capitolo:4.4 tutela dell'ambiente
Data:28/02/2005
Numero:4


Sommario
Art. 1.  Oggetto e finalità.
Art. 2.  Definizioni.
Art. 3.  Ripartizione dei segmenti di attività tra gestore delle reti e degli impianti ed erogatore del servizio.
Art. 4.  Criteri di riferimento ai fini dell'affidamento del servizio idrico integrato ad una pluralità di soggetti.
Art. 5.  Entrata in vigore.


§ 4.4.177 - R.R. 28 febbraio 2005, n. 4.

Ripartizione dei segmenti di attività tra gestore di reti ed impianti ed erogatore del servizio, nonché determinazione dei criteri di riferimento ai fini dell'affidamento, da parte dell'autorità d'ambito, del servizio idrico integrato ad una pluralità di soggetti, in attuazione dell'articolo 49, comma 3, della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26.

(B.U. 1 marzo 2005, n. 9 – 1 suppl. ord.).

 

Art. 1. Oggetto e finalità.

     1. Il presente regolamento, in attuazione dell'articolo 49, comma 3, della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche):

     a) specifica e ripartisce i segmenti di attività di competenza del gestore delle reti e degli impianti e dell'erogatore del servizio nell'ipotesi in cui l'autorità d'ambito abbia optato per la separazione delle relative funzioni ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della l.r. 26/2003;

     b) determina i criteri di riferimento cui l'autorità d'ambito deve attenersi al fine di procedere all'affidamento del servizio idrico integrato ad una pluralità di soggetti ai sensi dell'articolo 49, comma 2, della l.r. 26/2003.

 

     Art. 2. Definizioni.

     1. Ai fini del presente regolamento si intende per:

     a) «legge regionale»: la legge della Regione Lombardia 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche);

     b) «autorità d'ambito»: il soggetto costituito dagli enti locali ricadenti nel medesimo ambito territoriale ottimale e, per l'ambito della città di Milano, dal solo comune, ai sensi dell'articolo 48 della legge regionale;

     c) «gestore integrato»: il soggetto cui è affidata, da parte dell'autorità d'ambito, la gestione unitaria del servizio idrico integrato all'interno dell'ambito territoriale ottimale di riferimento, ovvero all'interno di parti di esso, nell'ipotesi di cui all'articolo 49, comma 2, della legge regionale;

     d) «gestore delle reti e degli impianti»: il soggetto cui è affidata, da parte dell'autorità d'ambito, esclusivamente la gestione delle reti e degli impianti strumentali all'erogazione del servizio idrico integrato ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge regionale;

     e) «erogatore del servizio»: il soggetto cui è affidata, da parte dell'autorità d'ambito, esclusivamente l'erogazione del servizio idrico integrato ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge regionale;

     f) «piano d'ambito»: il documento, approvato dall'autorità d'ambito ai sensi dell'articolo 48, comma 2, lettera d), della legge regionale, redatto ad esito della ricognizione delle opere di adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione esistenti nell'ambito territoriale ottimale di riferimento, contenente il programma degli interventi infrastrutturali necessari, accompagnato da un piano finanziario e dal relativo modello gestionale ed organizzativo.

 

     Art. 3. Ripartizione dei segmenti di attività tra gestore delle reti e degli impianti ed erogatore del servizio.

     1. Ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge regionale, l'autorità d'ambito stabilisce i casi nei quali l'attività di gestione delle reti e degli impianti è separata dall'erogazione dei servizi.

     2. In caso di separazione, al gestore delle reti e degli impianti compete la realizzazione degli investimenti infrastrutturali destinati all'ampliamento ed al potenziamento di tali dotazioni, nonché gli interventi di ristrutturazione e valorizzazione necessari per adeguarne nel tempo le caratteristiche funzionali ai sensi dell'articolo 2, comma 4, della legge regionale; all'erogatore del servizio spettano tutte le attività legate alla fornitura agli utenti finali del servizio stesso, ivi incluse le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria non programmata di reti ed impianti ai sensi dell'articolo 2, comma 5, della legge regionale.

     3. In particolare, il gestore delle reti e degli impianti è tenuto a realizzare tutte le nuove opere e gli interventi di potenziamento, ristrutturazione e valorizzazione inseriti nel piano d'ambito; all'erogatore spettano, oltre alle attività di fornitura, la manutenzione ordinaria e straordinaria che non sia di competenza del gestore delle reti e degli impianti.

     4. La specificazione e la ripartizione dei segmenti di attività di competenza del gestore delle reti e degli impianti e dell'erogatore del servizio sono dettagliate nell'allegato «A» al presente regolamento.

 

     Art. 4. Criteri di riferimento ai fini dell'affidamento del servizio idrico integrato ad una pluralità di soggetti.

     1. Ai sensi dell'articolo 49, comma 2, della legge regionale, l'autorità d'ambito, per il miglior soddisfacimento dei criteri di efficacia, efficienza ed economicità di cui al Titolo I della medesima legge regionale e qualora dimostri nel piano d'ambito che tale scelta comporta per l'ambito territoriale ottimale di riferimento vantaggi economici, funzionali ed ambientali, può procedere all'affidamento del servizio idrico integrato ad una pluralità di soggetti.

     2. La scelta di cui al comma 1 è operata dall'autorità d'ambito sulla scorta di una analisi e di una valutazione di carattere gestionale ed organizzativo, le cui motivazioni sono puntualmente esplicitate nel piano d'ambito e, in particolare, nel capitolo 7 dedicato al «Modello gestionale e organizzativo» del servizio idrico integrato da redigere ai sensi della d.g.r. 28 marzo 2003, n. 7/12577 (Definizione della metodologia per l'elaborazione del programma di intervento e per la redazione del piano finanziario in materia di servizio idrico integrato).

     3. L'autorità d'ambito, al fine di valutare i potenziali vantaggi arrecati dall'affidamento del servizio idrico ad una pluralità di soggetti, applica i principi ed i criteri di riferimento specificati nell'allegato «B» al presente regolamento e tiene altresì in considerazione gli indicatori di valutazione in esso contenuti; in ogni caso, l'autorità d'ambito può adottare criteri ed indicatori aggiuntivi che integrino o che specifichino ulteriormente quanto contenuto nel predetto allegato.

     4. La scelta del modello organizzativo è operata dall'autorità d'ambito tenendo conto della presenza di gestioni esistenti che presentino caratteristiche economiche, funzionali e ambientali adeguate ai criteri previsti dal presente articolo.

 

     Art. 5. Entrata in vigore.

     1. Per le autorità d'ambito che alla data di entrata in vigore del presente regolamento abbiano già provveduto all'affidamento del servizio idrico integrato, il regolamento medesimo si applica in occasione del riaffidamento del servizio.

 

 

ALLEGATO A (art. 49, comma 3 - l.r. 26/2003)

 

1. INTRODUZIONE

La l.r. 26/2003 ammette la possibilità di operare una separazione, all'interno di ogni Ambito Territoriale Ottimale, fra soggetto gestore di reti ed impianti ed erogatore del servizio.

La normativa individua nel soggetto gestore il responsabile della realizzazione degli investimenti infrastrutturali, destinati all'ampliamento e potenziamento di reti e impianti, e di quelli di ristrutturazione e valorizzazione, necessari per adeguarne nel tempo le caratteristiche funzionali.

Tale soggetto sarà, in altri termini, responsabile di tutta l'attività programmatoria connessa con il patrimonio del quale, di norma, sarà proprietario, come riferisce l'art. 2 della medesima legge, al comma 2.

All'erogatore, invece, spetta la responsabilità del servizio al cliente e, quindi, di tutte le attività connesse con la fornitura di esso, incluse le manutenzioni ordinarie e straordinarie non programmate di reti ed impianti.

Il comma 3 dell'art. 49 rimanda ad apposito regolamento regionale il dettaglio delle attività che specificano i ruoli del soggetto gestore e dell'erogatore.

 

2. ELENCO ATTIVITÀ

Il ruolo del soggetto gestore di reti ed impianti si caratterizza per le attività di seguito indicate:

ATTIVITÀ DEL GESTORE DI RETI ED IMPIANTI 

Macroattività 

Esemplificazione attività di dettaglio 

Pianificazione operativa interventi previsti da piano d'ambito 

Progettazione e realizzazione nuove reti ed impianti previsti da piano d'ambito e successivi aggiornamenti 

Progettazione e realizzazione degli interventi di ristrutturazione di reti ed impianti esistenti e manutenzione straordinaria programmata previsti da piano d'ambito e successivi aggiornamenti 

Area appalti, contratti, espropri 

 

Studi e ricerche 

Altre attività tecniche 

Servizio geologico 

 

Cartografia (GIS) 

 

Attività amministrative, economico-finanziarie, controllo di gestione 

Altre attività di supporto 

Approvvigionamenti, magazzino 

 

Rapporti istituzionali (contratto di servizio con EE.LL, ATO, ecc..) 

 

A titolo esemplificativo e di maggiore precisazione, di seguito si fornisce una breve descrizione delle macroattività del gestore di reti e impianti.

Pianificazione operativa degli interventi previsti dal piano d'ambito: riguarda la programmazione, già prevista nel piano d'ambito, della realizzazione concreta del piano degli interventi, con aggiornamento progressivo, monitoraggio e controllo dei tempi di avanzamento dei singoli progetti ed integrazione con le necessarie attività collaterali, a partire dalla programmazione finanziaria.

Progettazione e realizzazione nuove reti ed impianti previsti da piano d'ambito e successivi aggiornamenti: comprende tutte le attività tecniche (studio preliminare, rilievi, progetto, direzione lavori, controlli in cantiere, prove tecniche e collaudi) necessarie alla realizzazione degli interventi previsti dal piano d'ambito e dalle sue future revisioni, fino alla consegna della nuova opera al soggetto erogatore del servizio per la messa in esercizio.

Progettazione e realizzazione degli interventi di ristrutturazione di reti ed impianti esistenti e manutenzione straordinaria programmata previsti da piano d'ambito e successivi aggiornamenti: in analogia al punto precedente, comprende tutte le attività tecniche (studio preliminare, rilievi, progetto, direzione lavori, controlli in cantiere, prove tecniche e collaudi) necessarie alla realizzazione degli interventi di ristrutturazione, valorizzazione e rinnovo di reti e impianti esistenti inseriti nel piano d'ambito e nei successivi aggiornamenti del medesimo, nonché le opere di manutenzione straordinaria programmata di reti ed impianti per garantire nel tempo l'efficienza delle infrastrutture.

Tutte le opere, risultato degli interventi di ristrutturazione, verranno consegnati al soggetto erogatore del servizio per la messa in esercizio.

Area appalti, contratti ed espropri: comprende tutte le attività legali, tecniche ed amministrative necessarie all'affidamento dei lavori alle imprese realizzatrici.

Altre attività tecniche e di supporto: comprendono le attività collaterali alla progettazione (studi, rilievi, ricerche in campo - ad esempio per la localizzazione di nuove fonti di approvvigionamento - studi di impatto ambientale ove necessari per la realizzazione di nuovi impianti, cartografia specializzata ed archivio delle infrastrutture esistenti), oltre ovviamente alle attività di tipo gestionale ed istituzionale.

All'erogatore del servizio competono invece le mansioni sotto riportate, con riferimento al complesso degli impianti che gli saranno affidati, quale soggetto responsabile del servizio all'utenza:

 

ATTIVITÀ DELL'EROGATORE DEL SERVIZIO 

Macroattività 

Esemplificazione attività di dettaglio 

Gestione impianti di captazione 

Captazione 

 

Gestione e vigilanza impianti di captazione 

Gestione rete di adduzione 

Adduzione 

 

Ricerca perdite di rete 

Gestione impianti di potabilizzazione 

Esercizio impianti 

 

Smaltimento fanghi 

 

Distribuzione acqua 

Gestione rete di distribuzione acqua 

Ricerca perdite di rete 

 

Allacciamenti acquedotto 

 

Collettamento 

Gestione rete fognaria 

Ricerca perdite di rete 

 

Allacciamenti fognari 

Gestione impianti di depurazione 

Depurazione 

 

Smaltimento fanghi 

 

Manutenzione ordinaria e straordinaria non programmata di reti ed impianti 

 

Protezione catodica 

Manutenzione 

Manutenzione elettromeccanica 

 

Manutenzione civile ed immobili 

 

Manutenzione automezzi 

 

Controllo qualità acqua di approvvigionamento 

Laboratorio analisi e controllo ambientale 

Controllo qualità acque di scarico 

 

Controllo pressioni 

 

Telecontrollo impianti 

 

Gestione contatori (installazione, manutenzione, sostituzione, lettura e telelettura contatori) 

 

 

Rapporti con le utenze produttive 

 

Contratti nuove utenze 

Attività a diretta interfaccia con l'utenza 

Fatturazione/Bollettazione 

 

Call center 

 

Pronto intervento 

 

Marketing 

 

Gestione servizi energetici 

 

Approvvigionamenti, magazzino 

 

Rapporti istituzionali (carta servizi, contratto di servizio con EE.LL,  ATO, ecc..) 

Altre attività di supporto 

 

Attività amministrative, economico-finanziarie, controllo di gestione 

 

Acquisto e gestione autoparco 

 

A titolo esemplificativo e di maggiore precisazione, di seguito si fornisce una breve descrizione delle macroattività di competenza dell'erogatore del servizio.

Gestione impianti di captazione: consiste nell'assicurare il regolare esercizio degli impianti di captazione (siano essi pozzi, sorgenti o derivazioni di acque superficiali), sorvegliandone il buon funzionamento e assicurando il necessario controllo.

Gestione rete di adduzione e di distribuzione: consiste nell'assicurare il regolare esercizio delle tubazioni, facendosi carico della attività di controllo e ricerca delle perdite e, limitatamente alla distribuzione, assicurando l'allacciamento delle nuove utenze.

Gestione impianti di potabilizzazione: comprende le attività di gestione necessarie al regolare funzionamento degli impianti (presidio del personale ove richiesto, telecontrollo, controlli analitici, controllo dei processi di trattamento e dei dosaggi di reattivi e disinfettanti, operazioni di lavaggio, spurgo, trattamento e allontanamento fanghi, approvvigionamento dei chemicals etc.).

Gestione rete fognaria: consiste nel controllo del regolare funzionamento delle reti, delle eventuali apparecchiature installate (es. sollevamenti) e dei manufatti (es. sfioratori, vasche di prima pioggia e scaricatori di piena), nel controllo di eventuali perdite, delle condizioni statiche e strutturali dei manufatti con ispezioni programmate e nell'esecuzione degli allacciamenti delle nuove utenze.

Gestione impianti di depurazione: si compone delle attività di gestione necessarie al regolare funzionamento degli impianti (presidio del personale, telecontrollo, controlli analitici, controllo dei processi depurativi, operazioni di lavaggio, spurgo, trattamento e allontanamento fanghi, approvvigionamento dei chemicals, captazione e utilizzo del biogas ove presente, etc.).

Manutenzione: si intendono tutte le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria non di competenza del gestore di reti ed impianti necessarie al regolare funzionamento di reti e impianti esistenti, con l'esclusione in ogni caso della attività di ristrutturazione, valorizzazione e rinnovo previste dal piano d'ambito e pertanto riservate al gestore di reti e impianti. Le attività di manutenzione comprendono pertanto sia la organizzazione e dotazione delle squadre di pronto intervento per i piccoli interventi d'urgenza, sia le riparazioni e, ove necessario, le sostituzioni di apparecchiature guaste o di tratti di tubazione ammalorati, qualora non programmate e previste nel piano d'ambito o negli aggiornamenti successivi.

Laboratorio di analisi e controllo ambientale: comprende tutte le attività analitiche sia interne (cioè eseguite dal laboratorio proprio), sia eventualmente fatte eseguire in laboratori esterni, condotte al fine di garantire i necessari controlli di qualità sulle acque prelevate dalle varie fonti, su quelle in uscita dagli impianti di potabilizzazione, su quelle distribuite in rete e quelle trattate in uscita dagli impianti di depurazione, nonché eventualmente sui fanghi derivanti dai trattamenti.

Attività a diretta interfaccia con l'utenza: comprende tutte le attività legate alla fornitura agli utenti finali del servizio, quali ad esempio esercizio degli uffici centrali e periferici aperti al pubblico, contratti nuove utenze, lettura contatori, bollettazione, fatturazione, incasso, call center, servizio di pronto intervento, marketing, gestione reclami etc.

Altre attività di supporto: comprendono le attività collaterali al servizio (officine, approvvigionamenti e magazzino, ottimizzazione dei consumi energetici, gestione dell'eventuale parco-automezzi), oltre ovviamente alle attività di tipo gestionale ed istituzionale.

 

 

ALLEGATO B (art. 49, comma 2 - l.r. 26/2003)

 

1. INTRODUZIONE

Il comma 2 dell'articolo 49 prevede la possibilità, per l'autorità d'ambito, di affidare il servizio idrico integrato (S.I.I.) ad una pluralità di soggetti. La condizione è che tale scelta abbia lo scopo di un miglior perseguimento dei criteri di efficacia, efficienza ed economicità, e che essa comporti per l'ATO vantaggi economici, funzionali e ambientali. Il documento nel quale deve essere dimostrata la presenza di tali vantaggi è già individuato, dall'articolo 49 stesso, nel piano d'ambito.

In particolare, facendo riferimento alla struttura del piano d'ambito delineata nelle linee guida, approvate con D.G.R. 28 marzo 2003, n. 7/12577, il capitolo riguardante il "Modello gestionale e organizzativo" del S.I.I. (capitolo 7 del piano d'ambito secondo le linee guida approvate) appare essere la sede più appropriata per la stesura delle analisi e delle considerazioni richieste dalla l.r. 26/2003 a supporto di una eventuale scelta articolata su una pluralità di soggetti gestori.

 

2. CRITERI DI VALUTAZIONE

In pratica si tratterà di analizzare più soluzioni alternative, guidando il confronto sui binari di una corretta valutazione economico gestionale, condotta con criteri omogenei nelle diverse realtà territoriali.

Le valutazioni sono necessarie per tutti i casi in cui si intenda adottare una delle seguenti soluzioni:

- più gestori integrati;

- più gestori e più erogatori;

- più gestori ed un erogatore;

- un gestore e più erogatori.

Non viene invece richiesta dimostrazione per i seguenti casi:

- un gestore integrato;

- un gestore ed un erogatore.

Qualora si opti per una soluzione che comporti la dimostrazione, il capitolo riguardante il modello gestionale e organizzativo del piano d'ambito dovrà essere articolato nell'analisi di più ipotesi alternative.

Nel caso in cui si intenda adottare la soluzione a più gestori integrati, il confronto dovrà essere effettuato con l'alternativa di un solo gestore integrato.

In tutti gli altri casi (più gestori e più erogatori, più gestori ed un erogatore, un gestore e più erogatori) il confronto dovrà essere effettuato con l'alternativa di un solo gestore ed un solo erogatore.

Nel confronto le diverse alternative considerate dovranno mantenere alcuni fondamentali dati di base comuni, quali:

- il rispetto dei medesimi livelli di servizio obiettivo del piano (cfr. punto 5.2 delle linee guida);

- le medesime strategie di intervento (cfr. punto 6.1 delle linee guida);

- i medesimi criteri di priorità ed il medesimo piano degli interventi e quindi degli investimenti (cfr. punto 6.3 delle linee guida).

Come richiesto dalla legge regionale, l'affidamento del S.I.I. ad una pluralità di soggetti è condizionato alla dimostrazione di come tale scelta comporti per l'ATO vantaggi economici, funzionali ed ambientali.

Di seguito viene proposta una serie di criteri ed indicatori, sulla base dei quali gli ATO potranno procedere alla valutazione comparativa delle diverse opzioni.

Gli indicatori suggeriti, sia in ambito economico che funzionale ed ambientale, fanno riferimento all'insieme delle attività facenti capo all'erogazione del servizio, come specificate nel regolamento di cui all'articolo 49, comma 3, della

l.r. 26/2003. Essi potranno pertanto essere applicati nel caso in cui si intendano dimostrare i vantaggi delle seguenti soluzioni:

- più gestori integrati;

- più gestori e più erogatori;

- un gestore e più erogatori.

Rimane valido il principio della necessità di dimostrare i vantaggi economici, funzionali ed ambientali, stabilito dalla legge di riforma, anche qualora si intenda adottare la soluzione di più gestori ed un solo erogatore.

 

a) Vantaggi economici

Date le alternative considerate, sarà opportuno confrontare tutte le componenti utili alla determinazione del piano tariffario per ciascuna soluzione valutata.

Il piano investimenti, nelle ipotesi a confronto, potrebbe subire modifiche in termini di distribuzione temporale degli interventi che rimangono invece i medesimi.

Il confronto riguarderà l'intero arco temporale considerato nel piano d'ambito.

Tutti gli elementi differenziali che verranno evidenziati nella comparazione delle diverse opzioni dovranno essere opportunamente ed esaurientemente argomentati.

In particolare occorrerà procedere ad un confronto fra i costi operativi stimabili per le diverse soluzioni ipotizzate, evidenziandone, se possibile, le principali componenti (quali costi del personale, consumi, ecc..). Si assume inoltre che le stime siano ragionevolmente rapportabili ai costi riscontrati nelle gestioni attualmente esistenti o, in caso contrario, che le differenze siano adeguatamente motivate.

Sulla base di tale impostazione generale, si suggerisce inoltre di calcolare alcuni indicatori economici, di seguito riportati, evidenziando il caso più performante sull'arco di tempo più lungo. Nell'analisi delle opzioni che prevedono più gestori e/o erogatori occorrerà dare evidenza del confronto tra la sommatoria dei dati riferiti ai singoli soggetti previsti (due o più) e i dati riferiti al caso base.

 

ROS = Risultato operativo/Ricavi operativi totali

 

Esprime la redditività delle vendite, come diretta espressione dei legami tra livello delle tariffe, dei volumi e dei costi operativi, dato il fatturato realizzato.

In particolare per risultato operativo si intende la differenza tra i ricavi totali di natura operativa ed i costi operativi. I primi comprenderanno ricavi derivanti da tariffa e canoni di fognatura e depurazione, unitamente a tutti gli altri ricavi di natura operativa, quali ad esempio vendita di acqua a terzi, ecc.. I costi, invece, risulteranno come somma delle voci di costo operativo, quali ad esempio, costi di materie prime, manutenzioni, personale, servizi, godimento beni terzi, ammortamenti ecc..., per le rispettive componenti di acquedotto, fognatura e depurazione.

 

COSTO MEDIO ACQUEDOTTO =Costi operativi per acquedotto /Volume fatturato

COSTO MEDIO FOGNATURA = Costi operativi per fognatura /Volume fatturato

COSTO MEDIO DEPURAZIONE = Costi operativi per depurazione /Volume fatturato

 

Il costo medio per tipo di servizio fornisce una misura dell'efficienza ed economicità della gestione stessa. Confrontando i medesimi indici rispetto a servizi differenti è possibile valutare l'impatto di questi sui costi totali. I costi operativi, ripartiti per ciascuno dei tre servizi, comprenderanno la corrispondente porzione delle medesime voci di costo costituenti i costi operativi totali.

 

TASSO DI INVESTIMENTO % =Nuovi investimenti fissi /Ricavi operativi totali

 

Esprime l'intensità delle politiche di investimento rispetto al volume d'affari generato. I nuovi investimenti fissi comprenderanno tutte le opere previste da piano d'ambito al periodo di riferimento, sia in termini di nuovi impianti e reti che di ristrutturazioni. I ricavi saranno composti dalla tariffa, da eventuali canoni di fognatura e depurazione, unitamente a tutti gli altri ricavi di natura operativa, quali ad esempio vendita di acqua a terzi, ecc.

 

INDICE DI PATRIMONIALIZZAZIONE= Patrimonio netto /Capitale proprio

 

Indica il grado di solidità patrimoniale dell'azienda. Esso consente di valutare l'intensità con la quale l'impresa ricorre ai mezzi propri per il finanziamento della gestione e quindi incide direttamente sulla struttura finanziaria e sulla redditività aziendale.

 

b) Vantaggi funzionali

L'analisi degli aspetti funzionali dovrà in primo luogo partire dalle particolarità del territorio, della distribuzione insediativa e produttiva del territorio stesso e dalla tipologia di infrastrutture idriche presenti.

A titolo esemplificativo, se all'interno del territorio di un ATO sono presenti realtà insediative diverse (ad esempio da un lato zone di pianura fortemente industrializzate con grandi concentrazioni demografiche e dall'altro lato zone montane con vocazione territoriale differente e con insediamenti di piccole dimensioni, sparsi sul territorio) questo corrisponderà, in linea generale, anche ad una dotazione di infrastrutture idriche del tutto differente fra tali due zone.

Ad un differente tipo di infrastrutturazione possono corrispondere anche strutture gestionali diverse, più concentrate o più distribuite sul territorio, con differenti gradi di specializzazione e tipi di professionalità, con organizzazioni più o meno complesse e strutturate.

Il modello gestionale ed organizzativo proposto dal piano d'ambito deve quindi partire da questo tipo di analisi, al quale può non essere estranea, evidentemente, anche l'osservazione critica rivolta allo stato di fatto, vale a dire alla struttura gestionale esistente ed attualmente presente e operante sul territorio.

Le caratteristiche funzionali da considerare, e da valutare comparativamente nelle varie ipotesi prima indicate, potrebbero essere le seguenti:

- Struttura operativa (numero di sedi amministrative, di uffici e sportelli aperti al pubblico, uffici tecnici, officine e maestranze).

- Professionalità impiegate (personale dirigente ed amministrativo, tecnici laureati, tecnici diplomati, capi operai e operai di varie qualifiche).

- Attrezzature e mezzi impiegati.

A ciascuna delle strutture organizzative ipotizzate, oltre a un certo valore stimato nei costi operativi, corrisponderà una possibile valutazione sull'efficienza funzionale e sull'efficacia del servizio reso all'utenza.

A questo riguardo potranno essere presi in considerazione (sempre a livello comparativo fra le diverse ipotesi in studio) parametri indicatori tipici di soddisfazione del cliente, quali ad esempio:

 

 

Unità di misura 

Tempo di preventivazione 

numero giorni 

Tempo di esecuzione dell'allacciamento 

numero giorni 

Tempo per l'attivazione della fornitura 

numero giorni 

Tempo per la cessazione della fornitura 

numero giorni 

Tabella 1: Organizzazione del servizio - Avvio del rapporto contrattuale.

 

 

Unità di misura 

Apertura degli sportelli dedicati o partecipati 

numero di ore 

Attesa agli sportelli 

minuti di attesa agli sportelli (media) 

Risposte alle richieste scritte degli utenti 

numero giorni 

Tabella 2: Organizzazione del servizio - Accessibilità al servizio.

 

 

Unità di misura 

Fatturazione 

numero fatturazioni 

Verifica del contatore 

numero giorni 

Verifica del livello di pressione 

numero giorni 

Tabella 3: Organizzazione del servizio - Gestione del rapporto contrattuale con l'utente.

 

 

Unità di misura 

Tempi di preavviso per interventi programmati 

numero giorni 

Durata sospensioni programmate 

numero di ore 

Pronto intervento 

numero di ore presenza del servizio 

Pronto intervento 

numero max di ore per l'intervento 

Ricerca programmata delle perdite 

% lunghezza rete/anno 

Tabella 4: Organizzazione del servizio - Continuità del servizio.

 

Qualora si ritenga che le diverse ipotesi organizzative esaminate possano differire in modo significativo anche solo per alcuni degli indicatori sopra elencati, potranno essere effettuati raffronti anche di tipo quantitativo a supporto delle valutazioni conclusive sul tipo di struttura organizzativa prescelta.

 

c) Vantaggi ambientali

Le necessità di salvaguardia ambientale, connesse all'esercizio del servizio idrico integrato, rispondono al necessario rispetto di norme di legge e come tali sono in linea di massima indipendenti dalla struttura organizzativa adottata.

Se tuttavia si riconosce ad un certo tipo di scelta organizzativa un maggiore grado di efficienza ed efficacia funzionale rispetto alle altre, tale vantaggio può sicuramente riflettersi anche su vantaggi di tipo ambientale.

Ad esempio, una maggiore affidabilità della struttura nella gestione di un impianto di depurazione diminuisce obbiettivamente la possibilità di guasti o di malfunzionamenti dell'impianto stesso, e quindi diminuisce il possibile sversamento nell'ambiente di reflui non adeguatamente trattati.

Analoga considerazione può valere nell'impatto ambientale che l'impianto di depurazione può avere nei confronti degli insediamenti circostanti in termini di odori molesti, rumori, traffico indotto etc.

Altro aspetto, non irrilevante sotto il profilo ambientale, è la rapidità di intervento che la struttura gestionale può esercitare a fronte di guasti, incidenti, sversamenti abusivi od altri eventi imprevisti.

Infine, al di là del rispetto delle cadenze minime nelle analisi di controllo previste dalla legge, una struttura efficiente può anche consentire, quando sia il caso, analisi e controlli più frequenti, quando non addirittura in continuo su alcuni parametri, sia riguardanti la qualità delle acque erogate sia riguardanti la qualità delle acque scaricate.

Anche in questo caso, qualora si ritenga che le diverse ipotesi organizzative esaminate possano differire in modo significativo anche solo per alcuni degli aspetti sopra elencati, potranno essere effettuati raffronti anche di tipo quantitativo su indicatori quali ad esempio quelli sotto riportati.

 

 

Unità di misura 

Numero di controlli mensili alla fonte sulle caratteristiche di potabilità delle acque erogate, per ciascuna fonte idrica 

numero controlli

Numero di controlli mensili in rete sulle caratteristiche di potabilità delle acque erogate 

numero controlli

Numero di controlli mensili sulle acque in uscita dai depuratori 

numero controlli 

Tempo di intervento in caso di allarme 

numero max di ore per l'intervento 

Tabella 5: Organizzazione del servizio - Tutela ambientale